19/05/12

Pierino n.10 Ottobre 1964 lire 80 Edizioni Bianconi****

Ed eccolo qui il progenitore di tutti i marmocchi Bianconi, il nasuto Pierino, si chiama  come quello delle barzellette ma contrariamente a quello che si può immaginare molte delle storie avevano più un sapore Tintiniano che umoristico , avventure alla francese condite  dalla sagacia  di Alberico Motta.
Molto e più approfonditamente se ne parla nel fantastico blog di Chico.
La serie di Pierino è composta da 19 numeri pubblicati  tra il 1963 e il 1964.

Veniamo alle storie tutte disegnate  e  probabilmente scritte da Alberico Motta.


1) Il mostro del lago: Pierino e il capitano Barbanera (uno dei comprimari fissi) aiutano lo scozzese Mc Shellin a truffare i  danarosi turisti che vengono a vedere un mostro di Loch Ness gonfiabile (altri tempi). Il finale è moralmente corretto ma viene tirato proprio per i lacci delle scarpe e probabilmente sotto costrizione fisica dell'autore (che ricordiamoci era anche l'autore del cattivissimo Nerone )***




2) Il terrore del ring: La zia Mary (signora Rosa, Zia Zeffira, dama benefica, signorina Caterina) combatte sul ring contro il campione Sonny Listok per la parità dei diritti tra uomini e donne ma fugge impaurita davanti al sorcio Squitt. Storia sessista pubblicabile su For Men Magazine ***




3) Il re della foresta: Qui abbiamo come protagonista   Hugo, una sorta di cavernicolo con il corpo di Tiramolla. Il personaggio  non ha una grande personalità ma proprio per questo permette  libertà creativa a Motta nelle costruzione della storie. Questa avventura  comprende cannibalismo, pigmei in scatola e contrabbando di animali in via di estinzione , un must!****





4) Anno 2024 :  Pierino in versione kryptoniana crea la macchina del tempo che viene sabotata dal professor Trygos. Penso che nella costruzione di una vera macchina del tempo si debba tener conto del "condizionatore biologico" ...ha qualcosa di einsteniano...****



Lo sgorbietto Pierino  divenne in seguito il fighetto  Niko per piacere ai più.

L'albo non si trova facilmente ma  l'acquisto non comporta aumento dello spread e innalzamento del debito pubblico.

bonus:



17/05/12

Kickers -alla ricerca del pollicione-di Umberto Manfrin

Solo la follia creativa di Manberto poteva rendere simpatica anche la pubblicità di una scarpa da tennis.
Chi altri poteva pensare ad una perfida Autosabot (dio che moda assurda avevamo negli anni 90...jeans e zoccoli del dr. Scholl's) ed al fakiro Parodi con i piedi a prova di chiodi?

 
tratta da Topolino 1925 del  1992 

15/05/12

Gipsy l'amichetta di Gipo

Ed ecco anche le immagini di Gipsy, l'amichetta rom di Gipo, inviatemi da Fabio Gibertoni.
In realtà, diciamocelo sinceramente, Provolino, Saruzzo, Gipo e anche Niko non sono altro che un evoluzione di Pierino del grande Alberico Motta?


la rece di Fabio:

La combriccola di Gipo va a fare un picnic sui monti ma giunti a destinazione Gipsy confessa di aver dimenticato la scorta di acqua. Per farsi perdonare decide sfruttare le sue presunte doti di rabdomante
causando ai suoi compagni altri guai di vario genere  e facendoli definitivamente infuriare.

14/05/12

Gipo un approfondimento - Non del tutto Clone Saruzzoso a quanto pare...

Il grande Fabio Gibertoni ,per approfondire l'argomento, mi spedisce altre immagini di Gipo ( il terzo cugino della famiglia dei provolo-provolinus bianconensis) .

Gipo era un evoluzione di Saruzzo con alcuni characters in aggiunta e quindi anche con storie autonome e non del tutto riciclate dai parenti di carta, ad esempio:

ecco Zeffira, la zia con cui il bimbo  vive,  clone della dama di carità del pupo siciliano + una spruzzata  della signora Rosa vista nei pressi di milano  e anche negli albi del papero Chico, Saruzzo  invece abita con Ninuzzo che è un evoluzione(?) del Lele di Provolino.



Inoltre abbiamo  La rana Gagà che si traforma in un principe di nome Verdelio  quando il protagonista è in difficoltà.( preferivo Ilva la gnocca di     facili costumi presente nel fumetto del pupo sudista)




Adesso copio e incollo  la recensione della storia "Il Bacio della strega" disegnata da Pierluigi Sangalli  che mi ha scritto ed  inviato via e-mail   Fabio Gibertoni


Il principe Verdelio  può prendere le sembianze umane soltanto 3 minuti al giorno a causa di un sortilegio di
una strega. Per eliminare il sortilegio la rana (principe) deve essere baciata da una discendente della strega e da qui partono gli equivoci. Gipo tenta di individuarla prima fra le varie maghe pataccare pubblicizzate sui giornali, poi fra le zingare ed infine anche all'osteria equivocando sul liquore "Strega" e cacciato in malo modo perché scambiato per un ragazzino alcolizzato. Alla fine il risultato sarà solo quello di far svenire la povera zia che non sopporta la vista di rane e rospi.



Spero che presto arrivino anche le foto di Gipsy la zingara amichetta di Gipo

Daniele Bergamini Gallery- Adriana D da Mazinger Z el robot de las estrallas

del Berga avevamo gia scritto QUI

Questa volta si è lasciato ispirare dalla compagna del Mach Baron alla valenciana (vedi  qui)


il disegno d'origine è stato "completamente"
 ridisegnato con
separazione del nero, vettorializzazione, ricolorazione
 e diversi passaggi di image processing.
dettaglio



11/05/12

Le origini del Gigante Grissino (Georgie the Giant)

Molti pensano che il grassoccio titano sia frutto della fantasia italiana di casa Bianconi. La colpa e di una mai stampata  ( e sognata da me)  ristampa cronologica tradotta degli albi americani disegnati dal grande Bud Sagendorf . Bud è per me non soltanto il  prosecutore dell'opera di Segar ma il  vero riscrittore della saga "moderna" del marinaio. Il Gigante Georgie nasce nel 1960 nel N.52  del Popeye pubblicato dalla DELL. La storia tradotta  in italiano si trova negli introvabili ( e costosi) Albi   dell'editore Giuseppe Vita e per la precisione Braccio di Ferro  n. 2 del 1962 (Grazie a Sandro Dossi)
Grissino ha comunque avuto molto più successo in Italia ed è diventato beniamino dei fans bianconiani con addirittura una testata a lui dedicata di ben 14 numeri a partire dal 1974.









 Alcuni degli albi Bianconi, abbastanza rari con cover di Sandro Dossi e Pierluigi Sangalli