Il buon Gaspare Pero ha trovato Su Braccio Di Ferro 120 del 1979 una chicca. Un piccolo corso sul linguaggio del fumetto scritto e disegnato (almeno per la prima pagina) da Alberico Motta. Alberico utilizza come "esempio" delle vignette di Bela Zaboly, allievo e prosecutore dell'opera di Elzie C. Segar che portò a compimento le storie del maestro dopo la sua prematura dipartita.
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25/01/13
Speciale Gatto Felix –supplemento n.7 del mese di Luglio 1975-Edizioni Bianconi-164 pagine-lire 350*****
Creato da Otto Messmer per lo studio di Pat Sullivan, Felix The Cat ci accompagna sin dal 1919, anche se nel primo cartoon “Feline Follies” non era ancora accreditato con il suo nome di battesimo. Sarà lo stesso Otto Messmer ha trasporre su carta le avventure dell’onirico felino con storie surreali e magiche, verrà in seguito “topolinizzato” e imborghesito da Joe Oriolo. In Italia i primi a pubblicare le tavole domenicali di Felix furono quelli del Corriere dei Piccoli che in seguito fu pubblicato da moltissimi altri editori sino ad approdare alla versione italiana di Bianconi nel 1962.
Del Felix Bianconi secondo la Guida del Fumetto di Gianni Bono escono almeno 296 numeri con testi di Tiberio Colantuoni, disegni di Alberico Motta, Umberto Manfrin e Agnese Fedeli. Qui scorgo alcune imprecisioni e leggerezze del Bono, innanzi tutto Manfrin fù uno degli ultimi a prendere in mano la matita per Felix dandone la versione meno fedele del personaggio, divertentissima per carità ma il gatto di Manberto era una versione furry del Cucciolo Alpe in cui Umberto poteva come al solito scatenare la sua fantasia inserendo un mare di personaggi creati da lui ma che nulla avevano a che fare con la versione originale. Agnese Fedeli, da quel che ho letto e da quel che si dice era prevalentemente l’inchiostratice di Pierluigi Sangalli e propendo sul fatto che molti testi siano stati scritti da Alberico Motta riconoscendone lo stile narrativo piuttosto che pensare a Tiberio Colantuoni come sceneggiatore di tutta la serie. La dimenticanza più grande del Bono è la grande mole di lavoro di Sandro Dossi, che produsse la maggior parte delle storie degli anni 70/80 , il meraviglioso lavoro di Mario Sbattella e Pierluigi Sangalli.
L’albo che recensisco , visto lo stile grafico credo sia di
quasi tutte ristampe di storie degli
anni sessanta.
Al contrario di quanto si è fatto per Popeye, gli autori italiani in queste storie erano fedelissimi alla versione americana, ponendomi il dubbio da ragazzino che molte delle storie fossero originali, non so se lucidassero o adattessero alcun storie americane (Come succedeva negli Albi Vita di Braccio di Ferro) ma alcune tavole sono al livello di quelle di Otto Messmer.
Al contrario di quanto si è fatto per Popeye, gli autori italiani in queste storie erano fedelissimi alla versione americana, ponendomi il dubbio da ragazzino che molte delle storie fossero originali, non so se lucidassero o adattessero alcun storie americane (Come succedeva negli Albi Vita di Braccio di Ferro) ma alcune tavole sono al livello di quelle di Otto Messmer.
La copertina è di Alberico Motta e tutte le informazioni relative sugli autori sono state corrette da Sandro Dossi.
1) Felix-La collana di Perle - disegni di Mario
Sbattella con ripasso di Sandro Dossi: sulla scia delle grandi avventure americane abbiamo qui il Gatto
alle prese con il mondo subacqueo, ritroviamo le lampadine delle idee che
diventano torce tascabili, i punti interrogativi utilizzati come ami da pesca e
tutto il nonsense favoloso della produzione messmeriana. Un piccolo capolavoro
ai livelli della produzione originale*****
2) Felix-le pastiglie per volare - disegni di Sbattella inchiostrato da Dossi,. Anche qui si predilige il personaggio classico in un avventura in cui il gatto utilizza delle pillole magiche che gli permettono il volo per diventare una sorta di super-eroe che va in aiuto di chi è in pericolo. Peccato che tutto si risolva in un sogno****
3) Inki e Dinki - una favola moderna - disegni di Mario Sbattella- gradevolissima rivisitazione della fiaba di Cappuccetto Rosso. Il pronipote del lupo cattivo è tratteggiato divinamente da Sbattella risultava così simpatico che mi dispiace non sia stato riutilizzato come personaggio principale di qualche altra storia*****
4) Felix - il chicco d’oro - disegni di Pierluigi Sangalli con ripasso di Sandro Dossi: ecco qui
il tratto originario del maestro, quello che prediligo. Felix trova il
famigerato Chicco D’oro del caffè “Baulisto” (credo che la Paulista in quel periodo
avesse sponsorizzato un concorso simile a quello della storia) e scopre
inavvertitamente che l’oggetto è il talismano della regina del Congo. Piuttosto
che portare il chicco al produttore del caffè per ricevere in premio un
quintale di miscela arabica decide d’investire tutti i suoi risparmi per il
viaggio in Africa sperando nella riconoscenza della nobile africana. La regina
come premio al povero gatto dona un viaggio di ritorno per l’america ****
5) Inki e Dinki - I pericoli delle vacanze - disegni di Pierluigi Sangalli con ripasso di Sandro Dossi: - Inki e Dinki sono avidi consumatori di chewing-gum , i botti dei
palloncini di cicca sono insopportabili per lo zio ma Felix decide di perdonarli
visto che grazie alle gomme i due gattini vincono un’attrezzatura da campeggio
completa. I tre felini possono finalmente partire per la vacanze che si
riveleranno il solito disastro comico in cui incorrono tutti i personaggi dei
fumetti****
6) Felix – La pittura non rende - disegni di Sbattella inchiostrato da Dossi. Felix vuole utilizzare le sue
doti artistiche per fare qualche soldino visto che si trova come molti italiani
del 2013 dopo il pagamento dell’Imu.
Tra villici fetenti che aspettano che venga sepolto dalla
sabbie mobili per poterlo recuperare e chiedere denaro per la prestazione di
salvataggio e vecchi che vogliono pezzi d’asfalto per poter portare a casa il
capolavoro del gatto ormai costretto a madonarro il povero felino non riesce
neanche ad andare in prigione per potere mettere qualcosa sotto i denti. Ci
troviamo nel primo caso d’evasione all’inverso, Felix lima le sbarre per andare
al fresco****
7) Felix – Il gatto con gli stivali - disegni di Mario
Sbattella: Felix si sostituisce al gatto delle fiabe per combattere contro
l’orco con orgoglio e tentando di non utilizzare l’astuzia tipica dei felini.
Viene malmenato di brutto e rispedisce il più furbo personaggio delle favole a
fare il suo dovere****
8) Felix - Gita in alto mare - Disegni di Mario Sbattella: Felix contro un Polpo malefico e dei cannibali***
9) Felix - Il talismano dei desideri - Disegni e storia di Sandro Dossi: Piccola lezione di filosofia che mi pare del periodo felixiano "moderno"dei primi anni 80. Dolce e piena di significato****
10) Felix – a pranzo dai cannibali - disegni di Mario Sbattella(a cui a quanto pare piaceva disegnare africani affamati). Il gatto catturato da pigmei piranha tenta d’insegnare loro le raccomandazioni di Monsignor della Casa. I cannibalini accolgono l’idea di utilizzare posate e buone maniere ma non cambiano ahimè gusti alimentari****
11) Felix- La testa del brontosauro - gran finale con una
bella storia avventurosa disegni di Pierluigi Sangalli con ripasso di Sandro Dossi, Felix , guardiano del museo , visto
il grande premio in denaro per
l’eventuale recuparatore, decide
d’improvvisarsi novello Indiana Jones e va alla ricerca della testa fossile di
un brontosauro. Dopo varie peripezie, contro la tribù pellerossa dei gatti
sornioni il povero micio porta al direttore del museo soltanto frammenti sparsi
del teschio. Verrà ripagato con dei dollari stracciati.****
Se trovate un albo di Felix degli anni 60 andate sul sicuro
per quanto riguarda la qualità delle storie, gli speciali come questo, anche se
di periodo successivo possono essere considerati comunque un otttimo acquisto
visto che sono una selezione del meglio un po’ come si fa in casa Disney con i
classici.
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