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16/06/11

Colt. - N. 1 agosto 1990 Barbieri, (ristampa di Jesus)****.


Colt è la ristampa del personaggio Jesus creato nel 1976 dai fratelli Missaglia per l'edizioni Geis. Barbieri decise di ribattezzarlo forse per non avere problemi con il Vaticano. I numeri totali di Jesus furono 25, quelli di Colt soltanto 7. Le tavole sono disegnate da Vladimiro Missaglia mentre i testi sono di Ennio Missaglia .

Personaggio carismatico ed affascinante con bionda chioma alla Ka-Zar e giubbino con frange sembra la versione hippie dei personaggi Bonelli, anche se non ha lo spirito mite dei figli dei fiori.
Dall'introduzione dell'albo : Lineamenti che sembrano scolpiti nella roccia, due occhi grigi dai bagliori metallici, una freddezza selvaggia , quest'uomo è COLT (Jesus). Un nome mitico per i pellirossa e per gli avventurieri del West. Nato negli anni in cui più sanguinose divampano le guerre indiane, nello sterminato e primordiale territorio compreso tra il Missouri e il New mexico, Colt rimane orfano e viene allevato come un figlio da un vecchio stregone. Cresce così nella tribù, tra gli orgogliosi uomini rossi, facendo proprie le loro qualità: coraggio e risolutezza, astuzia e lealtà...senza rinnegare, tuttavia la sua natura di uomo bianco! Giovanissimo, abbandona la tribù, in cerca del suo destino...aggrapato alla Colt 45, che usa solo quando sono in gioco la giustizia e la libertà.


Lettura appassionante, puro spaghetti western djanghiano con personaggi di granito, brutti,sporchi e cattivi (tranne la gnocchissima Occhio D'Anitra come si può ben notare dalla copertina). Le tavole di Vladimiro Missaglia non sono inferiori a quelle dei migliori autori bonelliani. Prigioniero ingiustamente a Prison Hill nell'Oregon, Colt riceve un anno di torture nella "Fossa dei Pazzi" , una cloaca maleodorante esposta ai raggi cocenti del sole desertico. L'eroe viene tirato fuori dal loculo dal sergente Stanley soltanto per essere preso a colpi di mazza nei reni. Stanley è convinto che il biondino abbia rapinato un portavalori di un bel gruzzolo in monete d'oro, cosa non vera visto che Colt fu soltanto involontario testimone ed il vero colpevole è il capo della scorta Ray Carter. Aiutato dalla picolla Daisy, figlia dello sceriffo che ha sempre creduto nella sua innocenza, Colt riuscirà ad avere una sanguinosa e giusta vendetta dopo l'evasione dall'Inferno dell'Oregon.

Fumetto bello, molto bello e con ritmo da vendere, molto curata anche la parte descrittiva del background con note tecniche relative alle armi usate dai personaggi , mezzi e usanze delle tribù pellerossa coinvolte nella vicenda.

Un primo numero che fa venire la voglia di completare la collezione.

Consigliato e si porta a casa anche ad un euro, la serie originale invece per qualcosina in più.



30/01/11

Top –nuova serie-Coyote-n.1-La vendetta dello scotennato-Settembre 1976 -Gruppo Editoriale Geis ****

Come avevo gia anticipato ho recuperato quasi tutti gli abi di Coyote. Ritengo questa serie molto avvincente e nonostante qualche strafalcione grammaticale e dei disegni non all'altezza delle produzioni Bonelli, il cacciatore di scalpi si conferma lettura di grande intrattenimento.
Alan Douglas viene chiamato il Coyote, non soltanto per la maschera che indossa , ma perchè, come gli indiani raccontano, il coyote è un animale scaltro e furbo.Quando sa di essere sopraffatto si accascia al suolo, come morto, rimane immobile senza respirare e suoi nemici , credendo di averlo ucciso, se ne vanno soddisfatti. Coyote si salvò in questo modo. Quando gli apaches gli uccisero la moglie ed il figlio , credettero di aver ucciso anche lui. Alan riuscì a non urlare di dolore anche quando lo scotennarono!
Solo nel primo numero tra venditori illegali d'armi , pellerossa e cacciatori di taglie fa fuori una trentina di persone.
Questo quasi remake di Kinowa è uno dei migliori acquisti fatti quest'anno. Meriterebbe una riscrittura moderna e un nuova vita.

Anche questo è un albo che può essere acquistato in condizioni d'edicola a 3 euro.

18/01/11

Top –nuova serie-Coyote-n.3 –Jowak il meticcio-Novembre 1976 -Gruppo Editoriale Geis ****


La collana top della Geis era una bonellide che ospitava alternandoli due personaggi:

Coyote e Lupo Bianco. Direttore responsabile era Renzo Barbieri e visto il tono delle storie di Coyote credo sia molto probabile una sua collaborazione nella sceneggiatura delle storie.

I disegni come mi ha segnalato l'utente Squitty di Vintage Comics sono di Pietro Gamba

Quest’albo mi ha fatto venire la voglia di completarne la serie.

Coyote è un personaggio che meriterebbe una ristampa pregiata. Un Punisher ante-litteram nel vecchio West. Il fumetto in certi momenti sembra più un “nero” che un Western. La famiglia di Coyote è stata sterminata da pellerossa ed alcuni bianchi corrotti. A lui è stato tolto lo scalpo.

Il novello Yul Brinner cerca vendetta pretendendo 1000 scalpi che adornino la sua tenuta. Nessuna pietà per i suoi nemici alcuni vengono persino uccisi a mani nude.

Nessuna morale, salva una diligenza soltanto per vendetta e non gli importa delle vicissitudini dei passeggeri. Coyote regala teste mozzate alle spasimanti. Sembra più un serial killer che un giustiziere. Quanto l’amico Dok va a visitarlo, attraversando la foresta di pali con tutti gli scalpi degli indiani uccisi che circonda la sua capanna, si comprende benissimo che il protagonista dell’albo è ormai un folle pari soltanto a Dracula l’impalatore.

L’antizagor per eccellenza si legge che è un piacere ed ha ritmo sostenuto per tutta l’avventura.

L’albo si trova a non più di 3 euro anche in condizioni eccellenti.

Consigliatissimo.

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