Storia completa e recensione inviatami da Gaspare Pero.
Disegni di Pierluigi Sangalli.
Fabrizio Corona? E che male vuoi che faccia con le sue foto, in
confronto a un Timoteo invidioso della fama del marinaio guercio?
Improvvisandosi cronista, agguanta un posto di lavoro appena liberatosi
(beato lui, di 'sti tempi...) e inizia a minare la vita di Braccio di
Ferro, trovandosi chiaramente sempre sul posto per godersi la scena, e
documentarla per scrivere l'articolo dell'edizione straordinaria!
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18/09/13
27/08/13
Vince Abelardona! (nel frattempo Lorenzo Terranova mi ha inviato un scontro di Braccio con una vecchia Bancarotta style di Pierluigi Sangalli)
Riciclo questa meraviglia di Alberico Motta per annunciare che la vecchia sganassona ha battuto Popeye per 34 voti contro 15. Nonostante il post sia stato visto 586 volte ad oggi soltanto 49 sono stati i voti utili.
Stasera comunico a Sandro Dossi la scelta del popolo e spero che trovi un pò di tempo per disegnare la tavola promessa. Nel frattempo Lorenzo Terranova ha scovato su un vecchio numero del marinaio guercio una storia con un clone della Nonnina in salsa sangalliana.
Buona lettura!
“La freccia di Cupido” su Braccio di Ferro n. 529 – 9 Giugno 1989 – Disegni di Pierluigi Sangalli (****)
Incredibile! Lo “Scontro del Secolo” tra Braccio di Ferro e Abelarda è già avvenuto, o quasi, nel 1989, e senza un esito finale… ma fino a dove si arriva,Braccio le busca dalla vecchiarda!
Il “quasi” deriva dal fatto che in realtà non si tratta
proprio di Abelarda, ma di una sorta di “clone”… ma andiamo con ordine:
04/05/13
Copertina originale di Pierluigi Sangalli...a quale numero di Braccio di Ferro si riferisce?
La gentilissima Elisabetta Sangalli mi ha fatto notare in e-mail che lo sketch che mi ha regalato Sandro Dossi a Bergomix era ripreso da una copertina originale di Pierluigi Sangalli...qualcuno ricorda a quale numero di Braccio (o è una copertina della collana Timoteo?) si riferisce?
L'originale di Pierluigi Sangalli |
Lo sketch regalatomi da Sandro Dossi |
23/03/13
Geppo di Alberico Motta
Cover dell'effettivamente raro "Geppo Giochi" Collana Fantasie Allegre del 1982 ...chissà se Alberico oltre a questa copertina ha mai disegnato storie del diavolo buono? I disegni nella barretta laterale sono un misto di personaggi disegnati da Sandro Dossi, Pierluigi Sangalli e lo stesso Motta. Aggiungo le informazioni che mi ha inviato per e-mail Alberico:
"Si, la copertina è una della serie di una rivista mensile di giochi
per Bianconi che ho realizzato negli anni in cui mi ero già staccato
dalla casa editrice, ma ogni tanto tornavo a farmi vivo con qualche idea
da sviluppare.
Le copertine da me disegnate (come del resto
tutti i giochi), rispecchiavano il contenuto della rivista che ogni mese
alternava il personaggi di Geppo con quello di Pinocchio e di Soldino. I
giochi erano presentati appunto dal personaggio di turno che io
disegnavo per l'occasione. All'interno, nei giochi da colorare, venivano
anche riprese dalle copertine dei periodici di fumetti, come richiamo
pubblicitario alla produzione Bianconi. Le copertine da colorare
venivano rifatte di nuovo da me con la ripassatrice Agnese Fedeli,
poiché dovevano presentare dei tratti ben delineati al fine di contenere
il colore dei pastelli.
Penso siano stati fatti una dozzina di numeri, che ho conservato.
Tornando
a bomba, mi chiedi se io abbia disegnato qualche storia di Geppo: mi
pare di si, ma pochissime, e non so che fine abbiano fatto. Nemmeno io
ne ho traccia.".
18/03/13
Braccio di ferro contro Hollywood! da Braccio di Ferro del 1 agosto 1992 - Disegni di Pierluigi Sangalli-tavole reperite da Luca Romanelli
Luca mi spedisce via Gmail questo incontro tra Popeye e i classiconi della mecca del Cinema.
Qui abbiamo Buster Keaton che Sangalli vede figo come James Bond ed Eduardo De Filippo vestito da Charlot. |
Popeye perculato da Stanlio, Ollio, Jerry Lewis e Chaplin |
Dance cross over con John Travolta, Fred Astaire(interpretato da Enzo Garinei) e Ginger Rogers |
Una meravigliosa Marylin Monroe di Pierluigi Sangalli |
Un incrocio tra Aldo Fabrizi ed Hitchcock e quella donnicciola di John Wayne |
15/03/13
Braccio di Ferro contro Tutti! Popeye Apocalypse! Sgrugnati Felix, Batman, Mandrake, Tarzan e Furia! Reperita da Fabio Gibertoni.
recensione di una storia in due parti di una storia di Pierluigi Sangalli
pubblicata sullo stesso albo (Braccio di Ferro n°145 - 28 dicembre 1979)
che sicuramente ti farà piacere.
Stavolta la sfida è veramente epica perché Braccio di Ferro sarà alle
prese con avversari di tutto rispetto e coalizzati in una unica banda
contro di lui.
Ebbene ora il nostro eroe si troverà da solo a fronteggiare.....(rullo
di tamburi).....
1)Batman (aridaje, sta diventando una mania)
2)Tarzan (anche con lui non è la prima volta)
3)Furia il cavallo del west
4) Mandrake e il suo fido aiutante Lothar
5) ultimo ma non meno importante visto che fa il capo, il Gatto Felix (sì proprio lui, suo collega e protagonista di vari albi Bianconi).
Il supergruppo.
Braccio riceve un encomio dalla cittadinanza e un lingotto d'oro
dall'associazione banchieri essendo un paladino dell'umanità e difensore
della giustizia. A casa però, Pisellino legge entusiasta fumetti di
altri eroi come Tarzan, Batman, Mandrake, Felix, etc.
Proprio di questi parliamo ora perché i personaggi in questione, da ogni
parte del mondo ricevono dalla strega Bacheca un raggio ipnotico che liporta a diventare suoi schiavi e a compiere furti e rapine sfruttando i
superpoteri.
Braccio di Ferro inizialmente esterrefatto prova a contrastare l'azione
dei malvagi ex-supereroi, ma riceve una solenne batosta.
Sconsolato torna a casa sua e trova in lacrime nientemeno che Kitty,
Batwoman, Narda e il padroncino di Furia che chiedono il suo aiuto per
risolvere questo caso di sdoppiamento delle personalità dei loro cari.
Dopo il secondo tentativo fallito di Braccio di Ferro, le nostre eroine
ci provano di persona ma vengono scacciate da un'orda di topi creata da
Mandrake.
Mentre Timoteo e Bacheca nuotano nell'oro procurato dal "supergruppo",
Braccio si immerge nella lettura dei fumetti di supereroi cercando di
studiarli e individuando i loro punti deboli.
Imparerà così bene che alla sfida successiva riuscirà a mettere nel
sacco uno dopo l'altro i suoi avversari. Per ultimo distruggerà
l'infernale laser ipnotico della strega Bacheca, liberando i malcapitati
dall'influsso negativo.
Alla fine sarà il nostro Braccio a lanciare l'ennesima sfida ai super
eroi (ormai divenuti suoi amici), ma questa volta si tratterà di...una
partita a bocce!
10/03/13
Emirati Arabi, C.I.A, Hitler, Corruzione...Gatto Felix n.19-Luglio 1976-lire 200-Edizioni Metro*****
Il numero in oggetto è tutto disegnato da Umberto Manfrin tranne un paio di "minime" di Mario Sbattella e la cover di Alberico Motta.
Madonna mia quando era avanti Manberto!
1)Kitty-Follie d'Arabia*****
Qua stiamo quasi agli stessi livelli di cattiveria del Dittatore di Sacha Baron Cohen, leggete la battuta sulle mogli. detta dallo sceicco...
...Zampanera che descrive con dovizia di particolari i rapporti tra C.I.A. ed emirati arabi...
...Kitty novella emira che sceglie dal suo harem un manzo adatto per un "sano" party post-elezioni.
Festini degni di un deputato italiano " a caso".
2) Inky e Dinky-In tre si canta meglio***
...follia allo stato puro.
3) Felix-Strani anniversari*****
Cosa ne pensate di una storia in cui Adolf Hitler s'incazza con un gatto perchè dice di avere il baffo più grosso?
Freud ci ha speso una carriera a trattare l'argomento "invidia del pene".
Zampanera che spara Heil! a manetta ed il Führer che ancora urla di avere il "baffo" più grosso di tutti.
Felix , come un'Inglorius Bastard tarantiniano vuole mettere la stricnina nel tè del tedesco antiebraico.
Kitty complice fredda più di Shosanna Dreyfus.
Un bel PUONCIORNO alla Ratzy.
La scienza insegna...Felix essendo di "colore" aveva sicuramente il "baffo" più grande dello zio di Adriano Celentano (così dicevano Castellano e Pipolo in un film del 1978)
4) Zampanera-La città profumata****
Sindaci corrotti ,arrichiti inquinatori, gente che finanzia la campagna antifumo e getta puzzolentissimo "acido prosergitopico" nei fiumi. Storie di camorra che nemmeno nei film di Mario Merola.
C'è di tutto in quest'albo di scuola Bianconi.
Manberto scatenato e privo di freni con storie che sono ancora freschissime e tutt'altro che buoniste.
Questi erano quelli che chiamavano fumetti per bambini!
Bonus.
Un pò di spot popeyici di Sangalli.
07/03/13
Le avventure di Popeye, volumetto promozionale allegato probabilmente a un sacchetto di patatine San Carlo (1996 circa)-recensione di Luca Lorenzon
Curioso ritrovamento: un albetto formato mignon (6,5x9 cm) di 48 pagine
tuttofumetto che comprende due storie di Braccio di Ferro. Si tratta di un
Braccio di Ferro moderno, alle prese con situazioni più attuali e oggetto di un
restyling nell’abbigliamento e nella resa grafica. Notevole il Timoteo in
versione coatta con cappellino e coda di cavallo, anticipatore di Uomini e Donne di Maria De Filippi.
Sicuramente le storie di Braccio di Ferro provengono da altre fonti, e
sembrano inserirsi nel discorso qualitativo ricordato da Sauro Pennacchioli (http://retronika.blogspot.it/2013/02/made-in-japan-bracciozinga-contro.html).
Oltre al rimodernamento del personaggio si vede chiaramente l’impegno nel
realizzare dei disegni molto curati e dettagliati. La sigla “588” che campeggia
nelle tavole non è molto utile visto che non identifica la singola storia ma le
riguarda tutte e due (forse è un’indicazione del giornalino originario dove
comparvero?).
Dalla pubblicità in quarta di copertina evinco che si trattava di un
omaggio dato con le patatine San Carlo della linea “Junior”, facente parte di
una serie di volumetti a fumetti che comprendeva anche altri personaggi
riprodotti su licenza: Mandrake (di cui ho un albetto), L’Uomo Mascherato (filologicamente
chiamato The Phantom) e Leo O’Pard. Di quest’ultimo, da riscontri sull’Encicolpedia
del Fumetto della DeAgostini (dove veniva pubblicizzato), da alcuni siti
internet e da vaghi ricordi, posso dire che era un personaggio ideato nei
primissimi anni ’90 per inserirsi nel mercato degli animali antropomorfi con un
giornalino a fumetti ma soprattutto con prodotti di merchandising.
Evidentemente non riscosse il successo sperato.
Difficile stabilire con precisione l’anno di realizzazione delle storie
(quella di Mandrake di Lee Falk aveva almeno l’indicazione del copyright del
syndicate), così come non ho individuato gli autori. Nel volumetto compare
comunque un’indicazione del copyright riferita a una «Agenzia Premium» di
Milano per il 1996 quindi possiamo immaginare almeno l’anno di uscita del volumetto.
Ignoro se esista un collezionismo per questa serie di prodotti, sono solo
incappato nel solito buontempone che su e-bay ha proposto il volumetto di The
Phantom a un prezzo assurdo sottolineandone una rarità tutta da dimostrare.
Le storie:
Muscoli e cervello (28 pagine): Braccio di Ferro porta Olivia nel
campeggio del suo amico Osvaldo. Inizialmente la coppia battibecca su cosa sia
più importante, la forza o l’intelligenza, poi la storia ha una virata mystery
quando Osvaldo dice a Braccio di Ferro di non trovare più la chiave della
cassaforte (e il portavalori passerà proprio il giorno successivo a ritirare i
soldi).
La notte porta consiglio e Braccio di Ferro fa un sogno rivelatore con cui
capisce che in realtà si tratta di un furto perpetrato da Timoteo. All’interno
della sequenza onirica, in cui i battibecchi della coppia vengono trasportati
nel medioevo, Olivia è protagonista di una gag molto divertente con i
coccodrilli in un fossato a guardia del castello.
La notte stessa Timoteo viene punito a sorpresa per la sua malefatta.
Lodevole come lo sceneggiatore abbia posto per bocca di Olivia una domanda che
il lettore attento si sarà fatto in merito a un apparente “buco” nella
sceneggiatura: se la cassaforte era chiusa come poteva Braccio di Ferro
entrarci per sorprendere Timoteo? Questo dialogo offre anche il destro per la
gag finale. (verrebbe però da chiedersi perchè Braccio di Ferro non abbia
aiutato l’amico sin da subito visto che poteva accedere comunque alla
cassaforte, ma così la storia sarebbe finita prima ancora di cominciare, quindi
preferisco pensare che abbia temporeggiato per risolvere il caso e punire
Timoteo).
Pierluigi Sangalli |
Anche grazie alla sua lunghezza Muscoli
e cervello è una storia articolata e ben condotta, con più di una gag
azzeccata. Visto che è stilisticamente omogenea col resto, credo che la
sequenza onirica faccia parte della storia stessa e non sia stata recuperata da
altre fonti.
Decisamente buoni i disegni: dettagliati, splendidamente inchiostrati e
anche molto espressivi (Aggiunge Salvatore Giordano Pierlugi Sangalli ). ****
Immagini virtuali (20 pagine): la cittadina di Spinacia è invasa da
un esercito di indiani, vichinghi, trogloditi, dinosauri e altri mostri
assortiti. I cittadini fuggono in preda al panico, ma Braccio di Ferro vuole
vederci chiaro.
Come annunciato sin dal titolo (autogol!) si scopre che si tratta di un
piano di Timoteo e di sua madre la strega Bacheca, che con l’ausilio di un
computer stanno sguinzagliando delle proiezioni intangibili per la città
provocando il panico e il conseguente esodo, dopo il quale potranno darsi al
saccheggio delle abitazioni abbandonate.
Grazie all’intervento energico di Braccio di Ferro i due malfattori vengono
imprigionati nel computer stesso.
Immagini virtuali si segnala per dei disegni ancora più belli di
quelli della storia precedente. Non solo la perizia profusa per ombre e
dettagli è notevole, ma il disegnatore (uno studio?) (Aggiunge Salvatore Giordano...Sandro Dossi da solo con le sue magiche manine) ...quale ha saputo destreggiarsi
egregiamente con soggetti molto diversi tra loro, ha curato gli sfondi e le
architetture ed ha anche un tratto molto espressivo: vedi il Braccio di Ferro
sconsolato che cammina letteralmente piegato in due. Forse si sarebbe potuto
fare qualcosa per il look della strega Bacheca, qui in veste di geek
tecnologica. Ma mi rendo conto che era difficile rifarle il look senza
snaturarla.
Per quel che riguarda la sceneggiatura, mi sembra che a una introduzione
molto lunga e suggestiva abbia fatto seguito una conclusione piuttosto
frettolosa. Niente di grave, comunque, e la storia funziona benissimo anche
così: simpatico poi l’inedito sadismo finale di Braccio di Ferro. ****
Sandro Dossi |
02/03/13
“La Bat-mania”: team-up Braccio di Ferro / Batwoman! Sequel di “Scacco al Jolly? No, prequel! Da Braccio di Ferro n. 408 - Disegni di Pierluigi Sangalli - recensione di Lorenzo Terranova****
In questo post era stato documentato il cross-over Spinacia/Gotham City “Scacco al Jolly”, su Nuovo Braccio di Ferro n.17 del 1997, ma quasi certamente una ristampa. Al di la della godibilità della storia, molti erano gli interrogativi rimasti aperti: quando era uscita la storia in prima pubblicazione? Ovvero, era stata ispirata dai fumetti, dalla serie televisiva anni ’60 o dal film di Tim Burton?
Ebbene, due fortuiti ritrovamenti
finalmente dissipano le ombre presenti in questa vicenda!
Il primo è costituito da Braccio di
Ferro n. 408 del gennaio 1985, che presenta una storia dal titolo “La
Bat-mania”, in cui compaiono Batman e Batwoman. Ho subito pensato che fosse un sequel di “Scacco al Jolly”, e che
quindi entrambe le storie fossero precedenti al film di Tim Burton. Questa
ipotesi, però, è stata contraddetta dal secondo ritrovamento.
Si tratta di Braccio di Ferro n.
537, di quasi cinque anni posteriore (Novembre 1989), contenente quella che
presumo essere la prima pubblicazione di “Scacco al Jolly”, uscito quindi in
perfetta sincronia col film di Burton.
Quindi il primo cross-over
Editoriale Metro/DC Comics è proprio “La Bat-mania”, mentre è “Scacco al Jolly”
il sequel (anzi, potremmo parlare di
un vero e proprio reboot, vedremo poi
perché).
E veniamo alla storia: Braccio di
Ferro e Olivia sono al cinema a vedere un film su Batman, lei si sbraccia
dall’ammirazione, lui sonnecchia.
Mentre tornano a casa, arriva
Batman e fa il piacione. Olivia si sdilinquisce, Braccio neanche si accorge di
nulla perché dorme su una panchina. “Come vorrei essere la sua fidanzata”,
sospira la, ehm, fedifraga!
Finita la pennica, i due riprendono
la strada di casa, quando assistono ad una rapina. Braccio di Ferro parte
all’attacco, ma Batman lo precede e cattura i rapinatori.
Nel frattempo, il colorista ha
confuso Batman con Superman, e lo fa blurossogiallo!
Olivia dichiara tutta la sua
ammirazione a Batman, esprimendo il desiderio di essere al suo fianco nelle sue
imprese. E Batman, su due piedi, la porta con se.
Mentre tra la Batmobile, la
Batcaverna e un’impresa eroica Batman fa lo sborone, Braccio di Ferro va in
giro per la città piuttosto contrariato per essere stato piantato in asso,
quando sente qualcuno piangere.
È Batwoman, piantata da Batman
perché non compie imprese degne di lui (chè Olivia, invece, è di un’utilità
pazzesca…). Braccio di Ferro decide di aiutarla a dimostrare il suo valore.
Grazie agli spinaci, i due compiono imprese degne di Superman, altro che
Batman! Nell’ordine: spengono un incendio…
…salvano un aereo che sta
precipitando…
…ed evitano il crollo di un ponte!
Il tutto precedendo sempre Batman e
Olivia. Alla fine, il pipistrello, ammirato, chiede a Batwoman di tornare con
lui, e stavolta è Olivia ad essere piantata in asso.
Per la gag finale, Olivia si veste
da Bat-Olivia per compiere grandi imprese e guadagnarsi l’ammirazione di
Batman. Flette i muscoli e si lancia nel vuoto senza saper volare (e senza
avere evidentemente compreso il perchè della bat-fune), spatafasciandosi al
suolo.
Storia piacevole e divertente, però
intrisa di una notevole dose di maschilismo! Le donne ci fanno la figura delle
cretine, incapaci di fare qualcosa senza l’aiuto degli uomini, e disposte a
qualsiasi umiliazione pur di essere accettate da loro. Batwoman torna contenta
e senza battere ciglio con Batman che l’aveva scaricata perché incapace (e
forse è proprio così, visto che tutte le imprese le compie Braccio di Ferro
carburato a spinaci):
“Batwoman, sei formidabile!... vuoi tornare con me?”
“Certamente” (!)
“Sai, scusami se ho dubitato del tuo valore”
“Figurati” (!!!)
Cioè, non c’è di che, dubita quando
vuoi! Emblematico è lo scambio di battute tra Batman e Olivia dopo il
salvataggio dell’aereo:
“Batman, non credevo che ti facessi superare da una donna” (detto da una
donna), E lui, da vero signore:
“STÀ ZITTA, ALMENO”
La caratterizzazione di Batman e di
Batwoman (a proposito, la grafia dei nomi è, per tutta la storia, Bat-Man e
Bat-Woman) ricalca quella dei fumetti anni ’50 di Bob Kane, Dick Sprang etc.
con Batman col mascellone squadrato; anche Batwoman ricalca quella originale,
ovvero Kathy Kane. Anche la rappresentazione psicologica di Batman come
personaggio chiacchierone e per niente oscuro si rifà a quell’epoca. D’altronde
siamo all’inizio del 1985, e Frank Miller ha ancora da venì!
Da notare che, rispetto a “Scacco
al Jolly”, ci sono alcune differenze di fondo. La più macroscopica è che ne “La
Bat-mania” Batman e Braccio di Ferro vivono nella stessa città, mentre in
“Scacco al Jolly” Braccio va esplicitamente a Gotham City. Inoltre, nonostante
Batman e Braccio di Ferro si conoscono perché si sono incontrati cinque anni
prima, di questo non si fa menzione: c’è in pratica un azzeramento della
continuity! Infine in “Scacco al Jolly” Batman, più al passo con i tempi,
smette di fingere con Batwoman e Olivia e abbraccia senza remore la propria
omosessualità con Robin!
Per tutti questi motivi, “Scacco al
Jolly” più che un sequel di “La
Bat-mania” può essere considerato un vero e proprio reboot: in occasione dell’uscita del film di Burton, viene
rispolverata l’idea già sfruttata cinque anni prima dell’incontro tra Braccio
di Ferro e Batman, riadattandola opportunamente (il film rilancia
nell’immaginario del pubblico Gotham City e il Joker, che quindi vengono
inseriti nella storia). Insomma, ancora una volta Bianconi si dimostra un
precursore!
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