Copertina del diario del 1987 |
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30/05/13
Gallery: Gli strepitosi Masters of The Universe di Giuliano Piccininno!
07/03/13
Le avventure di Popeye, volumetto promozionale allegato probabilmente a un sacchetto di patatine San Carlo (1996 circa)-recensione di Luca Lorenzon
Curioso ritrovamento: un albetto formato mignon (6,5x9 cm) di 48 pagine
tuttofumetto che comprende due storie di Braccio di Ferro. Si tratta di un
Braccio di Ferro moderno, alle prese con situazioni più attuali e oggetto di un
restyling nell’abbigliamento e nella resa grafica. Notevole il Timoteo in
versione coatta con cappellino e coda di cavallo, anticipatore di Uomini e Donne di Maria De Filippi.
Sicuramente le storie di Braccio di Ferro provengono da altre fonti, e
sembrano inserirsi nel discorso qualitativo ricordato da Sauro Pennacchioli (http://retronika.blogspot.it/2013/02/made-in-japan-bracciozinga-contro.html).
Oltre al rimodernamento del personaggio si vede chiaramente l’impegno nel
realizzare dei disegni molto curati e dettagliati. La sigla “588” che campeggia
nelle tavole non è molto utile visto che non identifica la singola storia ma le
riguarda tutte e due (forse è un’indicazione del giornalino originario dove
comparvero?).
Dalla pubblicità in quarta di copertina evinco che si trattava di un
omaggio dato con le patatine San Carlo della linea “Junior”, facente parte di
una serie di volumetti a fumetti che comprendeva anche altri personaggi
riprodotti su licenza: Mandrake (di cui ho un albetto), L’Uomo Mascherato (filologicamente
chiamato The Phantom) e Leo O’Pard. Di quest’ultimo, da riscontri sull’Encicolpedia
del Fumetto della DeAgostini (dove veniva pubblicizzato), da alcuni siti
internet e da vaghi ricordi, posso dire che era un personaggio ideato nei
primissimi anni ’90 per inserirsi nel mercato degli animali antropomorfi con un
giornalino a fumetti ma soprattutto con prodotti di merchandising.
Evidentemente non riscosse il successo sperato.
Difficile stabilire con precisione l’anno di realizzazione delle storie
(quella di Mandrake di Lee Falk aveva almeno l’indicazione del copyright del
syndicate), così come non ho individuato gli autori. Nel volumetto compare
comunque un’indicazione del copyright riferita a una «Agenzia Premium» di
Milano per il 1996 quindi possiamo immaginare almeno l’anno di uscita del volumetto.
Ignoro se esista un collezionismo per questa serie di prodotti, sono solo
incappato nel solito buontempone che su e-bay ha proposto il volumetto di The
Phantom a un prezzo assurdo sottolineandone una rarità tutta da dimostrare.
Le storie:
Muscoli e cervello (28 pagine): Braccio di Ferro porta Olivia nel
campeggio del suo amico Osvaldo. Inizialmente la coppia battibecca su cosa sia
più importante, la forza o l’intelligenza, poi la storia ha una virata mystery
quando Osvaldo dice a Braccio di Ferro di non trovare più la chiave della
cassaforte (e il portavalori passerà proprio il giorno successivo a ritirare i
soldi).
La notte porta consiglio e Braccio di Ferro fa un sogno rivelatore con cui
capisce che in realtà si tratta di un furto perpetrato da Timoteo. All’interno
della sequenza onirica, in cui i battibecchi della coppia vengono trasportati
nel medioevo, Olivia è protagonista di una gag molto divertente con i
coccodrilli in un fossato a guardia del castello.
La notte stessa Timoteo viene punito a sorpresa per la sua malefatta.
Lodevole come lo sceneggiatore abbia posto per bocca di Olivia una domanda che
il lettore attento si sarà fatto in merito a un apparente “buco” nella
sceneggiatura: se la cassaforte era chiusa come poteva Braccio di Ferro
entrarci per sorprendere Timoteo? Questo dialogo offre anche il destro per la
gag finale. (verrebbe però da chiedersi perchè Braccio di Ferro non abbia
aiutato l’amico sin da subito visto che poteva accedere comunque alla
cassaforte, ma così la storia sarebbe finita prima ancora di cominciare, quindi
preferisco pensare che abbia temporeggiato per risolvere il caso e punire
Timoteo).
Pierluigi Sangalli |
Anche grazie alla sua lunghezza Muscoli
e cervello è una storia articolata e ben condotta, con più di una gag
azzeccata. Visto che è stilisticamente omogenea col resto, credo che la
sequenza onirica faccia parte della storia stessa e non sia stata recuperata da
altre fonti.
Decisamente buoni i disegni: dettagliati, splendidamente inchiostrati e
anche molto espressivi (Aggiunge Salvatore Giordano Pierlugi Sangalli ). ****
Immagini virtuali (20 pagine): la cittadina di Spinacia è invasa da
un esercito di indiani, vichinghi, trogloditi, dinosauri e altri mostri
assortiti. I cittadini fuggono in preda al panico, ma Braccio di Ferro vuole
vederci chiaro.
Come annunciato sin dal titolo (autogol!) si scopre che si tratta di un
piano di Timoteo e di sua madre la strega Bacheca, che con l’ausilio di un
computer stanno sguinzagliando delle proiezioni intangibili per la città
provocando il panico e il conseguente esodo, dopo il quale potranno darsi al
saccheggio delle abitazioni abbandonate.
Grazie all’intervento energico di Braccio di Ferro i due malfattori vengono
imprigionati nel computer stesso.
Immagini virtuali si segnala per dei disegni ancora più belli di
quelli della storia precedente. Non solo la perizia profusa per ombre e
dettagli è notevole, ma il disegnatore (uno studio?) (Aggiunge Salvatore Giordano...Sandro Dossi da solo con le sue magiche manine) ...quale ha saputo destreggiarsi
egregiamente con soggetti molto diversi tra loro, ha curato gli sfondi e le
architetture ed ha anche un tratto molto espressivo: vedi il Braccio di Ferro
sconsolato che cammina letteralmente piegato in due. Forse si sarebbe potuto
fare qualcosa per il look della strega Bacheca, qui in veste di geek
tecnologica. Ma mi rendo conto che era difficile rifarle il look senza
snaturarla.
Per quel che riguarda la sceneggiatura, mi sembra che a una introduzione
molto lunga e suggestiva abbia fatto seguito una conclusione piuttosto
frettolosa. Niente di grave, comunque, e la storia funziona benissimo anche
così: simpatico poi l’inedito sadismo finale di Braccio di Ferro. ****
Sandro Dossi |
23/02/13
Made in Japan- Bracciozinga contro Timozilla arriva dalla France! Un grazie a Fred Andrieu! Storia di Sauro Pennacchioli e Disegni di Sandro Dossi.****
Finalmente la soluzione a questo post!
http://retronika.blogspot.it/2013/01/qualcuno-trovi-questa-storia.html
Un grande recupero di Fred Andrieu, fan francese dei fumetti Bianconi , che ha ritrovato questa storia scritta da Sauro Pennacchioli, illustrata da Sandro Dossi e tratta da Braccio de Ferro n. 245 del 1990.
Sauro Pennacchioli , che abbiamo l'onore di avere tra i nostri lettori (grazie per i commenti!) ha scritto su Facebook che nell'ultimo periodo bianconiano si andava alla ricerca della qualità, oltre alla pressioni del King Features Syndicate per adeguare graficamente i personaggi a quelli americani si cercava di dare più tempo agli autori per dare un prodotto più competitivo.
Peccato che gli sforzi furono vani e nonostante l'impegno le nostre amate testate metro sparirono dalle edicole.
Questa che recensisco è un delle storie più sperimentali e folli che abbia mai letto in una albo Bianconi.
Innanzitutto Dossi e Pennacchioli si concedeno un pizzico di erotismo dimostrandoci che Pisellino in realtà a gli stessi problemi del compianto Gary Coleman, non è più un bambino nonostante l'altezza e subisce l'effetto di certe robe...
Anche Braccio in questa vacanza si da da fare, ne ho visto poche di limonate così passionali nella saga di Popeye.
Il Timozilla è il tipico Mechasaurus nemico del Getter Robot di Go Nagai.
Il Gip ritorna ad essere magico e non più il cane da compagnia a cui lo aveva declassato la scuola milanese.
La Trama:
Braccio di Ferro, Olivia e Pisellino fanno una vacanza a Pearl Harbor, un commando di terroristi giapponesi decide di rinverdire i fasti dell'attacco storico avvenuto durante la seconda guerra mondiale ma si trovano contro il nostro Popeye.
In realtà dietro tutto questo c'è Timoteo che impadronitosi di uno del robot più potenti costruito dagli scienziati Giapponesi l'ha ribattezzato TIMOZILLA!.
Il losco figuro tiene i giapponesi sotto scacco perchè ha nascosto una bomba atomica dentro un vulcano e minaccia di farla esplodere se non riuscirà a conquistare il mondo.
Dopo una serie di peripezie Braccio si trova faccia a faccia con la Bomba H e non sapendo come disattivarla , dopo aver ingerito una sana scatola di spinaci, mangia l'ordigno...trasformandosi in BRACCIOZINGA!
Lo scontro è scontato , Bracciozinga usa tutte le armi a disposizione, l'alabarda spaziale non c'è ma tronco d'albero va bene lo stesso per la citazione d'obbligo a Goldrake.
Storione (non il pesce) forte e folle, lo stile di Pennacchioli si vede che non è quello della Old School e apporta un pò di freschezza nelle sceneggiature, le tavole di Dossi sono dettagliatissime e i suoi Timoteo e Gip all'americana non hanno nulla da invidiare alla produzione statunitense.
Divertentissima.
http://retronika.blogspot.it/2013/01/qualcuno-trovi-questa-storia.html
Un grande recupero di Fred Andrieu, fan francese dei fumetti Bianconi , che ha ritrovato questa storia scritta da Sauro Pennacchioli, illustrata da Sandro Dossi e tratta da Braccio de Ferro n. 245 del 1990.
Sauro Pennacchioli , che abbiamo l'onore di avere tra i nostri lettori (grazie per i commenti!) ha scritto su Facebook che nell'ultimo periodo bianconiano si andava alla ricerca della qualità, oltre alla pressioni del King Features Syndicate per adeguare graficamente i personaggi a quelli americani si cercava di dare più tempo agli autori per dare un prodotto più competitivo.
Peccato che gli sforzi furono vani e nonostante l'impegno le nostre amate testate metro sparirono dalle edicole.
Questa che recensisco è un delle storie più sperimentali e folli che abbia mai letto in una albo Bianconi.
Innanzitutto Dossi e Pennacchioli si concedeno un pizzico di erotismo dimostrandoci che Pisellino in realtà a gli stessi problemi del compianto Gary Coleman, non è più un bambino nonostante l'altezza e subisce l'effetto di certe robe...
Anche Braccio in questa vacanza si da da fare, ne ho visto poche di limonate così passionali nella saga di Popeye.
Il Timozilla è il tipico Mechasaurus nemico del Getter Robot di Go Nagai.
Il Gip ritorna ad essere magico e non più il cane da compagnia a cui lo aveva declassato la scuola milanese.
La Trama:
Braccio di Ferro, Olivia e Pisellino fanno una vacanza a Pearl Harbor, un commando di terroristi giapponesi decide di rinverdire i fasti dell'attacco storico avvenuto durante la seconda guerra mondiale ma si trovano contro il nostro Popeye.
In realtà dietro tutto questo c'è Timoteo che impadronitosi di uno del robot più potenti costruito dagli scienziati Giapponesi l'ha ribattezzato TIMOZILLA!.
Il losco figuro tiene i giapponesi sotto scacco perchè ha nascosto una bomba atomica dentro un vulcano e minaccia di farla esplodere se non riuscirà a conquistare il mondo.
Dopo una serie di peripezie Braccio si trova faccia a faccia con la Bomba H e non sapendo come disattivarla , dopo aver ingerito una sana scatola di spinaci, mangia l'ordigno...trasformandosi in BRACCIOZINGA!
Lo scontro è scontato , Bracciozinga usa tutte le armi a disposizione, l'alabarda spaziale non c'è ma tronco d'albero va bene lo stesso per la citazione d'obbligo a Goldrake.
Storione (non il pesce) forte e folle, lo stile di Pennacchioli si vede che non è quello della Old School e apporta un pò di freschezza nelle sceneggiature, le tavole di Dossi sono dettagliatissime e i suoi Timoteo e Gip all'americana non hanno nulla da invidiare alla produzione statunitense.
Divertentissima.
21/01/13
Qualcuno trovi questa storia! Bracciozinga verso Timozilla!
Ho trovato questa immagine su Deviantart.
Informazioni Facebookiane di Sandro Dossi e Alex Principato: la storia è disegnata da Sandro Dossi e sceneggiata da Sauro Pennacchioli e dovrebbe essere degli anni 90, adesso la mia curiosità è alle stelle.
Qualcuno ne sa qualcosa di più ?
Informazioni Facebookiane di Sandro Dossi e Alex Principato: la storia è disegnata da Sandro Dossi e sceneggiata da Sauro Pennacchioli e dovrebbe essere degli anni 90, adesso la mia curiosità è alle stelle.
Qualcuno ne sa qualcosa di più ?
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