04/04/16

Recensione: Everly con Salma Hayek, regia di Joe Lynch **1/2


Finalmente ritorna la Salma Hayek “mexicana”, dopo le ultime pellicole, dove tentava di spacciarsi per un’attrice di spessore e che sono state fonte di lacrime per tutti i fan maschietti. E’ un insulto all’arte contenere la bellissima venere tascabile dietro i mustacchi di Frida Kahlo. Ammettiamolo “Dal Tramonto all’Alba” si è visto più volte per lei, la meravigliosa Santanico Pandemonium. Per Salma Ho acquistato persino il DVD di quella pellicola scemenzuola intitolata Bandidas e i vari Mariachi senza le sue poppe sarebbero sconditi. Ero curiosissimo di vedere il ritorno all’action dell’Hayek, peccato che questo filmetto sia così così. 

Recensione Cosmo serie nera n.12 Fantomax "Non temerai altro male" di Luigi Bernardi e Onofrio Catacchio****



In tempi non sospetti, prima che si mormorasse dell'imminente remake di KriminalLuigi Bernardi alla sceneggiatura e Onofrio Catacchio ai disegni, avevano reinterpretato le origini e il mito del primo degli eroi neri. Sono tutti figli di Fantomas i mille assassini che imperversavano nelle edicole sino alla metà degli anni settanta. Di quella truculenta brigata è sopravvissuto il più anonimo e incolore, l'immortale Diabolik di cui ancora non mi spiego il perchè del successo. Vero è che gli altri "minori" non erano graficamente all'altezza del figlio di carta delle Giussani (e Pier Carpi) ma per i miei gusti, meritavano molto di più i personaggi contorti di Max Bunker. Diabolik, senza mezzi termini, l'ho sempre trovato noiosissimo e grigio come i retini che da anni lo accompagnano, per questo adoro il film di Mario Bava che è così POP e colorato che pare una presa per il culo. Torniamo a Fantomas, per conoscere la storia della creatura di Pierre Souvestre e Marcel Allain vi consiglio lo splendido libro di Alfredo Castelli pubblicato da Coniglio editore nel 2011 "Fantomas, un secolo di terrore", lì verrano esauste tutte le vostre curiosità. Fantomax è stato pubblicato prima da BD e Coconino, la X al posto della S è stata messa per motivi inerenti ai diritti (pensateci...Popeyo invece di Popeye...) ed era nato come uno "short" da inserire in un’antologia...ma la potenza della storia era tale che Bernardi e Catacchio decisero di farlo diventare una breve saga.

31/03/16

Memorie di un bimbo degli anni settanta



Capitolo 1: L’edicola
Erano troppo lunghi i nostri pomeriggi. Tutto sembra così grande da piccino. Persino il sole d’estate era gigantesco come quello dei cartoni giapponesi, quello che alla fine di un episodio di Ryu, ragazzo delle caverne andava a tuffarsi nel mare arancione o dietro le montagne viola. In Tv c’era la famigerata “pausa” pomeridiana, sino alle 17 niente veniva trasmesso dal primo canale e rai2 era ancora un sogno lontano. Troppo caldo per andare a giocare in oratorio e giù in Sicilia per molti la pennichella era cosa sacra. Che fare?  Tampinavo mia madre e con lo sguardo da Gatto con gli stivali chiedevo: “Mi dai 500 lire per andare in Edicola?” . Il si era la risposta più comune, per fortuna,  e via la corsa giù per le scale!
Come erano belle e grandi le edicole di una volta e quanta varietà!
Mondadori, Corno, Cenisio, Bianconi, Alpe…non sapevo cosa scegliere!

29/03/16

Poldo "L'invito a Cena" (testi e disegni di Sandro Dossi)


Il Buon Gaspare Pero, fiero combattente dell’ordine bianconiano in perenne ricerca di delizie con le quali imbandire la tavola di Retronika ha trovato questa bella storia di Sandro Dossi che come al solito dietro la semplicità di tratto e sceneggiatura nasconde insegnamenti che vengono colti da grandi e piccini. Una critica ai “viziati” di quest’epoca moderna, quelli che non si accontentano, in barba a chi, vivendo alla giornata, è felice di quel che poco è riuscito a recuperare per sfamarsi  e restare in piedi ancora un giorno per poter domani continuare la ricerca di quel “pane quotidiano” promessoci da quella chiesa che non fa nulla, avendone piena possibilità economica, per fermare l’ondata di clochard e migranti che vagano come anime perse nelle grandi e piccole città.

20/03/16

Toto Cutugno ha copiato Braccio Di Ferro



Reperimento di Gaspare Pero che scrive:

"Nel 1984 Toto Cutugno presenta al festival di Sanremo "Serenata", col noto ritornello "Affacciati alla finestra bella mia..."
Bene, 14 anni PRIMA, sulle pagine di Braccio di Ferro n° 13 del 1970, due nostre conoscenze si contendono le attenzioni di Oliva come mostra la pagina allegata..."

15/03/16

Topolinix e lo scambio di Galli (Faraci-Ziche) 2016****


Che meravigliosa storia hanno sfornato Tito Faraci e Silvia Ziche. L'ultimo numero di Topolino (il 3146) va acquistato senza indugio. I due autori mi hanno felicemente spiazzato, utilizzando il cast di Topolinia in maniera per nulla prevedibile. 

22/02/16

Recensione GPD XD , signori la regina del Retrogaming! (e non solo) *****


Resident Evil Code: Veronica


Ho avuto praticamente tutte le console "Alternative" o "Open" (che dir si voglia) dedicate all'emulazione. Ho iniziato con un glorioso GP32 coreano che hai tempi della sua uscita venne distribuito anche nei GAMESTOP e che divorava batterie peggio dell'Atari Lynx e Sega Game Gear e poi sono passato al suo fratello maggiore GP2X che magnava stilo peggio di quello di prima. All'arrivo di Android ho acquistato un paio di JXD e Yinlips, ho provato L'Archos Gamepad (unica macchina con un boot lento come l'accensione di un server Unix degli anni 90) e finalmente ho tra le mani la macchina dei sogni. Si so che in giro c'è Nvidia Shield ma sono sempre stato filocinese, più che altro per il loro concetto "personale" dello sfruttamento dei diritti.

01/02/16

Re Di Picche edizioni Agis 1969 lire 300 (la serie) *****


Questo è stato un proficuo mese di visioni vintage, piuttosto che andare a caccia nei mercatini e totalmente insofferente alle nuove proposte del mercato ho deciso di tuffarmi nella mia soffitta-deposito come un pesce baleno a pescare a casaccio nel mio mare di carta le letture della sera. Se non ci fossero, i maledetti problemi dei diritti mi piacerebbe tanto condividere la “mia” storia del fumetto italiano. E’ triste pensare che in giro ci siano avvoltoi che non si curino per nulla delle ristampe di capolavori dimenticati e che vengono fuori soltanto nel momento in cui qualcuno si permette di riesumare, per la memoria e la gioia degli appassionati, vecchie tavole da mostrare in rete. Sono relativamente contrario al proliferare di fumetti nuovi da scaricare a scrocco, penso che quest’attività abbia inflitto il colpo finale al boccheggiante mondo dei comics italiani, ma non capisco perché non si possa liberamente condividere albi che hanno almeno trent’anni e storie che non verranno mai più ristampate, visto l’andazzo dell’editoria... chiusa parentesi parliamo di questo capolavoro di rivista che ha avuto vita brevissima nelle edicole alla fine degli anni sessanta.

31/12/15

Canto di Natale di Topolino (Mickey's Christmas Carol) U.S.A. 1983 *****


Ho rivisto ieri sera, dopo tanti anni, questo mediometraggio Disney del 1983 e mi è sembrato molto più bello di come lo ricordassi. Negli anni ottanta avevo ancora come metro di paragone i "classici" e quindi le animazioni di questo gioiellino mi sembravano scarne, abbozzate. Con gli occhi di oggi, pieni di Peppa Pig e Fantagenitori, la pellicola pare una tela del Botticelli.
Fluida, colorata e viva.
Tutti conosciamo la storia di Dickens e quindi non mi dilungo, preferisco parlare del film. Da tempo non vedevo un utilizzo così corretto dei characters, non fa nessuna impressione a noi dell'epoca Martina, vedere un Paperone così insensibile e avido. Paperino pieno di entusiasmo (forse un po' troppo accondiscendente e remissivo).