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15/05/20

Nonna Abelarda contro Bracciodilegno la storia completa in italiano (1959)


Fabio Gibertoni ha ritrovato l'avventura originale in lingua nostrana (qui parte della storia  in francese) dello scontro tra la vegliarda fulmicotonica e il primo "Braccio di Ferro" bianconiano. Il marinaio farlocco di Nicola Del Principe prende un sacco di mazzate.  
Lo scontro vero ed official tra Abelarda e Popeye i vecchi lettori di sto posto ben sanno che è un esclusiva di Retronika e lo trovate qua disegnato dall'immenso Sandro Dossi.

13/09/19

Il primo Popeye Bianconi? Quello di Nicola Del Principe negli anni cinquanta contro Nonna Abelarda



Pensavo fosse una leggenda, leggevo da anni sui siti francesi che su un vecchio albo di Nonna Abelarda e Soldino ci fosse stato uno scontro tra la vegliarda e il marinaio drogato di spinaci.
Frottole, alla fine, mi ero convinto.
Invece...si!
Il buon Fred Andrieu  su Facebook ha postato questa storia che vede Abelarda contro Braccio D'Acciaio.

16/06/14

Le chicche di Gerardo: Il Papero Filippo di Nicola Del Principe


Dal cilindro del Palladino ecco fuoriuscire questo simpatico pennuto di chiara ispirazione Lantziana. Nicola Del Principe adorava i cartoons americani e spesso nei suoi personaggi umoristici omaggiava i classici della cinematografia animata a stelle e strisce. Filippo somiglia non poco a Picchiarello, ma dall'unica tavola che ho a disposizione non ho idea se il papero fosse folle come il Woodpecker di Walter Lantz.

29/05/14

Le chicche di Gerardo: un misterioso Maggiolino firmato Gold(?)


Da un Trottolino del 1953 il nostro Palladino tira fuori questo "Maggiolino" senza nome disegnato con  tratto morbidissimo da un misterioso autore che si firma "Gold". Chi sarà mai il fumettaro celato dietro questo pseudonimo?

26/03/14

Fiordipesco "La Luna nel Pozzo" di Nicola Del Principe una meravigliosa storia completa del 1961*****

Ho preso questa storia da Voci d'Oltremare del dicembre 1961, una rivista dei frati missionari di Parma che veniva curata da Renato Bianconi contemporaneamente (e anche poco dopo) il lancio delle prime testate "Il Ponte". Più che per la qualità della storia "religiosa"  ho voluto omaggiare Nicola che quando aveva voglia e tempo era  uno dei più grandi fumettisti italiani. Pochi sono stati eclettici e versatili come il maestro di Pescasseroli che ha spaziato dal fumetto per bambini, all'erotico a quello d'azione mantenendo sempre un tratto riconoscibilissimo. La cura dei suoi primi lavori su Abelarda, Trottolino ed i personaggi secondari era lontanissima dal tratto cartoonesco e essenziale del periodo prima del tracollo bianconiano. Paragonate questa perla con i Soldino o Pinocchio degli anni ottanta e noterete che non sempre l'evoluzione è un bene, sembra come passare dall'architettura di una chiesa medievale a quella specie di ufo che sono le cappelle moderne. Come mi piacerebbe poter postare tutto il mio materiale su Retronika per mantenere il ricordo di qualcosa che sta realmente sparendo, decine e decine  di personaggi umoristici ed autori stanno andando verso l'oblio e molte cose non saranno, ovviamente, ristampate mai più. Se ci fosse una legge che dopo cinquant'anni puoi postare tutto su Internet senza problemi di diritti riverserei su  Retronika tutta la mia soffitta,  a mò di museo, per il piacere di tutti i visitatori...ma così ahimè non è.


19/02/14

Sele Pocket n° 12 TEX MILLER gennaio 1976 NEA OMNIA EDIZIONI lire 500***1/2



La copertina intera è più esplicita

Pur non essendo un estimatore del genere una perla come questa deve essere recensita.
Questo massacro comico/erotico del più famoso eroe italiano dopo Giuseppe Garibaldi ad opera dello sceneggiatore Di Vitto (che addirittura in una vignetta dell'albo se ne bulla) è scritto e disegnato da chi era esperto dell'epopea texiana e capace di assestare certi colpi bassi così bene che non si può fare a meno di ghignare. Gli albi Sele Pocket erano tutti basati sulla parodia e devo dire che, nonostante Sergio in un suo redazionale ne parlasse malissimo a me sembrano di qualità e standard superiore a certe cose dell'ediperiodici.

30/01/14

Le torte di merda di Abelarda in "Amore materno"

Gapare Pero recensisce quella che per lui  è tra le storie più ributtanti (e anche per me in effetti) mai apparse sulle pagine di Soldino! L'albo è il n° 9 del 1975 e i disegni sono di Nicola Del Principe
Frittella è attratto dal profumo di torta che Abelarda sta preparando per Soldino

20/12/13

Mario Sbattella non c'è più.



Ne da la triste notizia Sandro Dossi su  Facebook.
Uno dei pilastri di Casa Bianconi.
Un caro amico dello stesso Sandro e di Pierluigi Sangalli, Alberico Motta, Tiberio Colantuoni, Nicola Del Principe, Umberto Manfrin  e di tutti gli altri artisti che ci hanno fatto sognare.
Mario  è andato via questa primavera senza che la famiglia ne avesse dato notizia.

20/11/13

Storia completa! Geppo in “Pubblicità per l’inferno” del grande Sandro Dossi (ovvero Manberto nel girone dei superbi)





L’illustrissimo e gentilissimo Sandrone ci dona questa perla tirata fuori dal baule di tesori Bianconi che stanno lì ad aspettare che qualche intelligente editore si accorga che nelle edicole c’è  fame di Geppo.
Siori che stampate  fumetti, fate un salto su Ebay ed andate a controllare le quotazioni che hanno raggiunto i “giornaletti” del buon diavolo, un albo degli anni sessanta raggiunge i quaranta €, come un Bonelli prima edizione, gli albi anni settanta-ottanta-novanta vanno via a non meno di cinque €.
Ve lo deve spiegare un umile appassionato che il ferro va battuto finché è caldo?

12/03/13

Ancora Bud Spencer e Terence Hill a fumetti: Alleluja- La serie-edizioni metro-lire 250-1974*1/2


Minchia! Sarà bellissimo...comprasubito!


Questa volta mi sono lasciato infinocchiare…ed ho comprato il numero 2 su Ebay.
Tristissimo esperimento dell’editore Bianconi nel mondo del fumetto cowboyesco.
La serie durò soltanto tre numeri ed il motivo è evidente. Non fatevi affascinare dalle bellissime copertine di Nicola Del Principe, i disegni interni ahimè non meritano. Come molti sanno  Del Principe era titolare di uno studio grafico in cui collaboravano anche elementi capaci ma le matite e le chine di questi emuli di Bud Spencer e Terence Hill  mi fanno persino rivalutare il  Geronimo della Cerretti che consideravo  il fumetto western italiano peggio disegnato.
Nestore del Boccio (grazie Squitty) non azzecca una proporzione, Tocco di Campana (il Bud Spencer) assomiglia a Salvatore Baccaro con la barba ed Alleluja (il Terence Hill) ha la faccia sempre diversa in ogni vignetta.  E’ un vero peccato perché le sceneggiature erano valide e ricordavano molto l’ambientazione ed il feeling dei film di Trinità. Se la serie fosse stata presa in mano dal grande Nicolino penso che avrebbe avuto successo maggiore e sarebbe stata un piacere collezionarla. Al momento dovete accontentarvi degli onestissimi Speranza e Carità (vedi qui) che erano disegnati un pelino meglio ed erano protagonisti  di avventure avvincenti e divertenti.
Per fortuna Nestore Del Boccio in seguito ci avrebbe regalato fior di tavole su altre pubblicazioni.

la bella copertina del n.1...non fatevi sedurre!

Aggiungo qualche tavola:

Alleluja e Tocco di Campana


Tocco di campana in azione.

22/02/13

Braccio di Ferro ORO N. 1 (supplemento a Festival di Soldino N. 8 del Dicembre 1965). 80 pagine (su 4 strisce), cm 18 x 25,5, recensione di Lorenzo Terranova


Correzioni al  post riguardo al ripasso  di Sandro Dossi


Numero unico, anticipatore dei classici speciali natalizi, si distingue per le dimensioni, simili a quelle della serie di ristampe Braccio di Ferro Gigante del 1977.
Non mi è chiaro se contenga storie inedite, o storie già edite rimontate nel grande formato. Quando è uscito questo albo, la collana Braccio di Ferro aveva alle spalle solo due anni di vita editoriale. Negli albi in mio possesso del periodo 1964-65 (che non sono comunque molti) non ho trovato traccia di queste storie, né l’ho trovata in quelli recensiti da Gaspare Pero nel gruppo Yahoo. Chi ci legge può aiutarci a chiarire l’arcano?

Invito al manicomio (***)
20 pagine – Disegni: Pierluigi Sangalli (matite) e Sandro Dossi (chine)
Braccio di Ferro sta passando il Natale con tutti i suoi cari, quando viene allontanato da casa da una telefonata. Si tratta di una macchinazione di Bacheca e Timoteo, che in sua assenza rapiscono Oliva, Pisellino, Trinchetto e Poldo e li sostituiscono con dei sosia robot. Al ritorno di Braccio di Ferro, i robot iniziano ad agire stranamente, facendogli credere di essere impazzito. Alla fine “Oliva” chiama il manicomio, e Braccio di Ferro viene internato. Riesce comunque a mangiare gli spinaci e a fuggire, scopre l’inganno e, sostituendosi al robot di Trinchetto, penetra nel covo dei due e, ovviamente, sono botte. Bacheca e Timoteo vengono trasformati in due alberi di Natale, per sostituire quello distrutto durante la storia.
Storia piuttosto classica nel suo svolgimento. Da notare la rappresentazione “politicamente scorretta” del manicomio (a partire dal nome), coi matti rappresentati come idioti felici. Siamo comunque nel 1965, e la legge Basaglia era ben al di là da venire.

 

La visita del Marziano (***)
12 pagine – Disegni: Pierluigi Sangalli (matite) e studio Del Principe (chine)
Classico team-up tra Poldo e Trinchetto per sbafare e sbevazzare a spese di Oliva. A turno uno dei due si traveste da marziano (il disintegratore è un nebulizzatore per il “ramato”) e l’altro finge di cacciarlo, ottenendo la riconoscenza di Oliva, e quindi l’ambito premio in panini e bottiglie. Naturalmente Oliva scopre tutto e, dopo averli spinti a litigare tra loro, riesce a spaventarli con lo stesso trucco.
Notevole la scena surreale in cui Poldo, per farsi venire un’idea, trasforma letteralmente la propria testa in un vulcano, da cui salta fuori una busta chiusa… con dentro l’idea cercata!

 

L’altalena di Paolino (**)
4 pagine – Disegni: Pierluigi Sangalli (matite) e studio Del Principe (chine)
Breve storiella in cui Pisellino gioca con un amico prepotente e sbruffone, ma riequilibra la situazione ricorrendo agli spinaci. Gnente de chè!




Un pezzo d’antiquariato (****)
8 pagine – Disegni: Pierluigi Sangalli (matite) e studio Del Principe (chine)
Storia molto carina, in cui Trinchetto partecipa ad un’asta in cerca d’affari. Il pappagallo Cocorito vorrebbe accompagnarlo, ma Trinchetto non vuole e lascia il Gip a fargli la guardia. Trinchetto cerca di acquistare un mattarello per pochi centesimi, ma un misterioso partecipante rilancia, convincendolo che si tratta di un oggetto di grande valore. In un crescendo rossiniano di offerte e rilanci, Trinchetto arriva ad aggiudicarsi il mattarello per 200 dollari. Naturalmente l’altro offerente era Cocorito che, abbattuto il Gip col pesantissimo trespolo, aveva raggiunto la casa d’aste “rispondendo” al padrone fino al 200, numero oltre il quale non sa contare! Trinchetto trova subito come impiegare il suo nuovo mattarello sul cranio di Cocorito, con grande soddisfazione del Gip.
Nelle prime storie degli anni ’60 compaiono a volte alcuni personaggi creati da Segar, come King Blozo (“Re Pinco”) o , come in questo caso, il Jeep (“Gip”), declassato da animale magico a semplice cane, poi non più ripresi per tutti gli anni ’70 e recuperati invece nell’ultima fase della parabola del giornalino (fine anni ’80 – anni ’90), quando ci fu un riallineamento alla versione americana del personaggio.


 

I soldatini di Grissino (***)
12 pagine – Disegni: Pierluigi Sangalli (matite) e Sandro Dossi (chine)
Grissino vorrebbe dei soldatini con cui giocare, e scrive a Babbo Natale. Viene accontentato, ma i soldatini più grossi che ha Babbo Natale sono comunque minuscoli per Grissino, che quindi non può giocarci. Una banda di ladri ha pianificato una triplice rapina per la notte di Natale, ma i singhiozzi di Grissino, triste a causa dei soldatini, risuonano come una sirena e fanno intervenire la polizia. Babbo Natale convince il sindaco a permettere a Grissino di prendere come premio tutti i monumenti militari della città per giocare ai soldatini.
Il meccanismo narrativo è quello classico e immutabile di tutte le storie di Grissino, ma il disegno è molto morbido e pulito, e il formato maggiore consente l’introduzione di diverse vignettone da mezza pagina, che danno movimento e ariosità alla storia.

 

I fantasmi del mare (****)
20 pagine – Disegni: Pierluigi Sangalli (matite) e Sandro Dossi (chine)
Negli ultimi tempi dei misteriosi fantasmi del mare hanno affondato numerose navi. Durante un viaggio per mare, anche Braccio di Ferro, Poldo e Oliva vengono assaliti dai fantasmi, che sbucano dalle acque e fracassano la nave. Dopo aver messo in salvo Poldo e Oliva, Braccio di Ferro scopre che i fantasmi del mare altro non sono che palle di cannone avvolte da lenzuoli, e che il tutto è un trucco di Bacheca e Timoteo per affondare le navi e depredarle. Braccio di Ferro fa giustizia a suon di cazzotti, e i due lestofanti vanno in prigione, raggiunti volontariamente da Poldo quando questi scopre che vi vengono serviti tre panini al giorno.
Bella storia (l’unica dell’albo che ricordavo di aver già letto da bambino in qualche ristampa) che richiama vagamente alla memoria alcune situazioni del classico di Segar “La nave dei fantasmi”. Gustosi i siparietti tra Oliva e Poldo che, nella tradizione Segariana, si improvvisa poeta per scroccare.

 

01/02/13

Il rispetto francese per i personaggi Bianconi-Abelarda brossurata-Les Aventures de la celebre Tartine un Froid de Canard-Edizioni Lar-1975*****


 


Ci sono state centinaia di pubblicazioni francesi inerenti i nostri amati eroi Bianconi e su questo blog ne avete avuto ampia dimostrazione. I galli hanno però un rispetto per le bande dessinée che in Italia possiamo scordare, chi mai avrebbe pubblicato in un brossurato (grazie Andrea Leggeri)  lussuoso di quei fumetti considerati dozzinali soltanto perché vendevano tanto e riempivano gli scaffali delle edicole?

 


Neanche lo stesso Renato Bianconi ha mai saputo valorizzare l’immenso archivio di storie di qualità che aveva a disposizione . Anche quelle piccole ristampe nostrane, che dovrebbero far rivalutare il meglio del nostro passato cartaceo, non hanno mai saputo andare oltre il semplice volume redatto alla kazdekan con storie tratte da albi quasi sempre recenti.

 


Oddio ci sono state negli ultimi anni delle operazioni che hanno avuto rispetto dell’aficionado, vedi il Classico Oro allegato a Repubblica con  storie di Geppo ed Abelarda selezionate con cura, lo strepitoso Geppo Inferno 2000 voluto da Andrea Leggeri che ospita delle tavole  di Sandro Dossi da sindrome di Stendhal, Leggeri  ha curato l’albo con  passione certosina e l’amore cola da tutte le pagine, dal colore scelto per la copertina alla costolina con il logo originale , spero che anche l’operazione E-Book di Pierluigi Sangalli oltre a recuperare il materiale recente sappia , vista la supervisione dell’autore , selezionare i prodotti migliori  ma sono fiducioso perché dalle vecchie (dolorose) discussioni l’indirizzo scelto per la testata  elettronica sembra  il glorioso passato. Mi aveva deluso il volume di Geppo dell’edizioni If per il semplice fatto che era una sorta di “Gran Geppo” da 2000 lire con copertina cartonata senza nessuna storia memorabile in indice.
I francesi hanno buon fiuto e occhio fino, sapevano che il materiale di Giovan Battista Carpi era pregiato, sapevano che Abelarda è un personaggio prezioso, i lettori apprezzavano l’amazzone con le rughe e l’editore Lar propose dei brossurati di grande formato contenenti storie lunghe che non so se vennero prodotte proprio per gli albi in questione, dal formato delle tavole che mi sembrano senza rimaneggiamenti e  dalla grandezza di alcune vignette la mia impressione è che Carpi le abbia disegnate direttamente per il grande formato. “Un Froid de Canard” è una sorta di classico Disney alla vecchia maniera, contiene anche storie di Nicola del Principe ed è stata creata ad hoc una trama di fondo che lega le varie avventure , mancano soltanto i raccordi disegnati da Giuseppe Perego (che qui doveva essere  per diritto  Mario Sbattella) sostituiti da didascalie  . 

 

Alcuni giornalini giganti speciali vennero pubblicati anche da Bianconi in Italia ma chissà se vennero pubblicate tutte le storie prodotte per il mercato francese o chissà se abbiamo  delle storie abelardiane di Carpi e Del Principe che non sono mai state pubblicate nel belpaese. Io ad esempio alcune avventure  stampate  su  questo “LIBRO” (chiamiamolo per quello che è) non l’avevo mai lette. Purtroppo non ho una conoscenza del francese che va oltre quello scolastico e non potuto apprezzare perfettamente l’opera ma quello che trasuda questa collana è “Rispetto”. Io un albo prodotto in questa maniera, con storie lunghe o brevi ma di grande qualità, pur se appena di 52 pagine lo acquisterei a prezzi ragionevoli (10 €?) e senza pensarci due volte.

 

Peccato che  i diritti dei personaggi Bianconi siano tra i più incasinati del mondo di carta, colpa di una legislazione dell’arte disegnata aleatoria e priva di basi concrete. In un mondo perfetto tutti i diritti dei personaggi  sarebbero rimasti agli eredi di Bianconi  che dopo il fallmento avrebbero potuto  vendere in blocco le loro creature ad un coraggioso  editore con la voglia di riproporre i nostri beniamini di carta nella loro forma migliore. Ovviamente sceneggiatori e disegnatori in questo ipotetico Comics Wonderworld avrebbero avuto pagate sontuose royalties ad ogni ristampa. Ma siamo in Italia e credo che Soldino, Saruzzo e compagnia bella dovremo cercarli nei mercatini forever…

 

Qui trovate tutti gli altri albi usciti nella collana :


 

28/01/13

Collana Commandos-Polibio n.2-Luglio 1984-Lire 1000-Edizioni Bianconi**

 

Questo orsacchiotto ritorna spesso nei ricordi dei lettori del Blog.
Più che parlare della qualità dell'albo, rivolto per la qualità e tipologia delle storie ad un pubblico prettamente infantile, mi piacerebbe ricordare che mai opera clonatoria fù così evidente in casa Bianconi. L'orso ed i comprimari creati e disegnati da Nicola del Principe hanno un ispirazione così forte dei personaggi Hanna & Barbera (e qualche MGM) che se fossero sbarcati nel territorio americano avrebbero ricevuto tonnellate di cause per plagio. Alcuni personaggi americani erano gia in mano a Bianconi , Braccio di Ferro, Felix o Tom & Jerry ad esempio, ma a Renato mancavano nella raccolta di figurine Yogi Bear e la sua combriccola. Immagino un dialogo tipo : "Uè noi li possiamo fare pure meglio...Nicola copiamo questo qua cambiagli il colore mettegli un  abito diverso e vedi cosa ne viene fuori".
Inutile parlare persino della trama delle storie, che sono un copia ed incolla  di quelle  dei cartoni animati originali d'ispirazione trasmessi in tv in quei tempi.
Polibio secondo la Guida del Bono esce per soli (per fortuna) quattro numeri nel 1984 più  un numero 1 (che Bianconi sperava divenisse bimestrale) che  era uscito nel 1978 (grazie Gaspare Pero) ed almeno due  speciali del  1983 (grazie Federico Cenci). Prima del tentativo autonomo i personaggi erano stati pubblicati anche su Trottolino e Pinocchio.

Polibio è praticamente Yoghi , l'unica differenza oltre al gilet ed il papillon, stà nel fatto che invece di avere un singolo Bubu si ritrova due nipotini di cui uno insolitamente rosso e con le antenne. Il ranger si chiama Beppe invece di Smith.



Romeo è un personaggio che fù sicuramente creato in funzione della perdita dei diritti di Tom & Jerry ( di cui l'ultimo numero Bianconi dovrebbe essere uscito nel 1980). Inizialmente si chiamava  Tommy,  era colorato di verde ed aveva avuto  l'onore di albi autonomi. Un gatto a fumetti  copia di  gatto Hanna e Barbera (Ginxi),  copia di  gatto MGM (Tom) e con nome rubato ad un gatto  Disney (Gli Aristogatti).



Mascellone ed il criceto Tino sono la copia di Iacchi Dudu  e Chopper


 Lupo Gianni è la copia di Lupo de Lupis con la stessa smania di compiere buone azioni non richieste


Lillone altri non è che il cugino italiano di Magilla Gorilla con un signor Crunk al posto di un signor Peebles 


Lion Rock a vederlo sembrerebbe anche originale  ma è soltanto una rivisitazione di Svicolone.




A mio avviso questa è una delle testate più deboli della produzione bianconiana a cui preferisco il più originale Orso Gogo di Alberico Motta che almeno aveva il pregio di avere nella stessa testata comprimari di gran classe.

09/11/12

I mille volti di Nicola Del Principe.

Come scrissi una volta (sul blog ...da qualche parte ma non ricordo dove) tutti noi appassionati della nona arte abbiamo visto almeno una volta nella nostra vita una tavola disegnata da Nicola Del Principe.
Un artista completo: dal fumetto d'azione a quello zozzo, da quello per bambini a quello nero, tutto faceva brodo...altro che  i fumettari "choosy" di adesso!
Il primo lavoro nel mondo dei comics italiani secondo Lambiek  fù  'Il Dominatore del West' del 1952 presso quelli dell'Edizioni Alpe, poi iniziò il lungo sodalizio con Renato Bianconi disegnando migliaia di pagine di Tom & Jerry, Soldino, Trottolino, Pinocchio, Polibio e decine di altri personaggi secondari.
Il nostro eroe  quasi contemporaneamente  disegnava  anche fumetti erotici, come 'Il Camionista' o 'Angelica' e non sazio estendeva il suo braccio verso i  mercati  francesi  e tedeschi.
Un simpatico folletto affetto  da personalità multiple e capace di padroneggiare con grazia  più stili, un fumettomane felice che ha lavorato con quasi tutte le case editrici italiane.


Si ...pure Diabolik , questa è una copertina per il mercato francese

cazzarola , ho appena visto Banderas che parla con la gallina...
Topo Nino...Walt ma noooo cosa diciii è un caso...una "citazione" alla Bonelli diciamo

un cico di Terra-2



Je ne sais pas!

The Shadow

Je ne sais pas part 2

non ditemi che preferite Abelarda...


approfondimenti:

http://www.inkonline.info/?p=306

http://www.lfb.it/fff/fumetto/aut/d/delprincipe_n.htm

http://www.lambiek.net/artists/d/del-principe_n.htm


Un pò di robe su Retronika

 http://retronika.blogspot.it/2012/10/i-quaderni-di-soldino-e-nonna-abelarda.html

http://retronika.blogspot.it/2011/05/mini-pocket-n1-super-teatrino-lire-500.html

http://retronika.blogspot.it/2011/09/soldino-anno-3-n5-aprile-1959-lire-100.html

http://retronika.blogspot.it/2009/03/nicotina.html