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23/09/23

Recensione: Vintagerotika sexy pocket all'italiana (Annexia)*****

In altri siti ci sarebbe una recensione tecnica del saggio di Luca Montagliani, ci si soffermerebbe sulla qualità fisica del tomo, bellissimo cartonato con carta di grammatura di lusso, alla quantità di informazioni inserite, al prestigio degli ospiti che sono intervenuti, allo spropositato numero di illustrazioni...ma io non sono un newser, non mi paga nessuno, non devo venderlo ed ho la libertà di pensiero ed opinione del lettore. Sono praticamente ubriaco, pieno di soddisfazione. Quando compriamo qualcosa, specialmente noi maledetti geek pretenziosi, ci soffermiamo più sui difetti, gli errori e le mancanze che alle qualità di quello che stiamo leggendo.
Beh sto libro non ha difetti, lo dico quasi con rabbia.
La  rabbia nasce dal fatto che Luca Montagliani non è ricco ma meriterebbe di esserlo, perché la mancata esposizione di certe perle da parte dei portaloni, le inique miserie del mondo del fumetto, la scarsa intraprendenza degli editori impedisce che libri come Vintagerotika abbiano la distribuzione che meritano. Siamo pieni  di cataloghi collezionistici che sembrano album di figurine, gente che pubblica storie a caso di eroine del passato con scarnissimi editoriali e senza un briciolo di cuore, saggi asettici ed editori improvvisati pieni di sorrisi come se vivessimo ancora in un mondo a cui fotta qualcosa del vintage, come se ci fosse una generazione che ha curiosità del passato. L'ipocrisia, il nepotismo e l'incuria dilagano. Sto libro di Luca è onesto. È quello che aspettavi, come volevi che fosse scritto e che ti viene proposto da un amico, uno che ama il fumetto quanto te e sa cosa vuoi quando compri un saggio.

13/01/13

Fumetti dell’Orrore-Grandi Autori-numero 5- I Cavalieri dell’Apocalisse- Novembre 1979-Edifumetto-Lire 800- Testo di Ennio Missaglia disegni di Wladimiro Missaglia****



Renzo Barbieri era migliore del pubblico “tipo” dei fumetti da lui pubblicati, amava sperimentare e spesso proponeva testate dove metteva in mostra i cavalli migliori della sua scuderia in storie che nulla avevano a che fare con il sesso.
Un esempio di albi  Edifumetto  non indirizzati a guardia notturne o a camionisti  in fregola  l’abbiamo con  la serie " Fumetti dell'orrore-Grandi Autori"  durata soltanto per 5 numeri e pubblicata nel 1979. La serie ospitò autori come Leone Frollo e Magnus (Vendetta Macumba).
Le cover erano del grande Roberto Molino nipote di Walter.
La storia dell’albo recensito (trovato oggi al mercatino), al contrario di quanto indicato sulla copertina, s’intitola semplicemente "Apocalisse" anche se incentrata sui quattro cavalieri. Fame, Pestilenza, Guerra e Morte viaggiano nel tempo per distruggere ogni possibile scampolo di felicità di tutte le reincarnazioni di Caino, perseguitato probabilmente per ordine di Dio.



S’inizia con Fame che nel medioevo costringe Sir Cain Donough,  assediato nel suo maniero  da un esercito che gli impedisce l’approvvigionamento di viveri, a cibarsi prima dei bambini del suo feudo e poi ugolinamente della propria moglie e  figlio.


Pestilenza invece viaggia sino all’inizio del novecento e s’imbarca sulla nave del redivivo Cain infettando il carico di schiavi neri che risorgono come zombies  inarrestabili  ricordando certe atmosfere cinematografiche di Lucio Fulci.




Guerra scorrazza nel presente e provoca una catastrofe nucleare che distrugge New York ed il resto del mondo.



Caino resta l’ultimo sopravissuto e ricorda il proprio passato , fugge perché sa che Morte vuole la sua testa, deve pagare per il primo omicidio commesso sulla terra, Abele deve essere vendicato. Il figlio di Eva viene costretto da un orda di  morti viventi  al suo triste giudizio finale.


I testi di Ennio Missaglia sono semplici e diretti e la storia non manca di dettagli grevi e pugni nello stomaco, scordatevi l’ironia di Splatter della Acme o del Dylan Dog Bonelli.
Le tavole di Wladimiro Missaglia sono funzionali alla sceneggiatura ma sempre di buona qualità.
Consigliato.

08/06/12

Le Ninja Turtles disegnate da Stelio Fenzo-(da il Giornalino N.20 del 18 maggio 1994)

Stelio Fenzo è giustamente adorato come uno dei più grandi autori del fumetto erotico italiano e non solo , ha collaborato con la Fleetway inglese e ha disegnato  quello splendide  serie che erano Koko Kiwi (prima o poi recensite su vostri monitor) . Nei fumetti avventurosi il suo tratto mi ricordava Hugo Pratt , cosa normale visto che faceva parte del gruppo Asse di Picche con il papà di Corto Maltese, Alberto Ongaro e Mario Faustinelli. Un immensa produzione per la Edifumetto di Renzo Barbieri ci ha regalato la sua arte sensuale. Negli anno 90 si converte e collabora con le edizioni San Paolo deliziandoci con queste sua versione delle tartarugone americane.


No...non è la Poliziotta


meglio delle originali


16/06/11

Colt. - N. 1 agosto 1990 Barbieri, (ristampa di Jesus)****.


Colt è la ristampa del personaggio Jesus creato nel 1976 dai fratelli Missaglia per l'edizioni Geis. Barbieri decise di ribattezzarlo forse per non avere problemi con il Vaticano. I numeri totali di Jesus furono 25, quelli di Colt soltanto 7. Le tavole sono disegnate da Vladimiro Missaglia mentre i testi sono di Ennio Missaglia .

Personaggio carismatico ed affascinante con bionda chioma alla Ka-Zar e giubbino con frange sembra la versione hippie dei personaggi Bonelli, anche se non ha lo spirito mite dei figli dei fiori.
Dall'introduzione dell'albo : Lineamenti che sembrano scolpiti nella roccia, due occhi grigi dai bagliori metallici, una freddezza selvaggia , quest'uomo è COLT (Jesus). Un nome mitico per i pellirossa e per gli avventurieri del West. Nato negli anni in cui più sanguinose divampano le guerre indiane, nello sterminato e primordiale territorio compreso tra il Missouri e il New mexico, Colt rimane orfano e viene allevato come un figlio da un vecchio stregone. Cresce così nella tribù, tra gli orgogliosi uomini rossi, facendo proprie le loro qualità: coraggio e risolutezza, astuzia e lealtà...senza rinnegare, tuttavia la sua natura di uomo bianco! Giovanissimo, abbandona la tribù, in cerca del suo destino...aggrapato alla Colt 45, che usa solo quando sono in gioco la giustizia e la libertà.


Lettura appassionante, puro spaghetti western djanghiano con personaggi di granito, brutti,sporchi e cattivi (tranne la gnocchissima Occhio D'Anitra come si può ben notare dalla copertina). Le tavole di Vladimiro Missaglia non sono inferiori a quelle dei migliori autori bonelliani. Prigioniero ingiustamente a Prison Hill nell'Oregon, Colt riceve un anno di torture nella "Fossa dei Pazzi" , una cloaca maleodorante esposta ai raggi cocenti del sole desertico. L'eroe viene tirato fuori dal loculo dal sergente Stanley soltanto per essere preso a colpi di mazza nei reni. Stanley è convinto che il biondino abbia rapinato un portavalori di un bel gruzzolo in monete d'oro, cosa non vera visto che Colt fu soltanto involontario testimone ed il vero colpevole è il capo della scorta Ray Carter. Aiutato dalla picolla Daisy, figlia dello sceriffo che ha sempre creduto nella sua innocenza, Colt riuscirà ad avere una sanguinosa e giusta vendetta dopo l'evasione dall'Inferno dell'Oregon.

Fumetto bello, molto bello e con ritmo da vendere, molto curata anche la parte descrittiva del background con note tecniche relative alle armi usate dai personaggi , mezzi e usanze delle tribù pellerossa coinvolte nella vicenda.

Un primo numero che fa venire la voglia di completare la collezione.

Consigliato e si porta a casa anche ad un euro, la serie originale invece per qualcosina in più.



30/01/11

Top –nuova serie-Coyote-n.1-La vendetta dello scotennato-Settembre 1976 -Gruppo Editoriale Geis ****

Come avevo gia anticipato ho recuperato quasi tutti gli abi di Coyote. Ritengo questa serie molto avvincente e nonostante qualche strafalcione grammaticale e dei disegni non all'altezza delle produzioni Bonelli, il cacciatore di scalpi si conferma lettura di grande intrattenimento.
Alan Douglas viene chiamato il Coyote, non soltanto per la maschera che indossa , ma perchè, come gli indiani raccontano, il coyote è un animale scaltro e furbo.Quando sa di essere sopraffatto si accascia al suolo, come morto, rimane immobile senza respirare e suoi nemici , credendo di averlo ucciso, se ne vanno soddisfatti. Coyote si salvò in questo modo. Quando gli apaches gli uccisero la moglie ed il figlio , credettero di aver ucciso anche lui. Alan riuscì a non urlare di dolore anche quando lo scotennarono!
Solo nel primo numero tra venditori illegali d'armi , pellerossa e cacciatori di taglie fa fuori una trentina di persone.
Questo quasi remake di Kinowa è uno dei migliori acquisti fatti quest'anno. Meriterebbe una riscrittura moderna e un nuova vita.

Anche questo è un albo che può essere acquistato in condizioni d'edicola a 3 euro.

18/01/11

Top –nuova serie-Coyote-n.3 –Jowak il meticcio-Novembre 1976 -Gruppo Editoriale Geis ****


La collana top della Geis era una bonellide che ospitava alternandoli due personaggi:

Coyote e Lupo Bianco. Direttore responsabile era Renzo Barbieri e visto il tono delle storie di Coyote credo sia molto probabile una sua collaborazione nella sceneggiatura delle storie.

I disegni come mi ha segnalato l'utente Squitty di Vintage Comics sono di Pietro Gamba

Quest’albo mi ha fatto venire la voglia di completarne la serie.

Coyote è un personaggio che meriterebbe una ristampa pregiata. Un Punisher ante-litteram nel vecchio West. Il fumetto in certi momenti sembra più un “nero” che un Western. La famiglia di Coyote è stata sterminata da pellerossa ed alcuni bianchi corrotti. A lui è stato tolto lo scalpo.

Il novello Yul Brinner cerca vendetta pretendendo 1000 scalpi che adornino la sua tenuta. Nessuna pietà per i suoi nemici alcuni vengono persino uccisi a mani nude.

Nessuna morale, salva una diligenza soltanto per vendetta e non gli importa delle vicissitudini dei passeggeri. Coyote regala teste mozzate alle spasimanti. Sembra più un serial killer che un giustiziere. Quanto l’amico Dok va a visitarlo, attraversando la foresta di pali con tutti gli scalpi degli indiani uccisi che circonda la sua capanna, si comprende benissimo che il protagonista dell’albo è ormai un folle pari soltanto a Dracula l’impalatore.

L’antizagor per eccellenza si legge che è un piacere ed ha ritmo sostenuto per tutta l’avventura.

L’albo si trova a non più di 3 euro anche in condizioni eccellenti.

Consigliatissimo.

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