Premetto che non sono un esperto del fumetto argentino, la
troppa frammentazione delle pubblicazioni Eura
non mi ha mai dato la possibilità di seguire con cura questa branca della nona arte, sono un neofita anche di Dago che ho iniziato da poco a leggere con piacere,
quindi le mie sono opinioni (come il solito) d’impulso e di panza. Ho letto
varie discussioni in giro sull’oscuro personaggio di Robin Wood e Angel Fernandez,
molti lo associano e paragonano a Dylan
Dog mi pare errando. Probabilmente sarà stato concepito sulle stesse basi
ma lo svolgimento si discosta non poco dal personaggio Bonelli. Questo speciale
di Martin Hel, mio primo approccio con il personaggio, contiene all’interno tre
storie che hanno evidenti dislivelli qualitativi.
19/10/15
Raccolta Lassie n.2 Luglio 1978 EDITRICE CENISIO lire 500***
Nei comics, Lassie, ha avuto vita lunga, dalla fine degli anni 40 sino ai primi
70. I giornalini erano pubblicati da Dell, specializzata da sempre su
fumetti licenziati da serie televisive, cartoon o produzioni cinematografiche,
eredità che in Italia passò alla benemerita Cenisio di Battista Arcaini
, casa editrice che ci ha accompagnato per anni nelle nostre letture. La prima
serie a fumetti di Lassie, lontana dal canone del famoso film hollywoodiano con
Elizabeth Taylor, era ambientata nel
Mato Grosso, il cane era di proprietà
di tali Gerry e Rocky , proprietari di un ranch. C’era anche il “solito “ bambino ,
in questo caso Timbu della tribù dei
Taquari. Queste storie degli anni
quaranta, avevano un tono avventuroso e vedevano la nostra pelosa eroina in giro
per tutto l’America meridionale, poiché i padroni, fotografi naturalisti, viaggiavano
spesso.
14/10/15
Recensione Braccio di Ferro 17 del 1973
Gaspare Pero invia ed io posto con piacere.
Scrive Gas75:
"Era un periodo in cui Motta firmava quasi tutte le storie, quindi penso che almeno un paio di queste siano sue, tutte per i disegni di Sangalli."
Braccio di Ferro - L'isola delle
perle **** - Braccio porta Olivia e Pisellino in vacanza su un'isola esotica ma
ad attenderlo non ci sono gli indigeni festaioli bensì dei musi lunghi da
funerale perché gli squali infestano i loro mari impedendo loro di raccogliere
le ostriche e quindi le perle che costituiscono il loro unico sostentamento.
"Se vi aiuto, facciamo festa?" propone Braccio, "Okay!"
fanno gli indigeni, quindi con una razione di spinaci il nostro marinaio
affronta gli squali a suon di cazzotti e già che c'è gli tira su qualche
quintale di ostriche!
12/10/15
Cujo (U.S.A. 1983) regia di Lewis Teague ***
Cujo, un film che è
l’incubo dei claustrofobici e degli animalisti.
La folle storia è stata scritta da Stephen King perché intimidito dal cane del suo carrozziere di
fiducia, nel periodo in cui il maestro del Maine aveva qualche problemino con l’alcol.
Il sanbernardo che all’inizio del film è più placido del Nebbia di Heidi, è morso
da un pipistrello affetto da rabbia e si trasforma in un mostro assetato di sangue.
Io non ho mai amato i cani, in genere li considero bestie come tutte le altre e
nutro profondo disprezzo per la gente che li parifica, considera e tratta come
gli esseri umani. Salvo soltanto i cani pastore, i cani guida, quelli
poliziotto e da soccorso, almeno si guadagnano la pagnotta. Questo film, noleggiato all’epoca in VHS,
penso che abbia acuito la mia cagnofobia.
08/10/15
(No social) Sono uscito dal tunnel del divertimento
Penso di essere stato tra i primi in Italia ad iscrivermi su
Facebook , per curiosità e perché lo
ritenevo un servizio utile. Era bello, per me trasferito a Bergamo
da Agrigento, mantenere i contatti con amici e parenti. FB sopperiva anche alla
mia mancanza di memoria, ricordandomi i compleanni di tutti, cosa che
apprezzavo tanto. E’ stato anche fantastico poter entrare in contatto diretto
con tanti autori dei fumetti e poter discutere delle meraviglie che negli anni
hanno prodotto. E’ stato un piccolo trauma, invece, scoprire che alcuni autori
erano delle teste di cazzo, ma il mondo ne è pieno e me ne sono fatto una
ragione. Fatto sta che con gli anni la più importante delle piattaforma social si
è trasformata in un centro commerciale, non mi mostrava più i post degli amici,
nonostante ogni giorno ne visitassi il profilo (quindi il discorso relativo al
fatto che le prime cose che Fb mostra sono quelle che dovrebbero interessarti
non vale una cippa da un po’) ma soltanto video e foto sponsorizzati di cacciatori di likes. Poi arrivavano
richieste di amicizia da troioni dell’est in cerca di soldi e facce da galera
tipo un tizio di colore che nella foto
del profilo teneva un machete tra i denti e sul tavolo più armi di quante ne
avesse addosso Mad Max nella
perquisizione di “Oltre la sfera del
tuono”. Ho pensato, ho il telefono,
ho la mail, dei più di mille contatti (figurine) che ho collezionato negli anni
alla fine me ne interesseranno un centinaio…che lo tengo a fare questo bordello
virtuale? Tac…cancellazione. Di conseguenza sono andati via orpelli che non
utilizzavo come Tumblr, Twitter, Pinterest e fratelli belli. L’unica cosa che
mi è dispiaciuta chiudere è la pagina FB
di Retronika che in poco tempo aveva ottenuto un discreto successo, ma il mio
cuore è per il Blog. E’ stata la prima cosa che ho “aperto”, il mio angolo, la
mia casa e non riuscivo più a dividere il tempo tra social e Retronika. Una
delle cose più stressanti di FB era la quantità di messaggi da
gestire, molti mi conoscevano per il Blog, altri hanno comprato il libro e mi
tartassavano di domande chiedendomi (come se io avessi un archivio… e dire che
ho postato più volte le foto della soffitta mangia fumetti) “Ti ricordi in quale numero è stata
pubblicata tale storia? Chi ne erano gli autori? Mi vendi l’albo?”
ooooohhhhh calmini!
18/09/15
Il gradito ritorno del Pinocchio di Alberico Motta e Sandro Dossi
Per chi non lo sapesse Federico Cenci ha aperto una casa editrice e da un tipo come lui non ci si poteva aspettare altro che il recupero di almeno una parte dei personaggi bianconiani.
Vi copio ed incollo il comunicato stampa appena arrivatomi:
Squillo
di trombe! Rullo di tamburi!
Cliquot
è lieta di annunciare il ritorno di
PINOCCHIO
di
Sandro Dossi e Alberico Motta
nella
collana Segni n.1
Alberico Motta (Monza,
1937) inizia l'attività di fumettista nel 1952, ancora studente, collaborando
con l'Editrice
Dardo dove ha occasione di crescere professionalmente realizzando copertine di
Blek e Miki, fino a esordire
con storie comiche su Cri-Cri e Chicchirichì. Firma poi alcune storie di
Cucciolo e Tiramolla per l'Alpe
prima di accasarsi stabilmente presso le Edizioni Il Ponte di Bianconi. Per
l'editore milanese Motta crea
suoi personaggi (Pierino, Napoleone Sprint, Nerone, Ursus e altri) e scrive
sceneggiature per innumerevoli
personaggi, da Geppo a Braccio di Ferro, da Soldino a Trottolino, da Felix a
Tom e Jerry, lanciando
successi come Provolino e Pinocchio. La sua ultima creazione per Bianconi è la
serie di culto Big Robot.
Negli anni Ottanta collabora con la Disney per Topolino e altre testate,
realizzando poi anche fumetti per
l'estero (Fix und Foxi) e collaborando a varie testate di giochi ed
enigmistica.
Sandro Dossi (Monza,
1944) ha iniziato la carriera di disegnatore nei primi anni Sessanta
inchiostrando le tavole di Pierluigi Sangalli per l’editore Bianconi, passando poi a
realizzare storie del Gatto Felix. A partire dal 1966 diventa uno degli autori
di punta
di Braccio di Ferro e Geppo, collaborando contemporaneamente a innumerevoli
altre testate della casa editrice milanese, da Chico a Pinocchio, fino a Tom e
Jerry. Nel 1980 entra nello Staff di If, tramite il quale inizia a lavorare per
le pubblicazioni
Disney, collaborazione terminata nel 2006 dopo circa 200 storie a fumetti.
Negli anni Novanta ha disegnato per Il Corriere dei Piccoli, Tiramolla, Topo Gigio,
Prezzemolo. Più recentemente ha realizzato albi gioco per l'infanzia per DeAgostini,
Play Press e altri editori.
Un
incontro con Napoleone, una gita a Venezia, un viaggio in un futuro
popolato da robot… Se siete ultraquarantenni probabilmente ricorderete
le avventure incredibili e anche un po’ bislacche del
Pinocchio
a fumetti dell’Editoriale Metro, altrimenti… non potete immaginare
quello che combinerà il burattino di legno assieme agli altri
celeberrimi personaggi collodiani.
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