Anche se non ho ancora chiesto a Sandro, questa avventura che vado a recensire, tratta da Braccio di Ferro n.532 del 21 luglio 1989 dell' Edizioni Metro, penso sia la tipica storia da "crisi da foglio bianco".
Tutti gli artisti prima o poi (specialmente chi doveva produrre storie a catinelle come i nostri amati autori Bianconi) si sono ritrovati davanti all'invalicabile muro candido e con la testa priva d'ispirazione, è proprio lì in quel confine tra il vuoto e l'anima che scavando per un pò a volte si trovano piccole gemme.
Non penso che il buon Dossi per scrivere questa trama abbia fumato il peyote come Blueberry ma sicuramente l'effetto è qualcosa di straniante.
In tono minore ed umoristico ci troviamo in un incrocio tra il The Wall dei Pink Floyd, chi ha incastrato Roger Rabbit della Disney, Alice nel Paese delle meraviglie di Lewis Carroll, Cool World di Ralph Bakshi ed alcuni folli cartoni Warner di Friz Freleng.
Il motore della vicenda pubblicata ,stranamente senza la presenza di Braccio di Ferro, è Pisellino che in piena crisi adolescenziale è stufo di non poter crescere e continuare a vivere una vita di carta senza passato, senza la possibilità di maturare e costretto per sempre ad essere un bambino per volere degli autori.
Inferocito l'infante trascina l'autore nel suo mondo di carta per fargli vivere l'incubo di esssere perseguitato da una strega malvagia, cosa che il piccolo eroe disegnato ha vissuto per tutta la sua grama esistenza virtuale.
Tra grattacieli che piangono, macchine da scrivere sparalettere e megere innamorate , il povero Sandro Dossi tenta di fuggire da quell'universo astratto , riuscendoci alla fine ma uscendone traumatizzato ed incapace di scrivere per un bel pò.
Un grazie a Luca Romanelli da Fb, che mi ha raccontato il finale della storia perchè all'albo che ho comprato al mercatino mancavano proprio le ultime due pagine (chi troppo sparagna...).
Credo che sia anche l'unica storia del Popeye Bianconi dove si cita Segar.
Una storia che fa tanto metafumetto :)
RispondiEliminaBell'idea, vorrei leggerla tutta per rendermi meglio conto
Purtroppo non ho la storia completa, come scrivevo sopra nell'albo preso al mercatino mancava il finale che mi è stato raccontato da Luca Romanelli su Facebook
EliminaMai letto prima d'ora il nome di Segar in un albo del Braccio italiano, men che meno pronunciato da uno dei personaggi!
RispondiEliminaAl massimo in una storia ho trovato la gallina fischiona...
Si direbbe una evoluzione della storia (sempre di Dossi) sui fumetti solidi che ho recensito qualche settimana fa...
Sembra anche a me
EliminaFantastico, altro materiale per i Fumettisti d'Invenzione!
RispondiEliminaGrazie, Salvatore!
Prego Luca :-)
Elimina"NOI NON SIAMO VIVI..."
RispondiElimina...Madò!
Altro che metafumetto, qui si va nella filosofia :-D
Anche a me piacerebbe leggerla tutta questa perla!
E veder citato Segar è da pelle d'oca...
Complimentonissimi!
Orlando
pare che a Dossi piaccia parecchio la commistione realta'/fumetto..
RispondiEliminaNon ho l'albo in questione, ma qui siamo a livelli di inventiva superiori anche alla Disney...
A proposito di Segar, ieri ho trovato su un albo del Braccio di Ferro Bianconi (non ricordo il numero, ma è del 1972), una storia che ricalca parecchio l'avventura "L'uomo di Marte" di Segar, uscito in tavole domenicali...
RispondiEliminaMi ricordo che Dossi fece un altra storia dalle premesse vagamente simili, con i personaggi che gli chiedono di cambiare i propri ruoli nel fumetto ( Pisellino diventa così adulto, Olivia una donna ricca e famosa, Bacheca una fata buona ecc...) col risultato che arriveranno a comprendere che stavano meglio quando stavano peggio.
RispondiElimina