Grande delusione questa rilettura delle origini di Spiderman
realizzata da John Byrne. Dovrei dare in realtà una doppia votazione, una al
Byrne scrittore e una quella disegnatore. Nel secondo caso un bel quattro stelle sarebbe
meritatissimo ma ahimè a livello sceneggiativo sono troppe poche le innovazioni
rispetto alle origini classiche del Ragno di Lee e Ditko (anche se Kirby diceva
che pure Peter era roba sua). "Nascita di un eroe" pare un
po’ il restyling Recchioniano di Dyd, solo che al posto di dare uno smartphone
all’OldBoy qua lo Zio Ben spende tutti i suoi risparmi per comprare decine di Pc al
giovane Parker. Nel 1998 le testate del ragno di quartiere erano in calo
e siccome John Byrne aveva fatto miracoli con i Fantastici Quattro e dato uno
bello svecchiata al Man of Steel si pensò di fargli fare un remake delle origini del tessiragnatele che da lì a poco avrebbe ritrovato la popolarità di un tempo
grazie alla trilogia cinematografica di Sam Raimi, regista che da questo esperimento di carta mi pare abbia preso più che un' ispirazione.
A proposito di quei tre
film, io li considerò tutt'ora così belli che dal mio punto di vista potevano restare i movies "ufficiali" (anche se Sony) del nuovo Marvel cineverse, non sentivo assolutamente il bisogno dei due recenti flopbusters e neanche del “bimbo ragno” che tra poco vedremo in “Captain America: Civil War”. Soltanto
il terzo film raimico mi è sembrato “tirato via”, ma la trilogia nel complesso è ancora
godibilissima.Tornando a "Chapter One": come miniserie a se stante, slegata dalla continuità
ufficiale è molto godibile, diretta senza fronzoli e non fa nulla per cambiare
l’idea del personaggio, le differenze rispetto agli anni sessanta sono direi soltanto
“hardware” , alcuni characters acquisiscono profondità e vengono meglio
utilizzati, altri quasi scompaiono o diventano marginali ma il “succo” è l’Uomo
Ragno classico-classico che leggevamo negli albi Corno. Il massacro della
critica avvenne perché questa miniserie doveva essere un reboot che cancellava
tutte le storie della continuity e la gente si lagnava, chissà perché poi , io
sarei stato felice di veder scomparire personaggi come Il clone, La Rosa e
compagnia bella.
Un “Back to the basics” che aveva il suo perché ma che non
metteva nulla di nuovo. Byrne, pare aver ripreso (dopo le sue storie come solo
disegnatore negli anni 70) il Ragno ma senza cuore e guizzo autoriale. Pare di
rileggere le storie di Ditko disegnate da un altro, un po’ come lo Psycho di
Van Sant, una fotocopia sterile dell’originale girata con telecamere moderne.
Ma se nel caso di Gus c’è stata l’ammissione che non è possibile migliorare la
perfezione di Hitchcock , John mi è semplicemente parso preso dalla noia. L’unica
cosa divertente di questa saga in 13 numeri ristampata in questo Oscar
Mondadori è la goduria di geek di ricordarsi da dove Byrne abbia citato (copiato) i
disegni per la sua storia, un mare di plagi da Romita a McFarlane con lo spettro di Steve Ditko, eterno Mysterio, che aleggia per la stanza ed impregna
matite ed inchiostri. Giudizio finale: Godibile ma inutile.
Come extra nel libro troviamo:
Spider-Man: Un salto nel passato, l’ennesimo fill-in di Bill
Mantlo e Sal Buscema che serve soltanto a dare spessore al volumetto e di cui
si poteva fare a meno.
P.S. I fumetti Marvel
in versione Oscar Mondadori sono illeggibili, hanno semplicemente ridotto le
tavole nel formato “Topolino” ma i caratteri nei baloons non sono stati
adattati, quindi o avete 36 decimi o munitevi di una lente di ingrandimento per leggerli.
Questo volumetto, come altri della stessa serie, di solito nelle librerie di
remainders ve li tirano dietro intorno ai 3 €.
L'Uomo Ragno mi sta simpatico, sin da quando lo vidi, piccino piccino (io, non lui!), nel contenitore Supergulp, presentato da Nick Carter...
RispondiEliminaPresi anche un fumetto, in quegli anni, ricordo che Spidey si ritrovava quattro braccia di troppo e l'atmosfera della storia non era esattamente quella del cartone animato, così mollai e mi concentrai sugli umoristici...
Di recente ho recuperato l'antologia che uscì coi Classici del fumetto, che ripercorre un po' i vari decenni di vita editoriale di questo personaggio, oltre a vederlo fronteggiare tutti i suoi avversari ricorrenti (manca Octopus, ma in compenso c'è un team-up con Ghost Rider).
Non apprezzo i reebot che azzerano anni di vicende, meglio un fumetto che riparte da zero a ogni storia (cioè senza continuity), non credo quindi presterò granché attenzione a questo volume semmai lo trovassi.
La storia con le sei braccia, bellissima mi pare disegnata da Gil Kane. I super eroi senza continuity perderebbero gran parte del loro fascino, anche se ultimamente la continuity dura al massimo un lustro e riazzerano tutto, specialmente in casa D.C. che è piena di "crisis".
EliminaOppure potrebbero ragionare tipo Nathan Never (Bonelli), che va avanti per macro saghe successive, inframmezzate da episodi autoconclusivi o comunque secondari.
EliminaNon capirò mai perché resettare tutto come se ogni ciclo di un supereroe terminasse:
1) con la fine del mondo
2) in un modo così intricato che nessun autore saprebbe continuarlo.
Esce ancora Nathan Never? Deve avere uno zoccolo duro tipo quello di Zagor. Per mantenere una continuity vasta come quella Marvel o Dc ci vorrebbe un solo autore alla guida, ipotesi impossibile, per questo ogni tanto formattano (controllando anche le vendite). Ora che mi ci fai pensare, in Marvel sino a che c'era Stan il sorridente che scriveva o supervisionava le sceneggiature la continuity andava avanti con scioltezza e coerenza, con l'esplosione dei personaggi e delle testate deve essere stato un vero caos gestirle. Mi sa che comunque è stata la Dc ( e continua a farlo con eccessiva veemenza) a progettare i primi collassi e rinascite di universi.
EliminaSì, Nathan Never esce ancora, con varie pubblicazioni tra l'altro. I fasti della gestione Reiser sono rimasti ineguagliati, inutile nasconderlo, e l'invecchiamento dei personaggi si è fermato.
EliminaChissà se vende di più o di meno degli esperimenti moderni tipo Storie, Orfani, Morgan Lost ecc...Per ora in Bonelli tira aria brutta. Saguaro e Adam Wild sapevano proprio di stantio. Adam Wild per quel che lessi mi piacque ma pareva Sandokan del 2000, Saguaro un episodio lungo di Walker Texas Ranger...gli preferisco persino il defunto Nick Raider.
EliminaMorgan Lost è presto per sapere quanto vende.
EliminaSapevo che Julia e Dampyr erano i due mensili più venduti dietro i soliti "campioni d'incassi"... Ma sono dati vecchiotti.
Bello Nick Raider, ne ho una decina (tra i primi 100) e tutti interessanti.
Spider -Man # 100/101/102. Disegnata da Gil Kane che introduce il personaggio di Morbius The Living Vampire. Gil ci manca tanto. Ho letto che Romita sr - considerate che i Romita considerano il Ragno come cosa di famiglia - coreggeva le matite del disegnatore di origine lituana xchè il suo Parker era troppo alto e troppo magro e troppo nervoso. Romita sr non è comunque riuscito a stravolgere il lavoro del cinetico Cittadino Kane che è un po' il papà di tanti disegnatori allergici al mero campo e controcampo e penso che Angel Medina e Norm Breyfogle e Rick Leonardi abbiano dato + di una occhiata alle tavole del Kane dei seventies.
RispondiEliminaIl terzo Ragno di Raimi - il meno amato, per usare un eufemismo, dai fans - è a mio avviso un tentativo di rendere al cine la vita nella zucca di un adolescente nerd che finalmente è cool ed il mondo è la sua ostrica. E' la polaroid della anima di un tizio che è stato un ragazzino solo e triste ed ora si sente come il Pacino di Scarface, ma sta x inciampare nella vita dell'uomo e nei suoi corollari.
Parente stretto nella prima parte di quelle storie dove Tony Logan era conteso da due donne. Non totalmente riuscito. E troppa carne al fuoco. Pazienza.
Trovo che negli anni Byrne sia migliorato tantissimo dal punto di vista del disegno - negli anni novanta la sua sintesi è suprema - sebbene i fans della prima ora - mi passa x la zucca un commento di Claudio Castellini - preferiscano quello iperdettagliato degli X-men degli anni settanta. Scrive però in modo da non raggiungere i lettori + verdi. Peccato.
Periodo "stupefacente" parlando del Ragno, mi sa che molti di quelli che passano da qui (me compreso) abbiano avuto il primo approccio con testa di ragnatela proprio nel periodo Morbius, Lizard, Licantropus. Io ricordo di aver letto queste storie di Kane ristampate ne L'Uomo Ragno Gigante Corno. Di quelli che hai nominato Medina-Breyfogle-Leonardi in giro non vedo più nessuno, qualcuno ha notizie?. Mi piaceva un sacco il "botero muscolare" Medina, Il Batman di Breyfogle è stato uno dei miei preferiti e odio la Marvel per aver comprato l'Ultraverse e lo ha buttato nel cesso. Il Prime di Breyfogle era una delle mie letture preferite, insieme a Manta e Rune. A me piaceva molto il Byrne di Spiderman e Iron Fist, meno quello degli X Men. L'evoluzione del tratto in "essential" ho l'impressione che parta con Alpha Flight.
EliminaLa più bella storia Marvel di Kane, la più impressionante per un bambino (fra quelle che conosco, chiaramente) ritengo sia "La valle del Verme", tratta da un racconto di Howard:
Eliminahttp://diversionsofthegroovykind.blogspot.it/2016/03/even-more-marvel-m-ad-ness-marvel.html
Anche meglio del suo John Carter. Qui da noi su Thor n. 82 del giugno 1974.
In quel numero c'è pure una storia di Kull di Berni Wrightson (!) "Il Teschio del Silenzio". E' un numero howardiano...
PQR Byrne, era bello davvero davvero il suo Iron Fist (Uomo Ragno non lo leggevo), mentre ricordo anche un bel team-up fra Spider man e Warlock.
Poi si arrivò a X-Men e Fantastici quattro, e lì ancora mi piaceva.
Alpha Flight segnò il crollo e Namor dette il colpo di grazia.
La valle del verme forse non l'ho mai letta, ricordo il Kull di Wrightson. Secondo me, parlando del periodo post Iron Fist, le matite del John sono sempre eccellenti, quello che a volte rovina l'effetto è l'inchiostratura. Nello Spiderman Chapter One o Man of Steel c'è sintesi ma grazia, in Namor e negli F4 un eccesso di scuro.
EliminaRicordo la Valle del Verme. Avevo rimosso il Kull di Wrightson e ricordo quello di Ploog e di John Severin.
RispondiEliminaUn cartoonist evolve o involve - questioni di gusti - il segno nel tempo, ma direi che il Byrne degli anni novanta - Namor, The Next Men , Danger Unlimited , Babe e Wonder Woman - è arrivato ad una sintesi che probabilmente stava già cominciando a sperimentare con lo Stormo Alfa nel decennio precedente.
Breyfogle ha avuto un ictus qualche tempo fa. Spero stia meglio, ma non mi pare la rete offra novità.
Leonardi e Medina ogni tanto ritornano al lavoro sui personaggi delle due Big Guns. Ricordo un Rick non particolarmente ispirato al lavoro su una sequenza della JLA pre reboot 2011 ed un Medina su cinque numeri che riassumono la vita e le opere ed i miracoli di Eddie Brock prima e dopo il matrimonio alchemico con il simbionte Venom.
Anch'io apprezzo tutt'ora il primo anno di Prime ( ed il suo annual con il team up con Hardcase ). Mi piaceva parecchio sia il tratto cartoon di Norm sia la bizzarra combo di Billy Batson in arte Captain Marvel della Fawcett poi DC con il film Big interpretato da Tom Hanks. In quegli anni, più o meno, apprezzavo anche i due anni scarsi di Spider-Man 2099 disegnati da Leonardi e Medina al lavoro, come lo stesso Leonardi , su Warlock and the Infinite Watch prima di passare a cose come l'effimero Blackwulf o lo Hulk di Peter David.
A mio modesto e sindacabilissimo parere, il Medina di The Kiss e Spawn è sempre bravo, ma l'eccesso di dettagli rende + difficile apprezzare le sue inquadrature ed il linguaggio dei suoi corpi torti.
Prima o poi torneranno ad affiorare nel mare magnum del mainstream , come è successo a Simonson ( Avengers e Hulk ). Tutto è possibile. Forse un giorno persino Byrne farà pace con le majors...
I Kiss di Medina mi erano piaciuti però ammetto che per me il suo massimo era come disegnava Hulk o Drax. Tipi con muscoli in posti che non si potrebbe nemmeno Immaginare. Non mi è mai piaciuto Leonardi, antipatia istintiva per il tratto e tra quelli che hai nominato forse quello con la maggiore influenza "Kane" almeno per pose ed inquadrature.
EliminaPossiedo da anni questo volume, ma non l'ho mai letto, perché mi risultano illeggibili quei minuscoli ballooons (idem per l'oscar dei FF) e non leggevo l'Uomo Ragno all'epoca dell'uscita di quelle storie...
RispondiEliminaInfine, concordo in pieno col giudizio su Byrne dato qui sopra da JD_La_Rue e concordo col giudizio in merito ai bonelliani del carissimo Salvatore.
Un abbraccione!
Io avevo letto una recensione di Chapter One su fumetti di carta, basata sui comics book americani http://www.fumettidicarta.it/articoli/2008_06/sm_chapter1/sm_chapter1.html, pensavo che da sempre il Blog fosse solo e soltanto tuo, invece scopro che prima era una E-Fanzine a tutti gli effetti. Al tuo amico Vanagolli era piaciuto.
EliminaEh sì Salvatore, è solo dal 2012 che la colpa di tutte le cazzate scritte du fumetti di carta è interamente mia :-D
EliminaFrancesco Vanagolli, valente traduttore di comics, è - o almeno era - proprio un grande appassionato di Byrne.
Ciao!
Anche io come Salvatore:
RispondiElimina- preferisco che non ci siano reboot inutili, tanto non danno mai al personaggio la fama (e il successo nelle vendite)che si è conquistato con la prima storia originale;
- adoro i personaggi Marvel, non ce la faccio proprio a leggere le storie di quelli D.C. perché li trovo poco sopportabili (un po' come adoro Kriminal e non sopporto il perfettino DiaboliK);
- odio i fumetti Marvel in versione Oscar Mondadori perché sono illeggibili causa caratteri nei balloons microscopici.
Baggio.
Chissà com'è il remake di Kriminal...anzi qualcuno sa se è uscito o uscirà a breve?
EliminaE' stato rimandato. Non necessariamente a settembre, ma credo in autunno.
RispondiEliminasull'equilibratissimo comixarchive dicono che il remake non esce più.
EliminaReally ? Sperem de no. Mi pare di capire che il concept di base fosse Kriminal come virale. Può darsi che si sia temuto assomigliasse al Fantomas/Fantomax di Bernardi ( RIP ) e Catacchio.
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