01/07/16

Alberico Motta, Bela Zaboly e La scuola del fumetto Bianconi



Il buon Gaspare Pero ha trovato Su Braccio Di Ferro 120 del 1979 una chicca. Un piccolo corso sul linguaggio del fumetto scritto e disegnato (almeno per  la prima pagina) da Alberico Motta. Alberico utilizza come "esempio" delle vignette di Bela Zaboly, allievo e prosecutore dell'opera di Elzie C. Segar che portò a compimento le storie del maestro dopo la sua prematura dipartita. 







La cosa è interessante anche perchè credo sia l'unica volta in cui si utilizzano tavole classiche del periodo pre Sagendorf in un albo Bianconi/Metro.
Bud Sagendorf ha avuto l'onore di avere a disposizione albi interi pubblicati da Renatone e come mi aveva fatto notare Fred Andrieu c'è stato posto anche per le divertenti strips di Bobby London sui nostri cari giornalini.


Chissà perchè la casa editrice milanese, avendo a disposizione i diritti per materiale così pregiato, non abbia mai pensato ad un Popeye De Luxe dove stampare le storie americane. La stessa cosa si potrebbe dire per il bel Felix di Oriolo e Sullivan che si trova abbondantemente negli albi finali (e qualche speciale) della serie dedicata al gatto nero da Bianconi. 

14 commenti:

  1. Ecco perché le scene mi risultavano inedite: non sono disegnate da Segar! Anche se non ho l'opera omnia, mi pareva strano che avessero attinto soltanto a storie post-"Jeep".

    A pensarci ora, in effetti credo che almeno alcune delle collane secondarie di Braccio avrebbero potuto ospitare storie pre-Sagendorf ad arricchire albi destinati a pure ristampe sangalliane pescate a caso dal passato.

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    1. Nella collana Comic Art tascabile mi pare che Zaboly ci sia...negli ultimi albi, ma vado a memoria. Di sicuro fa capolino in qualche Oscar Mondadori. Io gli albi Bianconi con le storie di Sagendorf li sto mettendo da parte, ho intenzione di farli rilegare togliendo copertine e redazionali. Peccato che nel 90% le storie di Bud siano pubblicate monche, tradotte a caso e con le tavole adattate da Sbattella. Invece le pochissime strisce di London, godibilissimo e di cui acquisterei un volume tradotto in italiano al volo, sono tradotte fedelmente e senza tagli. Di Bobby ho trovato un bel pò di roba negli albi del penultimo periodo, prima del Popeye con le Timberland.

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    2. I volumi Comic Art tascabili ce li ho tutti e 10, mi pare siano di "puro" Segar...
      Negli Oscar Mondadori invece l'attribuzione a Segar di storie di altri è palese.

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    3. Giusto per dovere di dettaglio: almeno nella seconda pagina della rubrica le ultime due vignette sono firmate Segar. ;)

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    4. In realtà la maggior parte delle vignette riportate sono di Segar: tutte quelle della seconda e terza pagina con il papà di Braccio di Ferro sono tratte dalla storia "wild oats", pubblicata in Italia con il titolo "papà corre la cavallina". Di Zaboly sono tutte quelle della quarta pagina e quella in basso a destra della terza (firmata), mentre sono incerto sulle due con Olivia perché a memoria dovrebbero fare parte della storia di passaggio da Doc Winner a Zaboly, per cui potrebbero anche essere di Winner. Tutte le vignette di Zaboly (e forse di Winner) dovrebbero essere state pubblicate nell'oscar mondadori "per un pugno di spinaci".

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    5. Grazie delle precisazioni. Ovviamente sull'Oscar Mondadori tutte le storie sono attribuite a Segar, così come "Walt Disney" campeggia sul frontespizio di tutti i fumetti di topi e paperi, sebbene zio Walt non abbia mai realizzato un fumetto che fosse uno.

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    6. Già. Su 6 Oscar dedicati a Braccio di Ferro e tutti attribuiti a Segar, ben tre contengono solo materiale di Winner e Zaboly, ed uno (Diavoli e Spinaci) materiale misto di Segar e Winner

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    7. Oltre al fatto che le traduzioni negli Oscar non tengono conto del linguaggio sgrammaticato di Popeye.

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    8. Inconfondibili le firme con l'ape di Zaboly ...

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  2. IMHO la Bianconi utilizzava così poco il materiale originale americano perchè era totalmente diverso da quello tipico italiano, ispirato ai cartoon.

    Io stesso la prima volta che ho letto Segar mi sono trovato spiazzato, avendo letto in precedenza solamente il Popeye made in italy fatto di scazzottate con Bluto e sua madre Bacheca a suon di spinaci, di storie di Grissino, di Trinchetto che gabba Olivia per comprarsi il barbera, di Poldo che cerca sempre hamburger ecc...

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  3. 6 strips di Bobby London ha pubblicato vengono modificati. vengono aggiunti decori, vengono aggiunti testi. La firma dell'artista in fondo di ogni strips viene cancellato.

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  4. Mi associo alle ovazione. Davvero un gran recupero..

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  5. Interessante davvero questo "corso" di fumetto.

    Sulle strips di Bobby London: noto solo ora che vengono chiamate "Braccio Stripes".
    Dovrebbe essere il plurale di "Stripe" che ha quasi lo stesso significato di "strip" ("stars and stripes", le "stripes" sono le strisce di colore rosso sulla bandiera. Sono cioè "strips" di un colore differente dalla superficie bianca).
    Solo non ho mai sentito dire "a comic stripe", e anche se posso sbagliare non credo che sia corretto. Era bello creativo l'inglese alla Bianconi :D

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