Questo
è stato un proficuo mese di visioni vintage, piuttosto che andare a caccia nei
mercatini e totalmente insofferente alle nuove proposte del mercato ho deciso
di tuffarmi nella mia soffitta-deposito come un pesce baleno a pescare a
casaccio nel mio mare di carta le letture della sera. Se non ci fossero, i
maledetti problemi dei diritti mi piacerebbe tanto condividere la “mia” storia
del fumetto italiano. E’ triste pensare che in giro ci siano avvoltoi che non
si curino per nulla delle ristampe di capolavori dimenticati e che vengono
fuori soltanto nel momento in cui qualcuno si permette di riesumare, per la
memoria e la gioia degli appassionati, vecchie tavole da mostrare in rete. Sono
relativamente contrario al proliferare di fumetti nuovi da scaricare a scrocco,
penso che quest’attività abbia inflitto il colpo finale al boccheggiante mondo
dei comics italiani, ma non capisco perché non si possa liberamente condividere
albi che hanno almeno trent’anni e storie che non verranno mai più ristampate,
visto l’andazzo dell’editoria... chiusa parentesi parliamo di questo capolavoro
di rivista che ha avuto vita brevissima nelle edicole alla
fine degli anni sessanta.