08/06/12

Le Ninja Turtles disegnate da Stelio Fenzo-(da il Giornalino N.20 del 18 maggio 1994)

Stelio Fenzo è giustamente adorato come uno dei più grandi autori del fumetto erotico italiano e non solo , ha collaborato con la Fleetway inglese e ha disegnato  quello splendide  serie che erano Koko Kiwi (prima o poi recensite su vostri monitor) . Nei fumetti avventurosi il suo tratto mi ricordava Hugo Pratt , cosa normale visto che faceva parte del gruppo Asse di Picche con il papà di Corto Maltese, Alberto Ongaro e Mario Faustinelli. Un immensa produzione per la Edifumetto di Renzo Barbieri ci ha regalato la sua arte sensuale. Negli anno 90 si converte e collabora con le edizioni San Paolo deliziandoci con queste sua versione delle tartarugone americane.


No...non è la Poliziotta


meglio delle originali


04/06/12

La guerra dei cloni continua... l'altra faccia di Obelix-Gigetto Barbone Perfetto anno 1 n. 3 (credo 1976) -lire 100 -Edizioni Selemark***



























Non potevo resistere..

Ecco a voi un parente  italiano del famoso gallo francese Obelix  che nonostante la faccia da bietolone, deve essersi divertito molto nelle sue missioni a Roma. Gigetto è uno dei poveri figli abbandonati dal cornutone panzuto sotto i ponti  del Tevere.
Scherzi a parte l'ormai famoso D. Mira (Marco Scalia come ben sapete grazie all'ispettore Luca Boschi) nelle serie contenute in quest'albo si è veramente lasciato prendere la mano...quella di  Uderzo, Morris e anche il nostrano Leone Cimpellin. Non sono cattive le sceneggiature e nemmeno i  disegni, peccato per " l'eccesso d'ispirazione".

Le storie:

1) Gigetto e la vera nobiltà: Gigetto va a conoscere il ricco cugino Sir Christopher Blum (preso par paro, compreso il maggiordomo da qualche storia di Lucky Luke). Chiama Asterix per farsi dare un passaggio in Inghilterra, divora un pollocinghiale. Il barbone ritorna  in Italia perchè crede incivile la caccia alla volpe***


poteva cancellare almeno le righe dai pantaloni

voga Asterix...voga!


Per Toutatis!

Jolly Jumper?




2) Joe Crockett-errore giudiziario: Qui si esagera , Joe Crockett e Feewlight sono praticamente Nevada Kid e Slim Revolver di Leone Cimpellin (vedi qui) con i ruoli invertiti. AHAHIAIAIAIAA! *


no così no...proprio precisi precisi

3) Sfortunello-Eroe Ecologico: qui va meglio, ritorna il Woody Woodpecker con il riporto che questa volta effettua un attentato kamikaze alla ditta inquinatrice Menefreghini. I disegni che  questa volta sembrano tutti farina di D.Mira e la storia in stile black block  vanno  premiati***


Bravo Sfortunello diglielo te...


Cercate l'albo se volete una visione globale dell'universo.

Luca Boschi ha parlato! Il disegnatore di Sfortunello e Gigetto della Selemark è....

MARCO SCALIA  alias D.Mira

adesso grandissimo autore satirico

il fumetto di Gigetto lo recensisco in settimana.

:-)

29/05/12

Il clone di Picchiarello -Sfortunello N.7 Agosto 1976 - Collana Orchidea-Edizioni Selemark-Lire 150 ***


Roba bona! Roba bona! Venite tutti qua che si sfornano fumetti ruspanti e casarecci  come fatti in casaaaa!
Quello che vedete qui sopra  non è Picchiarello  con una nuova acconciatura , non è nemmeno un picchio ma dice di essere un  paperetto  e  gli squeck abbondano. Se fossimo nel mondo del cinema ci troveremmo nel mondo  delle grandi star americane   che per fame  vanno a lavorare dai fratelli Vanzina o a fare le pubblicità giapponesi.
Se copiare è la più grande forma di adulazione, come diceva Tiziano Sclavi quando scriveva le sceneggiature di Dylan Dog, allora in casa Selemark erano degli adoratori di Walter Lantz ed avevano la casa tapezzata di santini di Chilly Willy e tutti gli apostoli (compreso quel giuda di Buzz Buzzard).
Comunque questo apocrifo disegnato da tale D.(se qualcun sa che parli) Mira è una gradevole lettura.

I disegni spaziano dal gradevole all'orrendo senza continuità logica.

Il "papero" (si non ci credo nemmeno io) Sfortunello è ( indovinate un pò)  Sfortunato (vabbè signor Selemark , come dice Lei , mettiamoci pure Paperino visto che ci siamo...) e si caccia sempre in nuove disavventure.

Le storie




1) Sfortunello e il peso sullo stomaco: Un Hellzapoppin   di assurdità e incogruenze rendono questa storia affascinante. Gnomi che perdono figli , dinosauri, stregoni, uomini primitivi, giganti , pazzi, arpie, demoni giapponesi, draghi, tigri, praticamente la versione ciociara di storie di fantasmi cinesi. Mi ha incuriosito per la sua imprevedibilità***

  


 
2) Fantasmino spaventatore spaventato:  gags degne dei fratelli Lumierè di uno scalcinato comprimario*


3) Calamità - chi la fa l'aspetti: storia originale quanto il  il titolo. Il monello con il nome da spaghetti western penso sia il character peggio disegnato nella storia del fumetto mondiale. Io scarabocchio  cose migliori sulla copertina dell'elenco telefonico quando litigo con i ragazzi dei call center  *


4) Fantasmino e la civiltà meccanica:  tristanzuola*


5) fumetto  riempitivo*


L'albo di Sfortunello è uscito per 9 numeri tra il 1975 e il 1976.
Un cult con il  fascino delle action figures tarocche cinesi .
Se come me volete farvi del male acquistatelo.

27/05/12

NUOVO BRACCIO DI FERRO 14 – Agosto 1997




 


 Terza bella retroview di Marco Brunello

Altro albo appartenente all’ultimo periodo della casa editrice. Il formato è abbastanza ancora quello classico (194 pagine di cui qualcuno a colori), e di storie veramente nuove ce n’è solo una, lunga e divisa in due parti.

1)      Braccio di Ferro – Alla ricerca dell’arca (prima parte): Avventura alla Indiana Jones, solo che invece dell’arca dell’alleanza c’è l’arca di Noé: infatti mentre Braccio di Ferro sta per partire per le vacanze con Olivia e Pisellino arriva il prof. De’ Scavis proponendogli di unirsi alla sua spedizione sul monte Ararat per recuperare l’arca. A loro si uniscono di nascosto anche Poldo e Trinchetto, vista l’occasione di scroccare un viaggio e delle vivande. ***


2)      Timoteo – Caccia subacquea: Vacanze al mare, a Olivia vien voglia di cenare con una cernia; chiaramente Braccio di Ferro e Timoteo si fiondano a fare pesca sottomarina ma combinano così tanti danni ai pescatori e agli altri bagnanti che tutte le cernie che hanno ammazzato devono darle a loro come risarcimento. Una delle tante storie da spiaggia col consueto triangolo amoroso. ***

3)      Pubblicità di altre pubblicazioni dell’Editoriale Metro, scritta col famigerato Comic Sans.


4)      Braccio di Ferro – Si è spento il sole: L’afa mortale spinge i nostri a partire col battello di Braccio di Ferro per una vacanza al polo nord; ma il fresco arriva ben prima grazie a un genio criminale che ha messo in orbita uno schermo solare che lascia passare la luce ma non il calore del sole, chiedendo al popolo della Terra proclamarlo re del mondo. Braccio di Ferro scopre la base subacquea del pazzo e ferma i suoi propositi. Secondo me una bella storia fantascientifica, nella sua semplicità fatta molto meglio di tanti disaster movies hollywoodiani realizzati in seguito. ****

5)      Pisellino – Incantatore di lombrichi: Pisellino gioca a fare l’incantatore di serpenti coi lombrichi del giardino di casa; non si sa bene perché ma per Olivia non è un gioco da fare, ma cambia idea quando un pitone fuggito dallo zoo la sta per stritolare e ha salva la vita solo grazie alle doti di incantatore di serpenti di Pisellino. ***
6)      Braccio di Ferro – Incontro al Bilton: Braccio di Ferro va al compleanno dell’ottantenne maestra delle elementari. Ma i compagni di classe, dai nomi rassomiglianti le loro professioni, lo snobbano in quanto hanno avuto tutti quanti successo nella vita tranne lui, che non ha neanche i soldi per la colletta che vogliono fare in favore della povera maestra. Ma quando arrivano due compagni di classe rapinatori, solo Braccio di Ferro li può fermare, e così va a finire che lui è quello che può dare il contributo maggiore. Rivalsa economica e sociale di uno di noi. ****

7)      Pisellino – Fermo o sparo: Pisellino gioca a fare il pistolero, Olivia si prende uno spavento e per questo e lo sculaccia. Ma poi scambia un rapinatore nano vero per Pisellino e sculaccia anche lui. Altra breve storia di questo albo basata sul canovaccio dei giochi di Pisellino che finiscono con l’avere un impatto sul mondo reale. ***
8)      Timoteo – Aspiranti milionari: Olivia vuole un fidanzato ricco, per cui Braccio di Ferro e Timoteo cercano di fare una montagna di soldi: il primo lavorando solo, il secondo rapinando un furgone portavalori… chiaramente a un certo punto Timoteo viene arrestato. Olivia a volte dimostra di essere quel tipo di donnaccia che sta con un uomo solo per i suoi soldi. ***
9)      Braccio di Ferro – Alla ricerca dell’arca (seconda parte): Seconda parte della storia nuova, con audaci squadrature delle vignette e sfumature nella colorazione (anche se l’abbigliamento dei personaggi resta quello classico, in questo caso). Comunque, vien fuori che la presunta arca di Noè è in realtà tenuta insieme con delle viti filettate, per cui non è quella vera. Infatti è tutta una frode messa su da Timoteo, che chiaramente viene scoperto e fermato, e che dovrà passare dall’arca a guidare la bisarca. ***

10)  Storia minima di Bud Sagendorf (di quelle già viste).

11)  Ombra – Il terreno ereditato: L’inseparabile compagno [di cui non ricordo il nome, insomma quello che la proietta] di Ombra eredita un terreno fuori città. Lui se ne vuole liberare perché è solo un arido pezzo di deserto, ma a Ombra piace, e tenta di convincerlo a restare prendendo la forma di uno zampillo di petrolio. Ma anche una tribù indiana ha delle pretese su quella terra, su cui si scoprirà esserci invece un pozzo d’acqua… storiella bizzarra di quelle col personaggio dell’Ombra che si può trasformare in tutto quel che vuole, anche se solo all’apparenza. Non ne vado matto, ma a modo loro sono avventure ingegnose. ***
 

12)  Trinchetto – Un fiasco di guai: Trinchetto vede Olivia tornare a casa con una bella bottiglia, per cui tenterà di appropriarsene in tutti i modi; il problema è che non è vino ma lozione per capelli, per cui quando Trinchetto la beve va a finire in ospedale. Simpatica variazione su un tema ben noto, quello con Trinchetto e qualche bottiglia che va sempre a finire che non contiene vino. ***





13)  Ming – L’acchiappatreno: a quanto pare rapinare i treni è la specialità dei Ming, sin da una delle prime storie bianconiane intitolata I Ming rubatreni [Salvatore correggimi se sbaglio, io me la ricordavo così]. In questo “remake” i Ming usano un finto dirigibile da cui esce una finta galleria che intrappola i treni, per poi derubare i passeggeri non prima di averli sedati con un gas narcotizzante. Nella norma. ***


14)  Trinchetto – Scalinata paradiso: Il padrone di una trattoria offre a Trinchetto una bottiglia di vino in cambio di una commissione: consegnare al suo amico capitan Bompresso un barilotto di barbera. Peccato che Bompresso abiti in cima a una lunghissima scalinata, e fra imprevisti e casini vari va a finire che Trinchetto se la deve fare ben tre volte, in salita, con la botte piena sulle spalle. Poi viene pure fuori che era il barile sbagliato e conteneva aceto, ma a quel punto Bompresso ha già regalato quello giusto a Trinchetto per aver sventato un furto a suo danno. La trovata del malcapitato che deve farsi una salita con un peso enorme e ingombrante non è nuova (vi ricordate Ollio e Stanlio?), ma in questo caso particolarmente ben riuscita, un bel gioco di equivoci. ****


 

15)  Pisellino – Il cappello più alto: In città avere il copricapo più appariscente degli altri è diventato uno status symbol, e Braccio di Ferro non vuol essere da meno degli altri; ma c’è in giro un ladro-venditore di cappelli che se ne approfitta, per alimentare il suo business senza alcuna spesa. Il villain ha pure come arma una bombetta/boomerang con la tesa tagliente, proprio come lo scagnozzo di Goldfinger. ***
I disegni sono di Sangalli, Dossi, Colantuoni e Sagendorf

26/05/12

(NUOVO) BRACCIO DI FERRO 51 – Agosto 2000

I disegni sono di Sangalli, Dossi, Colantuoni la nazionale italiana che ha vinto più volte la coppa del mondo  dei fumetti ( i fumetti bianconi sono si sono visti anche in arabo, spagnolo, tedesco, francese e greco)

ecco la seconda recensione di Marco Brunello.

 
































Albo appartenente all’ultimissimo periodo dell’Editoriale Metro, che di lì a poco avrebbe chiuso completamente bottega. L’ampia operazione di rinnovamento visivo portata avanti negli anni novanta è ben esemplificata in quest’albo dall’aspetto molto “topoliniano”: 114 pagine tutte a colori, con tre storie nuove che si presentano ben diverse dalle restanti (che sono storie vecchie ristampate) per le audaci soluzioni visive della composizione delle vignette, l’abbigliamento moderno dei personaggi e l’elaborata colorazione piena di sfumature. Lo spirito intrinseco delle storie e dei dialoghi però, non necessariamente al passo coi tempi, rimane lo stesso di sempre: quel genuino universo segariano italianizzato in puro stile Bianconi.

1)      Braccio di Ferro – Muscoli e cervello: Olivia e Braccio di Ferro vanno in campeggio e iniziano una lunga discussione se sia più utile usare la forza o il cervello, continuando il ragionamento anche metaforicamente in un sogno ad ambientazione medievale in cui i due gareggiano con i propri mezzi, chiaramente Braccio di Ferro i muscoli e Olivia il cervello. La cosa si trasferisce nella realtà dove Braccio di Ferro, usando sia i muscoli che il cervello, sventa un furto ai danni del proprietario del campeggio per mano di Timoteo, che ha il codino di Fiorello degli anni novanta. ***

 


2)      Rubrica della posta. Disegni e letterine (a cui Braccio di Ferro in persona risponde!) dei lettori.   Nei  vecchi numeri non c’erano, forse una novità per mantenere il passo coi tempi?




3)      Poldo – Caccia fotografica: Poldo si unisce a Olivia e Pisellino in un concorso di birdwatching in cui si va nel bosco a fotografare i passerotti. Però Poldo ha modificato la sua macchina fotografica in un dispositivo che spara sonnifero, di modo da poter catturare un numero di uccellini abbastanza abbondante da potersi preparare un bel piatto di polenta e osei. Viene scoperto perché fotografato per sbaglio da Pisellino mentre compie la malefatta. La trovata di usare un piatto tipico veneto, rendendo questa storia esclusivamente italiana anche nel contenuto, è a dir poco irresistibile. ****
 

4)      Braccio di Ferro – Poliziotti improvvisati: Olivia stavolta snobba sia Braccio di Ferro che Timoteo, preferendogli un certo Joe Sifulino che la copre di gioielli. Cosa che gli viene abbastanza bene, essendo un rapinatore di gioiellerie. Così i due storici nemici si alleano: si arruolano diventando una coppia di poliziotti, e alla fine grazie agli spinaci Braccio di Ferro può finire col bullarsi in divisa portandosi a spasso Olivia. La novità di questa storia è tutta e solo nel comparto grafico. **

5)      Pisellino – Il cane trovatello: Un cagnolino senza padrone si aggira nei paraggi della casa di Olivia e Pisellino. Quest’ultimo lo vuole adottare, Olivia è contraria ma cambia idea quando, dopo aver calciato fuori di casa il cane, questo piomba su un ladro e lo sbrana, guadagnandosi una collana di diamanti come ricompensa. ***

6)      Nonna Celesta – Il gatto di Celesta: Celesta non trova più il suo gatto Marcellino, e la disperatissima nonna per ritrovarlo se la dovrà vedere con marinai ubriachi e furbacchioni da osteria del porto (tradotto vuol dire che le prendono). Alla fine ritrova il suo amato micio alla villa della contessa del posto, a cui è stato venduto da Trinchetto per potersi comprare da bere. Per finanziare il suo alcolismo Trinchetto non esiterebbe a vendersi parenti e amici, figuriamoci il gatto. ****


7)      Braccio di Ferro – Vacanze con Olivia: Olivia vuole a tutti i costi andare in vacanza, e per raggiungere questo intento non è disposta a farsi mettere i bastoni fra le ruote da nessuno; nemmeno dai baffuti terroristi dall’aspetto mediorientale che dirottano l’aereo su cui si è imbarcata per andare in villeggiatura. Storiella vacanziera che ci insegna che è meglio lasciare in pace Olivia quando è in ferie. ***



 


8)      Timoteo – Olezzi e profumi: Bacheca manda il figlio Timoteo nel bosco a raccogliere lombrichi, lumache ed erba fetida per preparare una pozione contro il mal di testa. Lui obietta che basterebbe prendere un’aspirina, ma Bacheca è una strega all’antica e insiste. Il povero Timoteo si ritrova così a girovagare con un barattolo pieno di cose puzzolenti, attirando l’attenzione di un cane (che Timoteo caccia via dandogli un calcio nelle palle) e di Olivia, dato che dopo essersi lavato in acque inquinate è rimasto senza vestiti; dovrà poi passare un po’ di disavventure fra puzze, profumi, pugni e cambi d’abito. Storiella bizzarra e divertentissima. ****

 


9)      In quarta copertina, la pubblicità del numero successivo, in cui fa una rara comparsa (perlomeno negli albi Bianconi) anche il magico cagnetto Eugenio il Gip.