Anno nuovo, recensione nuova! E, come si
conviene durante le partite a carte consuete in queste feste in
famiglia, "scendo con un carico" (tipo asso a briscola): la recensione
di una storia di Alberico Motta per Tiramolla!
La storia è tratta dal volumone "Tiramolla 60+1" dell'Annexia di cui vi avevo già recensito l'acquisto.
La
scelta di redigere una piccola scheda sull'unica storia di Motta non è
stata per sottrarre gloria agli altri autori presenti in queste
antologie fumettosa (Renzi e Rebuffi su tutti), ma perché la storia in
questione mi ha particolarmente sorpreso oltre che divertito.Verso la metà del libro "Tiramolla 60+1", la sequenza di
storie firmate Renzi e Rebuffi fa una pausa, proponendo "Abbacchio con
pistacchio", nella quale Motta esalta la golosità del figlio della gomma
e della colla facendolo cedere innanzi a una porzione multipla di
abbacchio al pistacchio, cibaria inclusa nel menù del giorno di un
ristorante della sua città.
Il tutto, beninteso, dopo confronto di
Tiramolla con se stesso, tradotto genialmente in duplicazione del
personaggio invece che in una più banale riflessione didascalica...
Va da sé che all'abbuffata faccia seguito un sonno travagliato, nel quale un Tiramolla gonfio come un otre fa sogni bizzarri che lo catapultano qua e là... Sogna di essere un'annoiata pompa di benzina che decide di farsi un giro entrando nel serbatoio dell'ultima auto cui viene fatto il pieno, ritrovandosi a vivere una contorsionistica esperienza che forse omaggia un po' "Tempi moderni" dell'immenso Charlie Chaplin...