Pubblicità di retrocopertina dall'albo "Strippy la ragazza detective" del 1968 edito della Mondadori.
Dietro un grande criminale c'è sempre una piccola stronza
03/03/13
02/03/13
“La Bat-mania”: team-up Braccio di Ferro / Batwoman! Sequel di “Scacco al Jolly? No, prequel! Da Braccio di Ferro n. 408 - Disegni di Pierluigi Sangalli - recensione di Lorenzo Terranova****
In questo post era stato documentato il cross-over Spinacia/Gotham City “Scacco al Jolly”, su Nuovo Braccio di Ferro n.17 del 1997, ma quasi certamente una ristampa. Al di la della godibilità della storia, molti erano gli interrogativi rimasti aperti: quando era uscita la storia in prima pubblicazione? Ovvero, era stata ispirata dai fumetti, dalla serie televisiva anni ’60 o dal film di Tim Burton?
Ebbene, due fortuiti ritrovamenti
finalmente dissipano le ombre presenti in questa vicenda!
Il primo è costituito da Braccio di
Ferro n. 408 del gennaio 1985, che presenta una storia dal titolo “La
Bat-mania”, in cui compaiono Batman e Batwoman. Ho subito pensato che fosse un sequel di “Scacco al Jolly”, e che
quindi entrambe le storie fossero precedenti al film di Tim Burton. Questa
ipotesi, però, è stata contraddetta dal secondo ritrovamento.
Si tratta di Braccio di Ferro n.
537, di quasi cinque anni posteriore (Novembre 1989), contenente quella che
presumo essere la prima pubblicazione di “Scacco al Jolly”, uscito quindi in
perfetta sincronia col film di Burton.
Quindi il primo cross-over
Editoriale Metro/DC Comics è proprio “La Bat-mania”, mentre è “Scacco al Jolly”
il sequel (anzi, potremmo parlare di
un vero e proprio reboot, vedremo poi
perché).
E veniamo alla storia: Braccio di
Ferro e Olivia sono al cinema a vedere un film su Batman, lei si sbraccia
dall’ammirazione, lui sonnecchia.
Mentre tornano a casa, arriva
Batman e fa il piacione. Olivia si sdilinquisce, Braccio neanche si accorge di
nulla perché dorme su una panchina. “Come vorrei essere la sua fidanzata”,
sospira la, ehm, fedifraga!
Finita la pennica, i due riprendono
la strada di casa, quando assistono ad una rapina. Braccio di Ferro parte
all’attacco, ma Batman lo precede e cattura i rapinatori.
Nel frattempo, il colorista ha
confuso Batman con Superman, e lo fa blurossogiallo!
Olivia dichiara tutta la sua
ammirazione a Batman, esprimendo il desiderio di essere al suo fianco nelle sue
imprese. E Batman, su due piedi, la porta con se.
Mentre tra la Batmobile, la
Batcaverna e un’impresa eroica Batman fa lo sborone, Braccio di Ferro va in
giro per la città piuttosto contrariato per essere stato piantato in asso,
quando sente qualcuno piangere.
È Batwoman, piantata da Batman
perché non compie imprese degne di lui (chè Olivia, invece, è di un’utilità
pazzesca…). Braccio di Ferro decide di aiutarla a dimostrare il suo valore.
Grazie agli spinaci, i due compiono imprese degne di Superman, altro che
Batman! Nell’ordine: spengono un incendio…
…salvano un aereo che sta
precipitando…
…ed evitano il crollo di un ponte!
Il tutto precedendo sempre Batman e
Olivia. Alla fine, il pipistrello, ammirato, chiede a Batwoman di tornare con
lui, e stavolta è Olivia ad essere piantata in asso.
Per la gag finale, Olivia si veste
da Bat-Olivia per compiere grandi imprese e guadagnarsi l’ammirazione di
Batman. Flette i muscoli e si lancia nel vuoto senza saper volare (e senza
avere evidentemente compreso il perchè della bat-fune), spatafasciandosi al
suolo.
Storia piacevole e divertente, però
intrisa di una notevole dose di maschilismo! Le donne ci fanno la figura delle
cretine, incapaci di fare qualcosa senza l’aiuto degli uomini, e disposte a
qualsiasi umiliazione pur di essere accettate da loro. Batwoman torna contenta
e senza battere ciglio con Batman che l’aveva scaricata perché incapace (e
forse è proprio così, visto che tutte le imprese le compie Braccio di Ferro
carburato a spinaci):
“Batwoman, sei formidabile!... vuoi tornare con me?”
“Certamente” (!)
“Sai, scusami se ho dubitato del tuo valore”
“Figurati” (!!!)
Cioè, non c’è di che, dubita quando
vuoi! Emblematico è lo scambio di battute tra Batman e Olivia dopo il
salvataggio dell’aereo:
“Batman, non credevo che ti facessi superare da una donna” (detto da una
donna), E lui, da vero signore:
“STÀ ZITTA, ALMENO”
La caratterizzazione di Batman e di
Batwoman (a proposito, la grafia dei nomi è, per tutta la storia, Bat-Man e
Bat-Woman) ricalca quella dei fumetti anni ’50 di Bob Kane, Dick Sprang etc.
con Batman col mascellone squadrato; anche Batwoman ricalca quella originale,
ovvero Kathy Kane. Anche la rappresentazione psicologica di Batman come
personaggio chiacchierone e per niente oscuro si rifà a quell’epoca. D’altronde
siamo all’inizio del 1985, e Frank Miller ha ancora da venì!
Da notare che, rispetto a “Scacco
al Jolly”, ci sono alcune differenze di fondo. La più macroscopica è che ne “La
Bat-mania” Batman e Braccio di Ferro vivono nella stessa città, mentre in
“Scacco al Jolly” Braccio va esplicitamente a Gotham City. Inoltre, nonostante
Batman e Braccio di Ferro si conoscono perché si sono incontrati cinque anni
prima, di questo non si fa menzione: c’è in pratica un azzeramento della
continuity! Infine in “Scacco al Jolly” Batman, più al passo con i tempi,
smette di fingere con Batwoman e Olivia e abbraccia senza remore la propria
omosessualità con Robin!
Per tutti questi motivi, “Scacco al
Jolly” più che un sequel di “La
Bat-mania” può essere considerato un vero e proprio reboot: in occasione dell’uscita del film di Burton, viene
rispolverata l’idea già sfruttata cinque anni prima dell’incontro tra Braccio
di Ferro e Batman, riadattandola opportunamente (il film rilancia
nell’immaginario del pubblico Gotham City e il Joker, che quindi vengono
inseriti nella storia). Insomma, ancora una volta Bianconi si dimostra un
precursore!
01/03/13
Soldino n.20-25 settembre 1964-lire 100-Edizioni Bianconi****
Un altro bell’albo della nonnetta fulmicotonica uscito
durante le Olimpiadi di Tokyo del 1964 , anche se l’unica storia che fa
riferimento all’evento è l’ultima di Nerone
scritta e disegnata da Alberico Motta.
Soldino e Abelarda: Lo stregone del deserto, disegni di Giovan Battista
Carpi****
Poco si è visto di Carpi sul blog nonostante il grande
contributo grafico e creativo che il grande (forse il più grande?) autore
Disney italiano apportò in casa Bianconi.
La storia è disegnata divinamente e non potrebbe essere
altrimenti, la nonna degli anni 60 è già graficamente lontana dalla segaligna
ed altissima vegliarda anni 50 ispirata alla Signora Carlomagno di Jacovitti.
La cicciottizzazione di Abelarda ci darà la versione definitiva del personaggio
che è quella impressa nella memoria della maggior parte dei lettori.
In questa avventura Soldino e la vegliarda si perdono nel
deserto e vengono catturati “dal solito
scienziato pazzo delle storie a fumetti”.
La parte più divertente della storia è quella che vede un
Soldino ipnotizzato pronto a suicidarsi a comando con un bel colpo di pistola
alla testa
Devy Crock: Il cocomero dei gioielli-disegni di Pierluigi Sangalli con chine di Sandro Dossi***
Lo sceriffo Devy doveva essere un personaggio apprezzato da
Renato Bianconi, visto che provò più volte ad utilizzarlo come titolare di
testata sia in albi dal formato classico che in quelli (bellissimi) in formato
“nero”. A me personalmente non ha mai
fatto impazzire e anche questa storia non ha particolari guizzi creativi che la
sollevino dalla media e parla di ladruncoli
e scambi di cocomeri.
Abelarda e Bongo: Diamanti sacri-disegni di Tiberio Colantuoni***1/2
Il tratto splendido ed originale di Tib al massimo del suo
splendore.
Bongo qui è ancora ignudo ma è gia un carattere abbastanza
definito.
Ricordo per chi non lo sapesse che il gorilla bianconi
nacque come criminale alleato di Nik
e Nok (ho la storia da qualche parte
in soffitta) ed in seguito fù forzatamente adottato a colpi di sberle
redentrici dalla vecchia. Bongo è un personaggio che negli anni , per fortuna,
non diventa mai un “buono”, tenta sempre di buggerare Abelarda in funzione
della sua droga preferita:le banane. Il personaggio peloso è uno dei miei
preferiti, come il Pugagioff di Rebuffi ha personalità da vendere ed è così
simpatico e selvaggio che ruba spesso la scena ai protagonisti delle storie.
Bianconi aveva notato le potenzialità dell’animale cartelluto e per un periodo lo aveva promosso a titolare
di testata autonoma. In questa storia africana la vecchia deve avere a che fare
con gli imbrogli del quadrumane e dei ladri di gioelli.
Vignette e Storiella muta di Mario Sbattella: vi propongo questa perlina di metafumetto.
Volpetto e Abelarda: Il Parco Nazionale-disegni di Tiberio
Colantuoni****
La storia più divertente dell’albo. Volpetto e la nonna vogliono fare un safari fotografico al parco
nazionale di Bancarotta. Un bracconiere travestito da orso si offre come guida ma in realtà vuole far
andar via i due sgraditi curiosoni. Le gags più divertenti sono quelle inerenti
le multe che vengono comminate ad Abelarda per maltrattamento del finto animale.
Tutto culmina nella tortura di Volpetto
da parte del plantigrado camuffo con la vegliarda costretta a guardare passiva
per paura delle contravvenzioni.
Nerone: Il grande atleta-storia e disegni di Alberico Motta***1/2
Come scrivevo in apertura l’unica storia che fa riferimento alle Olimpiadi di Tokio del 1964.
Qui il nostro amato bastardone si sostituisce a molti atleti dell’evento
rimediando soltanto figuracce. Alla fine, visto che non beccherebbe nessuna
medaglia, si sostituisce ai giudici affibiandosi tutti i primi posti. Nerone
fugge coperto dalle pomodorate del pubblico.
Una storia deboluccia, Motta ha fatto di molto meglio con questo personaggio ma
tenendo conto che è un probabilissimo “Istant Comic” prodotto in pochissimi
giorni e in virtù del famoso evento sportivo è comunque degna di lode.
La Bianconi degli anni 60 come parco autori, qualità di
sceneggiature e disegni era a mio avviso
produttrice di albi di qualità uguale e a volte superiore a quelli che
proponeva il Topolino Mondadori dello stesso periodo. Le vendite dovevano anche andar bene visto
che Soldino nel 1964 era quattordicinale.
Erano bei tempi tenuto conto che adesso molti fumetti
italiani se va bene sono ormai bimestrali e gli unici che riescono a reggere la
mensilità sono quelli della Bonelli e le
traduzioni dall’estero.
Forse l’unico settimanale a fumetti rimasto nelle edicole
italiane è proprio Topolino e ormai non si può che fare il tifo per lui visto
che è l’ultimo baluardo del fumetto umoristico per ragazzini. A volte me la
prendo con la testata di Mickey Mouse perché penso che abbia rubato (pagando
fior di dindini) il meglio della
produzione umoristica italiana in nome di un personaggio Yankee ma non potrò
mai negare che molte cose belle si sono lette anche in quei paraggi.
27/02/13
Bimbo (Trottolino) n.1 giugno 1954 - 35 Franchi recensione di Xander Ares.
Ecco qui la prima gradita recensione di Xander Ares che ha scelto il primo numero di Trottolino in versione francese.
Mi permetto di aggiungere soltanto una nota sulla prima storia dovuta alle ripetute piacevoli discussioni con Luca Montagliani (LACA DE LA VEGA portavoce uffiiciale del grand REB) .
Il creatore ufficiale e sicuro del Trottolino Bianconi è Giorgio Rebuffi.
Ecco la rece di Xander senza modifiche:
Stampato dall'editore SNPI nel formato 13 X 18 cm (ovvero il famoso petit format francese) questo è il primo albo che pubblica in Francia i personaggi della Del Ponte/Bianconi. Il titolo Bimbo della testata è in realtà il nome francese di Trottolino, vedremo anche il personaggio di Volpetto ribattezzato Renardeau.
Bimbo 19 tavole
Giocando con Sammy Trottolino finisce in una base di lancia missilistico, a bordo di un razzo che esploderà una volta uscito dall'atmosfera.
Per fortuna del nostro eroe la forza dell'esplosione non lo uccide ma scaraventa lui e il fedele Sammy su una nave magica che solca il mare della notte stellata per raggiungere il castello dell'Orco delle Tenebre.
L'orco sta sfruttando l'assenza del Mago della Notte per tenere prigioniera la Principessa delle Stelle.
Trottolino quindi parte a bordo di un tappeto volante per liberare la principessa e fuggire, non senza però affrontare nella fuga l'orco grazie a un ago gigante.
Alla fine l'orco finisce per dare una capocciata contro la luna, la principessa viene portata al sicuro nel castello del Mago della Notte e Trottolino e Sammy tornano sulla Terra usando un ombrello come paracadute.
Questa storia è piuttosto significativa in quanto dovrebbe essere la prima avventura di Trottolino disegnata da d’O’Layne lo pseudonimo dietro cui alcuni storici del fumetto vedono G. Rebuffi ed altri G.B. Carpi, purtroppo però non sono in grado di confermare che sia effettivamente la prima storia non avendo mai avuto la fortuna di avere tra le mani Trottolino n.1 del 1952.Comunque la storia rimane interessante nel vedere l'evoluzione del personaggio qui appare alto e atletico mentre Sammy è un batuffolo di pelo, tenero e simpatico.
Guardandolo ricorda un po Tin Tin, particolare che potrebbe aver reso interessate il personaggio a un editore d'oltralpe.Il personaggio da li a poco passerà nelle mani di Del Principe che lo reinventerà graficamente dandogli un aspetto più disneyano, tenendosi fedele al fatto che Trottolino voleva essere il Topolino della Del Ponte come Cucciolo lo era della Alpe vediamo il giovane scoiattolo antropomorfo ereditare la corporatura fisica dei suoi ispiratori, mentre Sammy viene reso più dinamico e simile a Pluto di cui in effetti sarà per anni la controparte.
Anni dopo i due verranno di nuovo reinterpretati e vedremo Trottolino perdere i suoi denti sporgenti il suo si arrotonderà dandogli una figura più simile a quella della famiglia dei paperi Disney. Sammy invece diventerà una figura antropomorfa passando dall'essere un animale di compagnia all'essere indiscutibilmente la spalla dell'eroe, un ruolo cioè simile a quello di Pippo.
Volpetto in una escursione in barca ritrova un antico vaso che fa esaminare da un antiquario, l'esperto gli comunica che il vaso ha una maledizione che uccidere chiunque riporterà alla luce il vaso.
Volpetto crede che sia solo una superstizione, ma dove aver incidentalmente rotto il vaso iniziano a succedergli fatti da film dell'esorcista poltrone che volano per la casa, il cibo del frigo che si mette a seguirlo per casa in fila indiana. Cerca aiuto, ma nessuno può credergli o fare nulla, finché non si scopre che l'autore di tutto è il mago Ondino che era rimasto rinchiuso nel vaso per secoli. Volpetto cerca di fare a Ondino da guida nell'era moderna con risultati terribili, il mago viene scambiato per vampiro e causa più problemi che altro, ma alla fine tutto si risolve e compare Adamus il maestro di Odino che decide di prendere il mago combina guai con se.
Volpetto crede che sia solo una superstizione, ma dove aver incidentalmente rotto il vaso iniziano a succedergli fatti da film dell'esorcista poltrone che volano per la casa, il cibo del frigo che si mette a seguirlo per casa in fila indiana. Cerca aiuto, ma nessuno può credergli o fare nulla, finché non si scopre che l'autore di tutto è il mago Ondino che era rimasto rinchiuso nel vaso per secoli. Volpetto cerca di fare a Ondino da guida nell'era moderna con risultati terribili, il mago viene scambiato per vampiro e causa più problemi che altro, ma alla fine tutto si risolve e compare Adamus il maestro di Odino che decide di prendere il mago combina guai con se.
Pik e Pok autore Luciano Bottaro tavole 14
I topolini Pik e pok decidono di partire per tornare nella loro città natale, ma durante il viaggio gli succede un po di tutto: precipitare da una cascata su di guscio di noce (letteralmente); finire nello stomaco di un pesce per essere poi liberati da un pescatore e infine schiavizzati da un evaso che li usa per i suoi scopi criminali.
Fortunatamente un vecchio (forse un mago) da a uno dei topini delle pillole magiche che gli consentono di tenere testa al criminale e conquistare la libertà per se il suo amico.
Fortunatamente un vecchio (forse un mago) da a uno dei topini delle pillole magiche che gli consentono di tenere testa al criminale e conquistare la libertà per se il suo amico.
Prince Loyal autore Maxime Roubinet tavole 16
Guilbert De Bradfort si trova a dover fronteggiare un complotto ai suoi danni perpetrato dall'antico all'alleato Bertrand-Main-De-Fer.
Si tratta di una storia d'avventura realizzata in Francia che l'editore aggiungeva al materiale Bianconi per allargare il bacino di utenza della rivista.
Quando Pippo Franco contava più di Guerre Stellari - i più visti al cinema nel 1981
Ho preso questa classifica dell' A.G.I.S. da Eureka n.211 del 1981 dell' Editoriale Corno.
"L'Impero Colpisce Ancora" sta sotto le pernacchie e i rutti di Bombolo in "Delitto a Porta Romana" di Corbucci. Al primo posto troviamo quel piccolo capolavoro di commediucola che è Zucchero, Miele e Peperoncino con Pippo Franco, Renato Pozzetto e Lino Banfi.
Datemi del nazionalista ma è bello vedere Luke Skywalker preso a sberle dal commissario Nico Giraldi.
26/02/13
Popeye Meets the Man Who Hated Laughter ...un cartone animato con quasi TUTTI i personaggi del King Features Syndicate!
Trasmesso nel 1972, Popeye Meets the Man Who Hated Laughter ( Braccio di Ferro contro l'uomo che odiava le risate) è un film d'animazione americano prodotto per la tv .
Questo speciale dell'ABC SATURDAY SUPERSTAR MOVIE deve la sua particolarità, visto che non è un capolavoro nè di sceneggiatura nè d'animazione, al fatto che ha come protagonisti in unica storia quasi tutti i personaggi a fumetti di proprietà del King Features Syndicate in quel periodo e che ancora appassionano tutti gli amanti del fumetto classico.
Beetle Bailey, Blondie, Popeye, Arcibaldo e Petronilla,ecc...
Il Cartone è stato anche la rampa di lancio dei Defenders of the Earth (la serie televisiva del 1986) visto che è la prima volta che in animazione entra in azione il il gruppo di super eroi formato da Flash Gordon, Mandrake e L'uomo Mascherato.
Il film è stato invisibile per anni sino a quando un anima pia non ha deciso di caricarlo su Youtube (diviso in quattro parti).
maggiori informazioni nel link qui sotto, dove ho trovato anche tutte le caps:
http://www.toontracker.com/satsup/ssm3.htm
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