Questo
è stato un proficuo mese di visioni vintage, piuttosto che andare a caccia nei
mercatini e totalmente insofferente alle nuove proposte del mercato ho deciso
di tuffarmi nella mia soffitta-deposito come un pesce baleno a pescare a
casaccio nel mio mare di carta le letture della sera. Se non ci fossero, i
maledetti problemi dei diritti mi piacerebbe tanto condividere la “mia” storia
del fumetto italiano. E’ triste pensare che in giro ci siano avvoltoi che non
si curino per nulla delle ristampe di capolavori dimenticati e che vengono
fuori soltanto nel momento in cui qualcuno si permette di riesumare, per la
memoria e la gioia degli appassionati, vecchie tavole da mostrare in rete. Sono
relativamente contrario al proliferare di fumetti nuovi da scaricare a scrocco,
penso che quest’attività abbia inflitto il colpo finale al boccheggiante mondo
dei comics italiani, ma non capisco perché non si possa liberamente condividere
albi che hanno almeno trent’anni e storie che non verranno mai più ristampate,
visto l’andazzo dell’editoria... chiusa parentesi parliamo di questo capolavoro
di rivista che ha avuto vita brevissima nelle edicole alla
fine degli anni sessanta.
Re Di
Picche era una collana pregiata, a partire dalla carta e il formato. Secondo me
si è fermata a soli quattro numeri per colpa del prezzo di copertina, notevolmente
superiore a quello della media del mercato del tempo. In Francia sono usciti alcuni volumi antologici, in Italia è uscita
anche una raccolta del personaggio titolare di testata pubblicata da Pavesio.
Redipicche, personaggio del grande Luciano Bottaro, è un
capolavoro grafico. Luciano qui è liberissimo di sfoggiare tutto il suo
repertorio psichedelico e senza i “margini” Disney costruisce delle storie
che non sono rivolte soltanto ai ragazzini. Un misto tra l’Alice di Carroll e il
Wizard of Id di Johnny Hart filtrati dall’ottica di Antonio Rubino. ….Il cattivissimo protagonista,
perennemente in combutta contro il Redicuori di cui disprezza la bontà e
tendenze democratiche, è un “negativo assoluto”, non ha remore a fare giustiziare i
suoi sudditi e come sport pratica la caccia alle streghe. Per fortuna dopo la chiusura della testata il cast di personaggi fu' pubblicato anche dal meritevole Corriere Dei Piccoli.
Lo posso dire che preferisco il "caos" di Bottaro a quello di Jacovitti? Posso? |
Lo
studio Bierreci credeva fortemente nel personaggio, tanto da tentarne anche una
trasposizione animata (che potete vedere qui se non hanno cancellato il video
da Youtube). La rivista contiene anche opere degli altri grandissimi delle
risa, il Tore Scoccia di Giorgio Rebuffi (con la collaborazione di Carlo Chendi),
Il più bel fumetto di Rebuffi a parer mio. Lo preferisco anche a Cucciolo, Beppe e Tiramolla. |
il poetico e folle Incredibile Ernesto di Franco
Aloisi, il delizioso e fortunato Signor Giulivo di Egidio Gherlizza, Romeo Lancia (parente stretto danaroso del Napoleone Sprint di Alberico Motta) di Carlo Chendi e Rebuffi .
Visto che la rivista era pubblicata in contemporanea con la Francia nel menù c'era anche una BD umoristica di Jean Ache intitolata Pastec.
Pastec era un fumetto satirico, di solito pubblicato in ultima copertina |
Il piatto forte resta però
Bottaro che ci porge anche il famoso fungo Pon Pon, Giò Polpetta e le mirabili tavole della
Mattaglie. Una serie che è una vera antologia
del “meglio” degli artisti comici italiani che potrebbe essere ristampata integralmente in un
volume unico per la nostra gioia. Io ho soltanto il terzo numero ma dubito che
riuscirò a recuperare gli altri poiché il prezzo medio ad albo è 45 €.
Sto
mese ho letto pure un albo a strisce di Maskar, super eroe italiano che non ha
potere alcuno e che nelle storie pare ininfluente, un enorme Super Comicone
Bianconi dove ci sono in sostanza soltanto storie del Popeye di Bud Sagendorf e
qualcuna di Geppo, tra cui una su Re Mida e puzzolenti “polpette d’asino” e un
Pecos Bill dei sessanta che mi ha sbalordito per la cura del tratto e l’efficacia
della storia.
Se volete qualche recensione sulle mie “avventure”, basta chiedere.
Extraordinaire ! Merci Salvatore !
RispondiEliminaIn questo invidio voi francesi. Al maestro Bottaro avete sempre portato il rispetto che merita. :-)
EliminaMi piaceva Re di Picche, i testi erano di Chendi (non so se li firmava). Nella rivista c'era anche lo splendido Tore Scoccia, sempre con testi di Chendi.
RispondiEliminaCarlo Chendi ha fatto tantissimo per il fumetto umoristico italiano e spesso (me compreso) i critici dimenticano. Era più facile per noi "piccini" individuare un disegnatore piuttosto che lo sceneggiatore. Con la malizia adulta diviene poi normale beccare il Motta, Il Martina, Il Chendi e pure il Pennacchioli. Tore Scoccia, come scrivo sopra è un capolavoro, lo considero il meglio di Rebuffi insieme al Volpone Dulcamara (che non rileggo da almeno 30 anni...chissà se ne ho ancora qualche storia...). Tore è stato modificato varie volte negli anni, nelle storie su Redipicche aveva delle narici enormi che poi vennero tolte nelle ristampe Cenisio. Il massacro finale avvenne in casa Bianconi, l'ultima a pubblicare le chicche Bierreci in edicola su Baldo e Pepito. Tore Scoccia venne ribattezato Hector, vestito come un Flash Gordon qualunque e le storie tagliate a caso (penso dal solito Sbattella). Vedi qui recensione Peito Bianconi 6
EliminaBuongiorno a tutti.
EliminaAnche se sono stato esautorato dal parlar di Giorgio Rebuffi e di ricordarne le gesta cartacee, mi sento di rettificare (come ho già fatto altre volte in altre sedi) una cosa importante.
Carlo Chendi collaborò alla stesura delle SCENEGGIATURE di solo 4 STORIE di Tore Scoccia.
Intendo precisare, come queste poche righe, quanto detto da Sauro Pennacchioli, che corrisponde ad un vero relativo.
Cordialmente.
Laca
Grazie Salvatore per aver "rispolverato" questa pubblicazione che, purtroppo, ha avuto vita breve. A volte su ebay ci sono in vendita delle copie a prezzi abbastanza abbordabili (sicuramente meno di 45€).
RispondiEliminaSolo una precisazione... tutti i testi di Redipicche sono di Bottaro.
E' sempre un piacere scrivere di tuo padre Annabella. Hai fatto bene a precisare che Redipicche è un "all" Luciano. Non sono molti quelli che alla perizia grafica accompagnano buone doti di scrittura nel mondo del fumetto. Diamo a Bottaro quel che è di Bottaro. Io l'unico numero che ho di Re Di Picche l'ho trovato fortunamente in un mercatino a pochi € (in condizioni perfette tra l'altro), come ho recuperato qualche numero di Oscar. Le storie di Bottaro extra-disney sono di difficilissima reperibilità, poche copie in giro e chi ha materiale del genere non se ne priva, sapendo che mai più riuscirebbe a recuperarlo. Le unico cose di semplice acquisto sono il cartonato di Pepito della Glènat e i Giganti (non tutti) Cenisio e gli albi (con le tavole tagliate, ridotte e corrette) di Bianconi. Tutto il materiale anni 50/60 ha costi improponibili.
EliminaMagari mi capitasse una fortuna come la tua! Io da piccolo ne avevo uno, ma chissà dove è finito.
EliminaPepito della Glenat ce l'ho, e mi piacerebbe tanto avere anche Whisky e Gogo...
Salvo, per favore, mi daresti la tua mail?
RispondiEliminaDa quando non sei più su Facebook non ho avuto più modo di contattarti.
Grazie
L.
Ciao Laca: saurilla@gmail.com
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