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02/03/13

“La Bat-mania”: team-up Braccio di Ferro / Batwoman! Sequel di “Scacco al Jolly? No, prequel! Da Braccio di Ferro n. 408 - Disegni di Pierluigi Sangalli - recensione di Lorenzo Terranova****






In questo post era stato documentato il cross-over Spinacia/Gotham City “Scacco al Jolly”, su Nuovo Braccio di Ferro n.17 del 1997, ma quasi certamente una ristampa. Al di la della godibilità della storia, molti erano gli interrogativi rimasti aperti: quando era uscita la storia in prima pubblicazione? Ovvero, era stata ispirata dai fumetti, dalla serie televisiva anni ’60 o dal film di Tim Burton?
Ebbene, due fortuiti ritrovamenti finalmente dissipano le ombre presenti in questa vicenda!
Il primo è costituito da Braccio di Ferro n. 408 del gennaio 1985, che presenta una storia dal titolo “La Bat-mania”, in cui compaiono Batman e Batwoman. Ho subito pensato che fosse un sequel di “Scacco al Jolly”, e che quindi entrambe le storie fossero precedenti al film di Tim Burton. Questa ipotesi, però, è stata contraddetta dal secondo ritrovamento.
Si tratta di Braccio di Ferro n. 537, di quasi cinque anni posteriore (Novembre 1989), contenente quella che presumo essere la prima pubblicazione di “Scacco al Jolly”, uscito quindi in perfetta sincronia col film di Burton.
Quindi il primo cross-over Editoriale Metro/DC Comics è proprio “La Bat-mania”, mentre è “Scacco al Jolly” il sequel (anzi, potremmo parlare di un vero e proprio reboot, vedremo poi perché).
E veniamo alla storia: Braccio di Ferro e Olivia sono al cinema a vedere un film su Batman, lei si sbraccia dall’ammirazione, lui sonnecchia.

 

Mentre tornano a casa, arriva Batman e fa il piacione. Olivia si sdilinquisce, Braccio neanche si accorge di nulla perché dorme su una panchina. “Come vorrei essere la sua fidanzata”, sospira la, ehm, fedifraga!
Finita la pennica, i due riprendono la strada di casa, quando assistono ad una rapina. Braccio di Ferro parte all’attacco, ma Batman lo precede e cattura i rapinatori. 


Nel frattempo, il colorista ha confuso Batman con Superman, e lo fa blurossogiallo!
Olivia dichiara tutta la sua ammirazione a Batman, esprimendo il desiderio di essere al suo fianco nelle sue imprese. E Batman, su due piedi, la porta con se. 


Mentre tra la Batmobile, la Batcaverna e un’impresa eroica Batman fa lo sborone, Braccio di Ferro va in giro per la città piuttosto contrariato per essere stato piantato in asso, quando sente qualcuno piangere.
È Batwoman, piantata da Batman perché non compie imprese degne di lui (chè Olivia, invece, è di un’utilità pazzesca…). Braccio di Ferro decide di aiutarla a dimostrare il suo valore. Grazie agli spinaci, i due compiono imprese degne di Superman, altro che Batman! Nell’ordine: spengono un incendio… 


…salvano un aereo che sta precipitando…


…ed evitano il crollo di un ponte! 


Il tutto precedendo sempre Batman e Olivia. Alla fine, il pipistrello, ammirato, chiede a Batwoman di tornare con lui, e stavolta è Olivia ad essere piantata in asso.
Per la gag finale, Olivia si veste da Bat-Olivia per compiere grandi imprese e guadagnarsi l’ammirazione di Batman. Flette i muscoli e si lancia nel vuoto senza saper volare (e senza avere evidentemente compreso il perchè della bat-fune), spatafasciandosi al suolo.


Storia piacevole e divertente, però intrisa di una notevole dose di maschilismo! Le donne ci fanno la figura delle cretine, incapaci di fare qualcosa senza l’aiuto degli uomini, e disposte a qualsiasi umiliazione pur di essere accettate da loro. Batwoman torna contenta e senza battere ciglio con Batman che l’aveva scaricata perché incapace (e forse è proprio così, visto che tutte le imprese le compie Braccio di Ferro carburato a spinaci):
“Batwoman, sei formidabile!... vuoi tornare con me?”
“Certamente” (!)
“Sai, scusami se ho dubitato del tuo valore”
“Figurati” (!!!)
Cioè, non c’è di che, dubita quando vuoi! Emblematico è lo scambio di battute tra Batman e Olivia dopo il salvataggio dell’aereo:
“Batman, non credevo che ti facessi superare da una donna” (detto da una donna), E lui, da vero signore:
“STÀ ZITTA, ALMENO”

La caratterizzazione di Batman e di Batwoman (a proposito, la grafia dei nomi è, per tutta la storia, Bat-Man e Bat-Woman) ricalca quella dei fumetti anni ’50 di Bob Kane, Dick Sprang etc. con Batman col mascellone squadrato; anche Batwoman ricalca quella originale, ovvero Kathy Kane. Anche la rappresentazione psicologica di Batman come personaggio chiacchierone e per niente oscuro si rifà a quell’epoca. D’altronde siamo all’inizio del 1985, e Frank Miller ha ancora da venì!
Da notare che, rispetto a “Scacco al Jolly”, ci sono alcune differenze di fondo. La più macroscopica è che ne “La Bat-mania” Batman e Braccio di Ferro vivono nella stessa città, mentre in “Scacco al Jolly” Braccio va esplicitamente a Gotham City. Inoltre, nonostante Batman e Braccio di Ferro si conoscono perché si sono incontrati cinque anni prima, di questo non si fa menzione: c’è in pratica un azzeramento della continuity! Infine in “Scacco al Jolly” Batman, più al passo con i tempi, smette di fingere con Batwoman e Olivia e abbraccia senza remore la propria omosessualità con Robin! 
Per tutti questi motivi, “Scacco al Jolly” più che un sequel di “La Bat-mania” può essere considerato un vero e proprio reboot: in occasione dell’uscita del film di Burton, viene rispolverata l’idea già sfruttata cinque anni prima dell’incontro tra Braccio di Ferro e Batman, riadattandola opportunamente (il film rilancia nell’immaginario del pubblico Gotham City e il Joker, che quindi vengono inseriti nella storia). Insomma, ancora una volta Bianconi si dimostra un precursore!