25/02/13
Reperita da Luca Romanelli-Destra, Sinistra e Centro secondo Provolino!
Chi votereste?
Reperita da Luca Romanelli su 'Super Bongo' del marzo 1972.
(disegni di Pierluigi Sangalli e testi mi sa di Alberico Motta)
Ci ha linkato anche Riccardo Corbò sul TG3 COMICS
http://www.rai.it/dl/tg3/articoli/ContentItem-3d9ba5a0-2bb1-45b3-8c13-f93edf24833b.html
24/02/13
Il Papallo di Pierluigi Sangalli-Un personaggio scovato da Roberto Salvetti.
Copio e incollo la mail di Roberto Salvetti che mi manda una tavola di questo personaggio disegnato da Pierluigi Sangalli che pare Pac Man con la faccia di Geppo e la paglietta di Ridolini!
Siore e Siori il Papallo!
Ha un'aria simpaticissima ed un nome che in bocca ruota come Giumbolo.
Il testo della mail di Roberto: Ciao Salvatore, ti mando un personaggio curioso - e per me fino a pochi giorni fa assolutamente sconosciuto - trovato sul BDF n.16 dell'ottobre 1997
Siore e Siori il Papallo!
Ha un'aria simpaticissima ed un nome che in bocca ruota come Giumbolo.
Il testo della mail di Roberto: Ciao Salvatore, ti mando un personaggio curioso - e per me fino a pochi giorni fa assolutamente sconosciuto - trovato sul BDF n.16 dell'ottobre 1997
Niente di che come storia, in 4 tavole Papallo
tenta invano di mangiarsi un cono gelato al parco, ma ogni volta gli accade
qualche disavventura che gli spiaccica il gelato per terra. Alla fine, mentre
cerca di appartarsi dietro a un cespuglio nell'ennesimo tentativo di gustarsi il
suo gelato, fa involontariamente inciampare un rapinatore, sventandone la fuga
(di conseguenza il suo terzo cono gelato finisce a terra). Con il premio
ricevuto dalla cattura del rapinatore, si acquista così l'intero carrello dei
gelati e se lo porta a casa per papparseli al sicuro.
Nello stesso fascicolo compaiono sia una storia con
Gastone e Ombra, sia una con il Gatto Miciomiao e i topini Tip e Top (che a me
non son piaciuti in quanto stanchi tentativi di rifare Tom & Jerry o Pixi e
Dixi).
23/02/13
Made in Japan- Bracciozinga contro Timozilla arriva dalla France! Un grazie a Fred Andrieu! Storia di Sauro Pennacchioli e Disegni di Sandro Dossi.****
Finalmente la soluzione a questo post!
http://retronika.blogspot.it/2013/01/qualcuno-trovi-questa-storia.html
Un grande recupero di Fred Andrieu, fan francese dei fumetti Bianconi , che ha ritrovato questa storia scritta da Sauro Pennacchioli, illustrata da Sandro Dossi e tratta da Braccio de Ferro n. 245 del 1990.
Sauro Pennacchioli , che abbiamo l'onore di avere tra i nostri lettori (grazie per i commenti!) ha scritto su Facebook che nell'ultimo periodo bianconiano si andava alla ricerca della qualità, oltre alla pressioni del King Features Syndicate per adeguare graficamente i personaggi a quelli americani si cercava di dare più tempo agli autori per dare un prodotto più competitivo.
Peccato che gli sforzi furono vani e nonostante l'impegno le nostre amate testate metro sparirono dalle edicole.
Questa che recensisco è un delle storie più sperimentali e folli che abbia mai letto in una albo Bianconi.
Innanzitutto Dossi e Pennacchioli si concedeno un pizzico di erotismo dimostrandoci che Pisellino in realtà a gli stessi problemi del compianto Gary Coleman, non è più un bambino nonostante l'altezza e subisce l'effetto di certe robe...
Anche Braccio in questa vacanza si da da fare, ne ho visto poche di limonate così passionali nella saga di Popeye.
Il Timozilla è il tipico Mechasaurus nemico del Getter Robot di Go Nagai.
Il Gip ritorna ad essere magico e non più il cane da compagnia a cui lo aveva declassato la scuola milanese.
La Trama:
Braccio di Ferro, Olivia e Pisellino fanno una vacanza a Pearl Harbor, un commando di terroristi giapponesi decide di rinverdire i fasti dell'attacco storico avvenuto durante la seconda guerra mondiale ma si trovano contro il nostro Popeye.
In realtà dietro tutto questo c'è Timoteo che impadronitosi di uno del robot più potenti costruito dagli scienziati Giapponesi l'ha ribattezzato TIMOZILLA!.
Il losco figuro tiene i giapponesi sotto scacco perchè ha nascosto una bomba atomica dentro un vulcano e minaccia di farla esplodere se non riuscirà a conquistare il mondo.
Dopo una serie di peripezie Braccio si trova faccia a faccia con la Bomba H e non sapendo come disattivarla , dopo aver ingerito una sana scatola di spinaci, mangia l'ordigno...trasformandosi in BRACCIOZINGA!
Lo scontro è scontato , Bracciozinga usa tutte le armi a disposizione, l'alabarda spaziale non c'è ma tronco d'albero va bene lo stesso per la citazione d'obbligo a Goldrake.
Storione (non il pesce) forte e folle, lo stile di Pennacchioli si vede che non è quello della Old School e apporta un pò di freschezza nelle sceneggiature, le tavole di Dossi sono dettagliatissime e i suoi Timoteo e Gip all'americana non hanno nulla da invidiare alla produzione statunitense.
Divertentissima.
http://retronika.blogspot.it/2013/01/qualcuno-trovi-questa-storia.html
Un grande recupero di Fred Andrieu, fan francese dei fumetti Bianconi , che ha ritrovato questa storia scritta da Sauro Pennacchioli, illustrata da Sandro Dossi e tratta da Braccio de Ferro n. 245 del 1990.
Sauro Pennacchioli , che abbiamo l'onore di avere tra i nostri lettori (grazie per i commenti!) ha scritto su Facebook che nell'ultimo periodo bianconiano si andava alla ricerca della qualità, oltre alla pressioni del King Features Syndicate per adeguare graficamente i personaggi a quelli americani si cercava di dare più tempo agli autori per dare un prodotto più competitivo.
Peccato che gli sforzi furono vani e nonostante l'impegno le nostre amate testate metro sparirono dalle edicole.
Questa che recensisco è un delle storie più sperimentali e folli che abbia mai letto in una albo Bianconi.
Innanzitutto Dossi e Pennacchioli si concedeno un pizzico di erotismo dimostrandoci che Pisellino in realtà a gli stessi problemi del compianto Gary Coleman, non è più un bambino nonostante l'altezza e subisce l'effetto di certe robe...
Anche Braccio in questa vacanza si da da fare, ne ho visto poche di limonate così passionali nella saga di Popeye.
Il Timozilla è il tipico Mechasaurus nemico del Getter Robot di Go Nagai.
Il Gip ritorna ad essere magico e non più il cane da compagnia a cui lo aveva declassato la scuola milanese.
La Trama:
Braccio di Ferro, Olivia e Pisellino fanno una vacanza a Pearl Harbor, un commando di terroristi giapponesi decide di rinverdire i fasti dell'attacco storico avvenuto durante la seconda guerra mondiale ma si trovano contro il nostro Popeye.
In realtà dietro tutto questo c'è Timoteo che impadronitosi di uno del robot più potenti costruito dagli scienziati Giapponesi l'ha ribattezzato TIMOZILLA!.
Il losco figuro tiene i giapponesi sotto scacco perchè ha nascosto una bomba atomica dentro un vulcano e minaccia di farla esplodere se non riuscirà a conquistare il mondo.
Dopo una serie di peripezie Braccio si trova faccia a faccia con la Bomba H e non sapendo come disattivarla , dopo aver ingerito una sana scatola di spinaci, mangia l'ordigno...trasformandosi in BRACCIOZINGA!
Lo scontro è scontato , Bracciozinga usa tutte le armi a disposizione, l'alabarda spaziale non c'è ma tronco d'albero va bene lo stesso per la citazione d'obbligo a Goldrake.
Storione (non il pesce) forte e folle, lo stile di Pennacchioli si vede che non è quello della Old School e apporta un pò di freschezza nelle sceneggiature, le tavole di Dossi sono dettagliatissime e i suoi Timoteo e Gip all'americana non hanno nulla da invidiare alla produzione statunitense.
Divertentissima.
22/02/13
Super Braccio di Ferro n° 192 - Novembre 1987 - L. 1500 - Recensione di Luca Romanelli
Timoteo - Stile marsigliese (****) testi di Alberico Motta, disegni di Tiberio Colantuoni
Tra le numerosissime storie del filone "rapimentistico" - quelle, per intenderci, con protagonista Timoteo che le tentava tutta per involare la donzella a BdF ma finiva puntualmente saccagnato - è forse la più divertente in assoluto. Un ispiratissimo Motta, a suo agio come non mai quando si tratta di dar sfogo ad un po' di sano sadismo, ne fa passare di ogni al bestione, fino al geniale finale in cui il poveraccio, pesto e scornato, smette i panni di gangster à la Belmondo e prega letteramente Braccio di tornare a pestarlo old style. Si ride come matti dalla prima all'ultima vignetta.
Trinchetto - La mappa falsa (**) disegni di Tiberio Colantuoni
Il vecchiaccio frega una mappa del tesoro a Pisellino approfittandosi della sua ingenuità infantile, ma il suo losco piano non andrà a buon fine. Trama ultra-standard e nessuna sbronza, niente di che.
Olivia - Il cappellino nuovo (**) disegni di Pierluigi Sangalli
Vecchia storia breve ristampata per l'occasione. Olivia scommette con Pisellino che quel distrattone di Popeye le farà i complimenti per il nuovo cappellino, ma il guercio (essendo, per l'appunto, limitato di veduta) manco se ne accorge. Carina.
Braccio di Ferro - Il filtro di circe (***) disegni di Pierluigi Sangalli

Bacheca, che come è noto produce più filtri del Laboratorio Acqua Acetosa, se ne inventa uno che trasforma gli uomini in cinghiali. Sarà Braccio, al solito, a sventare il suo piano a suon di castagne spinaciose. Vale la pena di segnalare la sequenza in cui Timoteo si dimentica all'istante di quell'attaccapanni di Olivia e si allupa di brutto alla vista di una biondona che ignora essere sua madre trasformata. L'ombra dell'incesto in un fumetto Bianconi. Ma quanto erano avanti?
Poldo - Sbafando s'impara (***) disegni di Tiberio Colantuoni
Lo Sbaffini, maestro nell'arte di intortare quel fesso di Casagrossa, stavolta si becca un fracco di legnate, ma saprà sfruttare a suo vantaggio anche i lividi. Molto divertente, come quasi tutte le storielle in cui appare Barbaspina, a mio parere personaggio fin troppo sottovalutato.
Trinchetto - Barbera e psicopittura (***) disegni di Pierluigi Sangalli

Braccio e Olivia credono che a Trinchetto abbiano ceduto le rotelle e, su consiglio di un simil-Freud (in realtà l'amico Oreste), gli somministrano l'unica medicina che possa soddisfare i suoi desideri repressi (sì, proprio quella). L'inganno verrà scoperto col solito metodo dei fumetti Bianconi: ascoltando gli imbroglioni che hanno la pessima abitudine di spiattellare tutto a voce alta. Divertente, come tutte le storie con al centro i raggiri del vecchio sbevazzone.
Braccio di Ferro - Invenzioni strampalate (****) testi di Alberico Motta, disegni di Pierluigi Sangalli

Il guercio, folgorato dall'incontro con uno scombinatissimo ex compagno di scuola, viene colto dalla sindrome di Archimede (quello della Disney) e si mette a ideare cose astrusissime come l'ombrello a copertura totale o la bici a ruote giganti "per non finire nelle rotaie del tram". E il bello è che due loschi tizi dell'ufficio brevetti cercano pure di fregargliele! A completare il quadro, le manovre altrettanto sporche di Poldo il manigoldo. Genialate marca Motta a iosa.
Poldo - La sfida dei panini (**) disegni di Tiberio Colantuoni
Incredibile ma vero: esiste qualcuno che non solo ha l'ardire di sfidare Poldo a chi mangia di più, ma è pure lì lì per batterlo. Non fosse che il viscidone chiama in aiuto con l'inganno l'amico Braccio, che con un pugnazzo ben assestato fa sputare allo sfidante tutti i panini ingoiati (bleah).
Grissino - Sedia su misura (**) disegni di Pierluigi Sangalli
Nella media delle storie sul gigante cleptomane inconsapevole. Personalmente non sono mai stato un suo fan sfegatato.
Timoteo - La cattura di Joe (***) testi di Alberico Motta, disegni di Tiberio Colantuoni
Timoteo è causa involontaria dell'evasione del terribile Joe Bestione (non è chiaro se sia un cognome o un soprannome) e gli tocca riportarlo in galera se vuole evitare di finir dentro a sua volta. Ma sarà il solito Braccio a sistemare le cose. Si ride soprattutto per i tragicomici tentativi del figlio della strega di ricondurre Joe in gattabuia, uso di armatura medioevale compreso.
Popeye and Son-Che Papà Braccio di Ferro-serie animata 1987-Hanna & Barbera *
Una delle più tremende boiate degli anni 80.
Serie animata prodotta da Hanna & Barbera per soltanto 13 episodi nel 1987 che non fu gradita nemmeno dal pubblico dei bambini.
Le avventure raccontano di un Popeye, con le camicie del signor Roper di tre cuori in affitto, ormai sposato con Olivia e padre del figlio Popeye Junior.
Ricordo che già rimasi male quando fu eliminata la torcia umana dai fantastici quattro in favore di quel rottame di H.E.R.B.I.E. nei cartoni animati del 1978 ma la delusione fù ancora più grande alla notizia della scomparsa di Pisellino.
Non si possono fare operazioni del genere, è come vedere Happy Days senza Fonzie , Swee'Pea è il figlio ufficiale, anche se adottivo, del nostro Braccione e non lo si può liquidare come un personaggio di Beatiful qualunque.
Popeye junior , biondino antipatico e privo di fascino, ha ereditato dal padre la capacità di accrescere la propria forza fisica grazie all’ingurgitazione di spinaci ma purtroppo ne odia il sapore e preferisce gli Hamburger (Poldo…di sto bambino ne sai qualcosa?).
Olivia viene resa più "carina" con capelli ricci e carattere materno, cosa che vedo come una snaturizzazione del personaggio estrema...dall’alba dei tempi la signorina Oyl è una svampita zitella manesca ed acida.
Si è sposato anche Bluto ed ha avuto un figlio di nome Tank che è l’ovvio rivale di Popeye Jr.
La serie è stata schifata da tutti e non ha avuto successo nemmeno in dvd.
Nelle tv italiche non si fa vedere da tempo e nessuno ne sente la mancanza.
Di una
bruttura che non gli permette neanche il ruolo di Trash Cult.
In tutti
questi anni l’unica operazione meritevole di stima in relazione a Popeye è stata la pubblicazione dei
nuovi comics della IDW rispettosissimi del background e dei characters ma allo stesso tempo "nuovi".
A proposito
ho appena letto “Mars Attacks Popeye” sempre della IDW e ve lo consiglio di
cuore è un cross over divertentissimo.
Braccio di Ferro ORO N. 1 (supplemento a Festival di Soldino N. 8 del Dicembre 1965). 80 pagine (su 4 strisce), cm 18 x 25,5, recensione di Lorenzo Terranova
Correzioni al post riguardo al ripasso di Sandro Dossi
Numero unico, anticipatore dei
classici speciali natalizi, si distingue per le dimensioni, simili a quelle
della serie di ristampe Braccio di Ferro Gigante del 1977.
Non mi è chiaro se contenga
storie inedite, o storie già edite rimontate nel grande formato. Quando è
uscito questo albo, la collana Braccio di Ferro aveva alle spalle solo due anni
di vita editoriale. Negli albi in mio possesso del periodo 1964-65 (che non
sono comunque molti) non ho trovato traccia di queste storie, né l’ho trovata
in quelli recensiti da Gaspare Pero nel gruppo Yahoo. Chi ci legge può aiutarci
a chiarire l’arcano?
Invito al manicomio (***)
20 pagine – Disegni: Pierluigi
Sangalli (matite) e Sandro Dossi (chine)
Braccio di Ferro sta passando il
Natale con tutti i suoi cari, quando viene allontanato da casa da una
telefonata. Si tratta di una macchinazione di Bacheca e Timoteo, che in sua
assenza rapiscono Oliva, Pisellino, Trinchetto e Poldo e li sostituiscono con
dei sosia robot. Al ritorno di Braccio di Ferro, i robot iniziano ad agire
stranamente, facendogli credere di essere impazzito. Alla fine “Oliva” chiama
il manicomio, e Braccio di Ferro viene internato. Riesce comunque a mangiare
gli spinaci e a fuggire, scopre l’inganno e, sostituendosi al robot di
Trinchetto, penetra nel covo dei due e, ovviamente, sono botte. Bacheca e
Timoteo vengono trasformati in due alberi di Natale, per sostituire quello
distrutto durante la storia.
Storia piuttosto classica nel suo
svolgimento. Da notare la rappresentazione “politicamente scorretta” del
manicomio (a partire dal nome), coi matti rappresentati come idioti felici.
Siamo comunque nel 1965, e la legge Basaglia era ben al di là da venire.
La visita del Marziano (***)
12 pagine – Disegni: Pierluigi
Sangalli (matite) e studio Del Principe (chine)
Classico team-up tra Poldo e
Trinchetto per sbafare e sbevazzare a spese di Oliva. A turno uno dei due si
traveste da marziano (il disintegratore è un nebulizzatore per il “ramato”) e
l’altro finge di cacciarlo, ottenendo la riconoscenza di Oliva, e quindi
l’ambito premio in panini e bottiglie. Naturalmente Oliva scopre tutto e, dopo
averli spinti a litigare tra loro, riesce a spaventarli con lo stesso trucco.
Notevole la scena surreale in cui
Poldo, per farsi venire un’idea, trasforma letteralmente la propria testa in un
vulcano, da cui salta fuori una busta chiusa… con dentro l’idea cercata!
L’altalena di Paolino (**)
4 pagine – Disegni: Pierluigi
Sangalli (matite) e studio Del Principe (chine)
Breve storiella in cui Pisellino
gioca con un amico prepotente e sbruffone, ma riequilibra la situazione
ricorrendo agli spinaci. Gnente de chè!
Un pezzo d’antiquariato (****)
8 pagine – Disegni: Pierluigi
Sangalli (matite) e studio Del Principe (chine)
Storia molto carina, in cui
Trinchetto partecipa ad un’asta in cerca d’affari. Il pappagallo Cocorito
vorrebbe accompagnarlo, ma Trinchetto non vuole e lascia il Gip a fargli la
guardia. Trinchetto cerca di acquistare un mattarello per pochi centesimi, ma
un misterioso partecipante rilancia, convincendolo che si tratta di un oggetto
di grande valore. In un crescendo rossiniano di offerte e rilanci, Trinchetto
arriva ad aggiudicarsi il mattarello per 200 dollari. Naturalmente l’altro
offerente era Cocorito che, abbattuto il Gip col pesantissimo trespolo, aveva
raggiunto la casa d’aste “rispondendo” al padrone fino al 200, numero oltre il
quale non sa contare! Trinchetto trova subito come impiegare il suo nuovo
mattarello sul cranio di Cocorito, con grande soddisfazione del Gip.
Nelle prime storie degli anni ’60
compaiono a volte alcuni personaggi creati da Segar, come King Blozo (“Re
Pinco”) o , come in questo caso, il Jeep (“Gip”), declassato da animale magico
a semplice cane, poi non più ripresi per tutti gli anni ’70 e recuperati invece
nell’ultima fase della parabola del giornalino (fine anni ’80 – anni ’90),
quando ci fu un riallineamento alla versione americana del personaggio.
I soldatini di Grissino (***)
12 pagine – Disegni: Pierluigi
Sangalli (matite) e Sandro Dossi (chine)
Grissino vorrebbe dei soldatini
con cui giocare, e scrive a Babbo Natale. Viene accontentato, ma i soldatini
più grossi che ha Babbo Natale sono comunque minuscoli per Grissino, che quindi
non può giocarci. Una banda di ladri ha pianificato una triplice rapina per la
notte di Natale, ma i singhiozzi di Grissino, triste a causa dei soldatini,
risuonano come una sirena e fanno intervenire la polizia. Babbo Natale convince
il sindaco a permettere a Grissino di prendere come premio tutti i monumenti
militari della città per giocare ai soldatini.
Il meccanismo narrativo è quello
classico e immutabile di tutte le storie di Grissino, ma il disegno è molto
morbido e pulito, e il formato maggiore consente l’introduzione di diverse
vignettone da mezza pagina, che danno movimento e ariosità alla storia.
I fantasmi del mare (****)
20 pagine – Disegni: Pierluigi
Sangalli (matite) e Sandro Dossi (chine)
Negli ultimi tempi dei misteriosi
fantasmi del mare hanno affondato numerose navi. Durante un viaggio per mare,
anche Braccio di Ferro, Poldo e Oliva vengono assaliti dai fantasmi, che
sbucano dalle acque e fracassano la nave. Dopo aver messo in salvo Poldo e
Oliva, Braccio di Ferro scopre che i fantasmi del mare altro non sono che palle
di cannone avvolte da lenzuoli, e che il tutto è un trucco di Bacheca e Timoteo
per affondare le navi e depredarle. Braccio di Ferro fa giustizia a suon di
cazzotti, e i due lestofanti vanno in prigione, raggiunti volontariamente da
Poldo quando questi scopre che vi vengono serviti tre panini al giorno.
Bella storia (l’unica dell’albo
che ricordavo di aver già letto da bambino in qualche ristampa) che richiama
vagamente alla memoria alcune situazioni del classico di Segar “La nave dei
fantasmi”. Gustosi i siparietti tra Oliva e Poldo che, nella tradizione
Segariana, si improvvisa poeta per scroccare.
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