(Qui tutti i post su Geppo)
Il Cartoonist Globale li ha arricchiti di dettagli, confermando ad esempio
l’importanza avuta dal soggettista Attilio Mazzanti.
La discussione su Retronika è
stata seguita con interesse anche dal maestro Pier Luigi Sangalli e dalla
figlia Elisabetta.
Avevo già avuto occasione di
conoscere Elisabetta Sangalli per via epistolare, e a Lucca ho finalmente avuto
il grande piacere di incontrarla di persona insieme all’illustre papà. Ho
quindi potuto esprimere tutta la mia ammirazione e gratitudine all’uomo che,
più di 40 anni fa, mi conquistò per sempre alla causa del fumetto alla tenera
età di 5 anni, grazie al suo lavoro su Braccio di Ferro.
In effetti, molti identificano
Pier Luigi Sangalli principalmente col suo (enorme) lavoro su Braccio di Ferro,
ma non va dimenticato, come giustamente ricordato dal Boschi nel ricco apparato
redazionale del volume Lineachiara, che Pier Luigi Sangalli è stato l’artista
che ha preso in mano il Geppo “primordiale” di Chierchini/Carpi/Gatto, e lo ha
plasmato graficamente nel Geppo moderno che tutti conoscono. Quando poi smise
di disegnare le storie del buon diavolo per dedicarsi a Braccio di Ferro e agli
altri personaggi, continuò tuttavia a disegnarne tutte le copertine, svolgendo
una funzione, oggi diremmo, di “character design”.
Quale contributo ed integrazione
dei precedenti post sulle origini di Geppo, Elisabetta Sangalli mi ha inviato
una ricostruzione per immagini delle varie incarnazioni del personaggio,
evidenziando il contributo del padre all’evoluzione del buon diavolo. Il lavoro
di Elisabetta è veramente interessante (come noto, un’immagine vale più di
mille parole), e ve lo ripropongo di seguito: