10/08/16

Ma che bella famiglia!!!


Gaspare Pero spedisce ed io vi porgo la sua recensione:

All'insegna del politically scorrect bianconiano ti recensisco questa storia "Il biglietto vincente" disegnata da Sangalli recuperata su Braccio di Ferro 449.
Alla taverna del porto un tizio scambia con Braccio un biglietto della lotteria per una bevuta, a breve il biglietto risulta vincente, così il marinaio offre da bere a tutti prima di dare la gioiosa notizia ai familiari.

03/08/16

RECENSIONE: Nonna Abelarda: L'Impero dei robots.


Un nuovo recensore ci delizia: Florindo Fusco (Lambiek) con una bella recensione di una storia di Alberico Motta tratta da Abelarda n. 18, novembre 1972.
Copio ed incollo la lunga, dettagliata ed illustratissima mail:

02/08/16

Volete vedere Tom & Jerry di Sangalli?


Inviata da Gaspare Pero. Doppiamente interessante perchè:

1) Un cartone animato sta vedendo un cartone animato

2) Pier Luigi Sangalli non mi pare abbia mai disegnato Tom & Jerry, anche le copertine degli albi Bianconi del duo MGM sono sempre state realizzate da Motta o Del Principe (almeno gli albi che ho io)

01/08/16

Nonna Abelarda mena su "Il Morto"



Il buon Luca Lorenzon ha trovato sul numero 24 de "Il Morto" l'ospite inaspettata. La vegliarda fulmicotonica a quanto pare non è morta ma secondo le Edizioni Menhir è soltanto andata in pensione...

16/07/16

Cyborg 009 VS Devilman (サイボーグ009VSデビルマン) 2015 ****


Che divertimento! Un Hadouken che sfonda il televisore e che ti fa zompare indietro nel tempo sino ai gloriosi "Mazinga contro Goldrake" doppiati a caso e  visti al cinema di quartiere insieme ai tuoi amichetti. Tutte le recensioni lette in giro saranno state scritte da tipi nati poco prima Evangelion , personcine che se negli anime non ci vedono i segoni psicotici dicono che non so boni. Ebbene no! Cyborg 009 Vs Devilman è un "concentrato", come quello di pomodoro, salatissimo ed artigianale che fanno ancora nell'estremo sud. Un "all can you eat" , una scorpacciata veloce di azione e botte.


11/07/16

Abbasso il carovita. Braccio di Ferro sfida la crisi economica già nel 1980!


A me d'estate viene la canazza informatica, ho voglia soltanto di roba passiva, leggere o vedere film, già i videogames pretendono troppo impegno psicologico. Ho voglia di aria e sole e quando ne ho l'opportunità mare, tanto mare. Sto poco in casa e per quel poco che ci sto non mi passa manco per l'anticamera della crapa di appicciare il portatile.  Per fortuna Gaspare Pero tiene in piedi il blog anche con sto caldo. Vi copio ed incollo la sua mail:

"Ciao Salvatore! Devo dire che la gente di un paio di generazioni fa tipo i miei genitori, ci ha azzeccato quando ha iniziato a dire che la crisi economica ha cambiato ben poco la vita a chi era molto ricco o molto povero, penalizzando principalmente il ceto medio... Tipo un marinaio che vive di pesca e di qualche trasporto via mare col proprio battello e cerca di offrire una serata piacevole alla sua fidanzata.
Nella storia che ti vado a recensire, della quale ti mando le scene principali (da Braccio di Ferro 153 del 1980), il nostro eroe e la sua Olivia sono costretti a tirare la cinghia con tutta una serie di privazioni causate dai rincari globali non supportati da adeguate entrate finanziarie, finché la notizia del rincaro degli spinaci li sprona a fuggire su un'isola esotica, autentico paradiso, che tuttavia non è sfuggito alle regole del mercato.
L'ennesima storia Bianconi "amara" nonché attualissima proposta ai bambini di 36 anni fa!"

01/07/16

Alberico Motta, Bela Zaboly e La scuola del fumetto Bianconi



Il buon Gaspare Pero ha trovato Su Braccio Di Ferro 120 del 1979 una chicca. Un piccolo corso sul linguaggio del fumetto scritto e disegnato (almeno per  la prima pagina) da Alberico Motta. Alberico utilizza come "esempio" delle vignette di Bela Zaboly, allievo e prosecutore dell'opera di Elzie C. Segar che portò a compimento le storie del maestro dopo la sua prematura dipartita. 

24/05/16

Quando morirà Paperino? (visto che Paperone è morto nel 1967?)



Secondo l'ottimo Don Rosa lo Zio Paperone è morto, alla veneranda età di cent'anni,  nel 1967 dopo aver vissuto una vita piena di avventure e ricchezza. In questa bella immagine commemorativa vediamo gli anziani Paperino e Paperina accompagnati dagli ormai adulti Qui, Quo, Qua far visita alla tomba dello zione. All'età di 63 anni lo zione finalmente era diventato il papero più ricco della terra, in barba a Famedoro e Rockerduck e a 75, stanco e depresso, si era ritirato per un breve periodo dagli affari. Il nostro Paperino, secondo la continuity di Rosa, adesso avrebbe novantasei anni, essendo nato nel 1920. La stessa età ha Paperina e Qui, Quo, Qua invece hanno settantasei anni essendo nati nel 1940

20/05/16

Schiaffi e Fagioli il videogame di Lo chiamavano Trinità****


L'hanno fatto! un sogno che diventa realtà! Il picchiatutti di Bud Spencer e Terence Hill è un piccolo gioiellino programmato nel 2015 da Lochiamavanotriniteam pieno di piccole citazioni che faranno felici i fans. Già dalla schermata iniziale con Terence Hill trascinato dal cavallo e l'immortale colonna sonora di Franco Micalizzi con la fischiettata di Alessandro Alessandroni proverete qualche brividino. Ottima la scelta della pixelart rispetto ai poligoni, più consona alla tipologia di gioco e che dà quell'effetto retroniko che un omaggio del genere deve avere.

19/05/16

MISTER NO 57 ACCUSA DI OMICIDIO Febbraio 1980 lire 500 (Cepim)****


Che meraviglia questa storia di Alfredo Castelli e Franco Bignotti! Non riesco ancora a capacitarmi come sia possibile che quel carampano di Tex stia ancora in edicola ed il povero Jerry Drake non sia più tra noi. Vero è che sono un neofita di Mister No e non conosco gli albi dell’ultimo periodo, sto cercando per adesso soltanto le avventure dei primi 100 numeri e qualche speciale. Chissà se è stato così forte il calo qualitativo delle storie da mandare in fuga così tanti lettori da decretare il fallimento della testata ma  lo scoprirò soltanto continuando a leggere la serie. Non ho potuto vivere il boom dell’amazzonico eroe per motivi anagrafici, nel 1980 avevo otto anni e mi garbavano di più Disney, Alpe e Bianconi come è giusto che sia. Il mio primo Bonelli è stato Dylan Dog e fu folgorazione sulle vie di fumettasco. I miei zii leggevano Zagor e di conseguenza tra i  “vecchi” resta il mio preferito. Tornando a “accusa di omicidio” che leggo in rete scritta da Castelli anche se accreditata a Nolitta, che dire…pur essendo la riduzione a baloons del celebre Papillon di  Schaffner ha tutte le carte in regola per essere un piccolo capolavoro del fumetto popolare.

18/05/16

L'eredità della nonna (una storia degna di Cronaca Vera) di Alberico Motta e Sandro Dossi*****


Mentre sul numero natalizio del Topolino Mondadori si profondevano, sicuramente,  i soliti “buoni sentimenti”  in casa Bianconi-Metro, senza rispetto alcuno per le sante festività e con sprezzo del pericolo, sul Popeye 99 del dicembre 1989, pubblicavano una storia del duo Motta-Dossi  degna dei peggio numeri di Cronaca Vera. Siori e siori, pensavo che fosse questa la storia più cattiva di casa Bianconi ma mi sbagliavo! “L’eredità della Nonna” batte in malvagità di 100 punti la storia di Nerone. Tutto inizia con Nonna Celesta che decide di lasciare il suo gruzzoletto al bravo Braccio Di Ferro, per evitare che il vecchio bastardo ubriacone che si ritrova come figlio spenda tutto a carte, donnine, tabacco e vinaccio sfuso da osteria.

17/05/16

Lo chiamavano Jeeg Robot (2016) *****


Si, me so visto Batman Vs Superman e Civil War ma li ho considerati così superflui che non mi sono manco messo a fare la recensione, tanto internet è pieno. Mi sono rifiutato di andare a vedere il ragazzo invisibile perché mi sapeva di roba fetente per esportazione già dal ridicolo trailer. Noi non siamo gli americani e per fortuna non lo saremo mai. Noi italiani siamo consapevoli di non poter cambiare il mondo, facciamo il possibile per adeguarci ai cambiamenti e galleggiamo. Sopravviviamo come i ratti e gli scarafaggi anche alle tempeste atomiche. Ci infiltriamo, ascoltiamo, accogliamo ed amiamo. 

16/05/16

TRUCK DRIVER un altro Bud Spencer a fumetti (1981)


La soffitta mi ha fatto un'altra sorpresa, un Albo Varietà Motori n.22 del 1981 (graziato da una copertina con una boombastica Carmen Russo) dove incontro un altro emulo del Pedersoli nazionale dopo questo e quest'altro.

12/05/16

John Bonel, quando Gianluigi Bonelli arrotondava con i franchi di Sagèdition


Non molti sanno che il papà di Tex Willer all'inizio della sua carriera, prima d'intraprendere la strada "Audace", oltre a lavorare per S.A.E.V. scriveva anche alcune storie per il mercato francese del gigante mascherato italiano Amok. Notizia presa da una lettera di Luigi Marcianò  su Fumo di China 170. Lo pseudonimo utilizzato era John Bonel, probabilmente il nome fu preso di peso dal suo mito personale, il regista John Ford e poi un  bel cognome tronco come nella tradizione d'oltralpe. Mi vengono in testa tanti pensieri, perchè Amok l'ho letto pure io, le storie a fumetti disegnate da Antonio Canale /Tony Chan erano così belle che ricordo vennero ristampate almeno sino alla fine degli anni settanta e qualche albo, forse Dardo, me lo ritrovo ancora in soffitta. Chissà se Canale fosse nato in America che meraviglie ci avrebbe regalato sui classici super eroi se non fosse stato sfruttato perlopiù per questo clone (meraviglioso però) di Phantom. In quella copertina lì messa sotto il titolo quel faccino mascherato non è bello come il Daredevil di Bill Everett

09/05/16

Ma chi @°**§ lo traduceva il Popeye di Sagendorf su Linus negli anni settanta?


Non è un montaggio, la tavola completa la posto qui sotto. E' mai possibile che il bravo Oreste Del Buono abbia fatto passare una traduzione così evidentemente forzata e sbagliata di questa "domenicale" di Bud Sagendorf? Capisco che Alterlinus non era diretto ai poppanti ma c'è un limite anche alle licenze "poetiche". 

04/05/16

Pinocchio di Alberico Motta e Sandro Dossi Edizioni Cliquot 2016 ****


Finalmente sono riuscito a mettere le mani sul primo libro a fumetti della casa editrice del benemerito Federico Cenci. Fisicamente l’edizione è pregevole, per la prima volta vedo parte dei maestri Bianconi stampati con il rispetto che meritano, ottima carta e copertina, fantastico l’editing grafico.
La nota particolare sta nella genesi del libro, il primo caso italiano di riuscito crowdfunding di un fumetto vintage e su una piattaforma nazionale.
Che sia questa la strada da percorrere per leggere quel che realmente vogliamo in barba ai colossi dell’editoria che ci  ripropinano ad libitum sempre le stesse carcasse dei comics lette e rilette in tutti i formati possibili?
Che ci sia la possibilità, un giorno, di far ristampare le storie che non riusciamo a recuperare, il personaggio amato e dimenticato e perché no pagare di tasca nostra i diritti di un fumetto che nessuno ha il coraggio di riproporre?
Ben venga il progresso che esalta il passato, tutti i lettori devono essere soddisfatti  e non di solo Marvel e Sbe è fatto il mondo.

28/04/16

Topo Record i grandi (e piccoli) primati degli eroi Disney aprile 2003 € 8,80***


Volume che se comprato al prezzo di copertina non vale la spesa ma se, come me, lo recuperate usato a poca moneta potrebbe anche essere interessante. Ottimo l'apparato redazionale di Federico Fiecconi e Luca Boschi dove vengono elencati i primati da Guiness del mondo Disney, gli oscar, la storia più lunga, quella più corta, la più ristampata, ecc...
Peccato che siano menzionate meraviglie come l'Inferno di Topolino e le Paperolimpiadi e poi in fase di stampa si siano scelte avventure relativamente recenti (non che sia un male) ma di poca rilevanza.

26/04/16

Almanacco del mistero 2005 - Il segreto di Robin Hood ***


Un pò deludente l' Almanacco del Mistero del BVZM del 2005, la parte più interessante (e di solito lo è quella di tutti gli Almanacchi Bonelli) è quella redazionale con gli interessanti articoli di Giulio Cesare Cuccolini sui "mysteri inglesi" . Se volete conoscere i poteri della mano magica o sapere chi fosse la bellicosa Boadicea questo speciale fa per voi.

23/04/16

Il Pietrino di Ramón Monzón ma non di Luciano Gatto...un altro mistero Bianconi risolto da Fred Andrieu.


Gaspare Pero ha fatto una scoperta sugli Albi del Gigante Grissino, una storia di Pietrino personaggio creato da Luciano Gatto di cui potete leggere un bel po' di storie qui non disegnata e suppongo nemmeno scritta dal maestro Disney (e prima Bianconi). 
In seguito Gaspare mi manda un altra tavola, sempre tratto dall'albo di Grissino, presa da una storia di tale "Johnny Pelliccia":

18/04/16

What if the Hulk Went Berserk?! (What if? N.45 1984)*** Peter Gillis-Ron Wilson. Chi di capocollo ferisce di capocollo perisce


La Marvel collana dei What If? È sempre stata una delle mie preferite. Era bello poter immergersi in universi alternativi dove le migliori e peggiori ipotesi sul destino dei nostri super eroi, erano possibili senza dover per forza intaccare la continuity ufficiale. Era una testata parecchio sperimentale, spesso utilizzata come banco di prova per nuovi sceneggiatori e disegnatori, le ipotesi più ardite erano permesse, tanto era tutto uno “scherzo”. Peccato che non sia uno scherzo il nuovo universo Marvel ufficiale, sta cosa del Battleworld è una delle peggiori cagate nella storia della casa delle idee. Disney ti devi rassegnà, i fumetti continueranno a leggerli in pochi, inutile che azzeri, trasformi e cambi, lo zoccolo duro è quello che è e se continui così perdi pure quello. Adesso scriviamo di questa storia dell’Hulk impazzito. Direte ma l’Hulk degli anni ottanta non era folle anche nell’universo ufficiale? Come ci dice il recentemente defunto Osservatore (per chi non lo sapesse ammazzato da Nick Fury nella saga Original Sin) Hulk era un pazzo sì ma alla Van Gogh, un tipo grosso verde che parla con gli scoiattoli e che vuole andare a vivere nella baita del nonno di Heidi senza che nessuno venga a rompergli i maroni.

13/04/16

Recensione: Oscar Bestsellers N. 1100 : L'Uomo Ragno: Nascita di un eroe (John Byrne) 2000**1/2


Grande delusione questa rilettura delle origini di Spiderman realizzata da John Byrne. Dovrei dare in realtà una doppia votazione, una al Byrne scrittore e una quella disegnatore. Nel secondo caso un bel quattro stelle sarebbe meritatissimo ma ahimè a livello sceneggiativo sono troppe poche le innovazioni rispetto alle origini classiche del Ragno di Lee e Ditko (anche se Kirby diceva che pure Peter era roba sua). "Nascita di un eroe" pare un po’ il restyling Recchioniano di Dyd, solo che al posto di dare uno smartphone all’OldBoy qua lo Zio Ben spende tutti i suoi risparmi per comprare decine di Pc al giovane Parker. Nel 1998 le testate del ragno di quartiere erano in calo e siccome John Byrne aveva fatto miracoli con i Fantastici Quattro   e dato uno bello svecchiata al Man of Steel si pensò di fargli fare un remake delle origini del tessiragnatele che da lì a poco avrebbe ritrovato la popolarità di un tempo grazie alla trilogia cinematografica di Sam Raimi, regista che da questo esperimento di carta mi pare abbia preso più che un' ispirazione.

12/04/16

Proiettore Led Excelvan E07, il modo più economico di tornare ai tempi del cinema dell'oratorio e di quando ti appioppavano le enciclopedie.


Vi chiederete perchè ho messo la cinebusta di "Mazinga contro gli Ufo Robot" per recensire un moderno proiettore Led cinese. Perchè è il primo film che ho visto con questo popò di giocattolone. 
Da un pò di tempo Amazon sta svendendo i proiettori Led di fascia bassa a prezzi ridicoli (meno di 30€ l'uno) e non so quanto è grande la scorta a loro disposizione. Mi sono messo a spulciare le caratteristiche tecniche perchè volevo trovare quello che costasse meno. In pratica il 90% dei proiettori "scarsi" ha una risoluzione di 320X240, ridicola ovvio ma per 23 € non si può pretendere di più. Però l'Excelvan E07 (25€ e qualcosa) ha un dignitoso 640x480 che permette di apprezzare per bene tutti gli anime e filmetti che circolavano nei gloriosi cinema rionali degli anni settanta. Manca soltanto il tipo che ti vuole vendere "Conoscersi" o "L'Enciclopedia Universale Fabbri" è l'effetto nostalgia è completo.

La macchina è questa qui:

06/04/16

Decalogo: Guida all'acquisto dei fumetti (e non solo) nei mercatini dell'usato.



Scordatevi le fumetterie , l'unico modo di leggere bene ed a poco e frequentare i mercatini dell'usato.

1) Evitate le bancarelle dove vendono soltanto fumetti, molto probabilmente il mercante è appassionato e qualche quotazione la conosce. Potete fare l'affare ma è molto difficile. Fiondatevi dal tipo che di solito vende monete, lampadari e radioline se ha per terra uno scatolone sfuso di libri e fumetti. Probabilmente ha svuotato una cantina e non ha idea di quello che vende.

2) Più compri meno spendi. Se ti chiedono un euro a fumetto comprane venti se sono di tuo gradimento. A volte sono riuscito a pagarli trenta centesimi l'uno (ho comprato un paio di anni fa l'intera fascia di Topolino libretto 800-900 30 €...fate voi i conti)

04/04/16

Avengers Age Of Ultron (U.S.A. 2015) ***1/2


Bello da vedere, emozionante ma nulla di trascendentale. Scorre con gli stessi tempi del primo: ottimo prologo, centro tranquillo e botti finali. Mi ha divertito ma un po' di cose non  mi sono andate giù. Capisco che il Marvel Cineverse sia alternativo a quello dei comics, ma  Scarlet e Quicksilver li ho visti veramente troppo distanti dalle controparti di carta. Wanda Maximoff è da sempre una delle più gnocche del mondo in spandex, sta ragazzotta emo che pare scappata da un centro sociale (Elizabeth Olsen) non ce la vedo proprio.

In The Blood (U.S.A. 2014)***



Eh si, sono tempi diversi, non ci sono più stalloni italiani o commandi a salvare le donzelle frignone in pericolo, adesso quelle che spaccano le facce sono le principesse e sono più letali di qualunque steroid-man che sia passato in pellicola. Il film parte come il solito tristissimo film romantico tedesco da sabato pomeriggio di Canale 5. Gina Carano, cresciuta a calci in culo e sputi in faccia dal padre pazzo che la voleva come la Red Sonja del ghetto, si sposa con uno che è uscito da Beverly Hills 9210 e granaroso come Richie Rich. I due decidono di fare la luna di miele in un isola caraibica, si divertono da matti, trombano dalla mattina alla sera e consumano carte di credito come patatine. Peccato che decidano di fare una capatina in un locale dove il cliente tipo è Danny Trejo.

LEGION, regia di Scott Stewart con Paul Bettany USA 2010**




Alcuni film sono come certe ragazze, brutte ma interessanti, ne resti invaghito, anche se non ne capisci il perché. Legion appartiene a questa categoria. Nonostante un buon cast, la pellicola di Scott Stewart sembra un b-movie degli anni ottanta e forse per questo ieri notte sono rimasto sveglio fino alle 2:10 per vedere come andava a finire. Dennis Quaid è bollitissimo e dimostra 100 anni in più del solito, da l’impressione di sapere già che il risultato finale delle mosse del regista saranno “una cagata pazzesca”, per fortuna Legion, rispetto alla corazzata Potëmkin è più divertente e avrebbe tenuto sveglio il ragionier Fantozzi. Un film di Natale che incontra Terminator, la versione cazzuta di Maria e il bambinello, dove la madre non è più vergine da qualche tempo, Giuseppe è uno sfigato (cosa che pare piacere a Dio) e l’arcangelo Michele è una macchina da guerra.

WYOMING DOLL (COSMO COLOR N° 12) di FRANZ 2014 ***1/2


Uscito come BD nel 1999 Wyoming Doll è un ottimo fumetto western. Le tavole di Franz Drappier, sono meravigliose e  piene di particolari , i colori invece risultano un po’ “impastati” e spesso coprono le splendide chine.  Una bella storia, una lezione sull’uomo-isola. Non bisogna giudicare un individuo dalla "tribù" di appartenenza, sia che porti in testa penne di corvo o un floscio cappello da mandriano, ma dallo spirito che lo anima.

Recensione: Everly con Salma Hayek, regia di Joe Lynch **1/2


Finalmente ritorna la Salma Hayek “mexicana”, dopo le ultime pellicole, dove tentava di spacciarsi per un’attrice di spessore e che sono state fonte di lacrime per tutti i fan maschietti. E’ un insulto all’arte contenere la bellissima venere tascabile dietro i mustacchi di Frida Kahlo. Ammettiamolo “Dal Tramonto all’Alba” si è visto più volte per lei, la meravigliosa Santanico Pandemonium. Per Salma Ho acquistato persino il DVD di quella pellicola scemenzuola intitolata Bandidas e i vari Mariachi senza le sue poppe sarebbero sconditi. Ero curiosissimo di vedere il ritorno all’action dell’Hayek, peccato che questo filmetto sia così così. 

Recensione Cosmo serie nera n.12 Fantomax "Non temerai altro male" di Luigi Bernardi e Onofrio Catacchio****



In tempi non sospetti, prima che si mormorasse dell'imminente remake di KriminalLuigi Bernardi alla sceneggiatura e Onofrio Catacchio ai disegni, avevano reinterpretato le origini e il mito del primo degli eroi neri. Sono tutti figli di Fantomas i mille assassini che imperversavano nelle edicole sino alla metà degli anni settanta. Di quella truculenta brigata è sopravvissuto il più anonimo e incolore, l'immortale Diabolik di cui ancora non mi spiego il perchè del successo. Vero è che gli altri "minori" non erano graficamente all'altezza del figlio di carta delle Giussani (e Pier Carpi) ma per i miei gusti, meritavano molto di più i personaggi contorti di Max Bunker. Diabolik, senza mezzi termini, l'ho sempre trovato noiosissimo e grigio come i retini che da anni lo accompagnano, per questo adoro il film di Mario Bava che è così POP e colorato che pare una presa per il culo. Torniamo a Fantomas, per conoscere la storia della creatura di Pierre Souvestre e Marcel Allain vi consiglio lo splendido libro di Alfredo Castelli pubblicato da Coniglio editore nel 2011 "Fantomas, un secolo di terrore", lì verrano esauste tutte le vostre curiosità. Fantomax è stato pubblicato prima da BD e Coconino, la X al posto della S è stata messa per motivi inerenti ai diritti (pensateci...Popeyo invece di Popeye...) ed era nato come uno "short" da inserire in un’antologia...ma la potenza della storia era tale che Bernardi e Catacchio decisero di farlo diventare una breve saga.

31/03/16

Memorie di un bimbo degli anni settanta



Capitolo 1: L’edicola
Erano troppo lunghi i nostri pomeriggi. Tutto sembra così grande da piccino. Persino il sole d’estate era gigantesco come quello dei cartoni giapponesi, quello che alla fine di un episodio di Ryu, ragazzo delle caverne andava a tuffarsi nel mare arancione o dietro le montagne viola. In Tv c’era la famigerata “pausa” pomeridiana, sino alle 17 niente veniva trasmesso dal primo canale e rai2 era ancora un sogno lontano. Troppo caldo per andare a giocare in oratorio e giù in Sicilia per molti la pennichella era cosa sacra. Che fare?  Tampinavo mia madre e con lo sguardo da Gatto con gli stivali chiedevo: “Mi dai 500 lire per andare in Edicola?” . Il si era la risposta più comune, per fortuna,  e via la corsa giù per le scale!
Come erano belle e grandi le edicole di una volta e quanta varietà!
Mondadori, Corno, Cenisio, Bianconi, Alpe…non sapevo cosa scegliere!

29/03/16

Poldo "L'invito a Cena" (testi e disegni di Sandro Dossi)


Il Buon Gaspare Pero, fiero combattente dell’ordine bianconiano in perenne ricerca di delizie con le quali imbandire la tavola di Retronika ha trovato questa bella storia di Sandro Dossi che come al solito dietro la semplicità di tratto e sceneggiatura nasconde insegnamenti che vengono colti da grandi e piccini. Una critica ai “viziati” di quest’epoca moderna, quelli che non si accontentano, in barba a chi, vivendo alla giornata, è felice di quel che poco è riuscito a recuperare per sfamarsi  e restare in piedi ancora un giorno per poter domani continuare la ricerca di quel “pane quotidiano” promessoci da quella chiesa che non fa nulla, avendone piena possibilità economica, per fermare l’ondata di clochard e migranti che vagano come anime perse nelle grandi e piccole città.

20/03/16

Toto Cutugno ha copiato Braccio Di Ferro



Reperimento di Gaspare Pero che scrive:

"Nel 1984 Toto Cutugno presenta al festival di Sanremo "Serenata", col noto ritornello "Affacciati alla finestra bella mia..."
Bene, 14 anni PRIMA, sulle pagine di Braccio di Ferro n° 13 del 1970, due nostre conoscenze si contendono le attenzioni di Oliva come mostra la pagina allegata..."

15/03/16

Topolinix e lo scambio di Galli (Faraci-Ziche) 2016****


Che meravigliosa storia hanno sfornato Tito Faraci e Silvia Ziche. L'ultimo numero di Topolino (il 3146) va acquistato senza indugio. I due autori mi hanno felicemente spiazzato, utilizzando il cast di Topolinia in maniera per nulla prevedibile. 

22/02/16

Recensione GPD XD , signori la regina del Retrogaming! (e non solo) *****


Resident Evil Code: Veronica


Ho avuto praticamente tutte le console "Alternative" o "Open" (che dir si voglia) dedicate all'emulazione. Ho iniziato con un glorioso GP32 coreano che hai tempi della sua uscita venne distribuito anche nei GAMESTOP e che divorava batterie peggio dell'Atari Lynx e Sega Game Gear e poi sono passato al suo fratello maggiore GP2X che magnava stilo peggio di quello di prima. All'arrivo di Android ho acquistato un paio di JXD e Yinlips, ho provato L'Archos Gamepad (unica macchina con un boot lento come l'accensione di un server Unix degli anni 90) e finalmente ho tra le mani la macchina dei sogni. Si so che in giro c'è Nvidia Shield ma sono sempre stato filocinese, più che altro per il loro concetto "personale" dello sfruttamento dei diritti.

01/02/16

Re Di Picche edizioni Agis 1969 lire 300 (la serie) *****


Questo è stato un proficuo mese di visioni vintage, piuttosto che andare a caccia nei mercatini e totalmente insofferente alle nuove proposte del mercato ho deciso di tuffarmi nella mia soffitta-deposito come un pesce baleno a pescare a casaccio nel mio mare di carta le letture della sera. Se non ci fossero, i maledetti problemi dei diritti mi piacerebbe tanto condividere la “mia” storia del fumetto italiano. E’ triste pensare che in giro ci siano avvoltoi che non si curino per nulla delle ristampe di capolavori dimenticati e che vengono fuori soltanto nel momento in cui qualcuno si permette di riesumare, per la memoria e la gioia degli appassionati, vecchie tavole da mostrare in rete. Sono relativamente contrario al proliferare di fumetti nuovi da scaricare a scrocco, penso che quest’attività abbia inflitto il colpo finale al boccheggiante mondo dei comics italiani, ma non capisco perché non si possa liberamente condividere albi che hanno almeno trent’anni e storie che non verranno mai più ristampate, visto l’andazzo dell’editoria... chiusa parentesi parliamo di questo capolavoro di rivista che ha avuto vita brevissima nelle edicole alla fine degli anni sessanta.

31/12/15

Canto di Natale di Topolino (Mickey's Christmas Carol) U.S.A. 1983 *****


Ho rivisto ieri sera, dopo tanti anni, questo mediometraggio Disney del 1983 e mi è sembrato molto più bello di come lo ricordassi. Negli anni ottanta avevo ancora come metro di paragone i "classici" e quindi le animazioni di questo gioiellino mi sembravano scarne, abbozzate. Con gli occhi di oggi, pieni di Peppa Pig e Fantagenitori, la pellicola pare una tela del Botticelli.
Fluida, colorata e viva.
Tutti conosciamo la storia di Dickens e quindi non mi dilungo, preferisco parlare del film. Da tempo non vedevo un utilizzo così corretto dei characters, non fa nessuna impressione a noi dell'epoca Martina, vedere un Paperone così insensibile e avido. Paperino pieno di entusiasmo (forse un po' troppo accondiscendente e remissivo).

22/12/15

Diabolik contro Kriminal. Gli strepitosi Mash Up Comics di Larry Camarda. Una gallery da sogno nerd.


Questa mattina mi è arrivata una mail sorprendente dal fantastico Larry Camarda di cui vi copio il testo: "Disegno tavole dedicate al fumetto con tecnica mista, china, ecoline, tempera, acrilico, ve ne invio qualche copia....Sono MASH UP COMICS, personaggi che si incrociano in un mondo di fantasia aggiunta alla fantasia. Ho pubblicato 4 portfolios, di cui due dedicati a Diabolik, una mia tavola è esposta in casa editrice Astorina, un mash up con Diabolik e Valentina. Sono un organizzatore di eventi musicali,musicista ,appassionato di fumetti e disegnatore ,ho realizzato molte tavole su richiesta."
La prima cosa che mi è venuta in testa è "Sorbole!"...magari venissero fuori questi cross over sarebbero la manna per il fumetto di genere italiano, lo stesso impatto di un "Marvel Vs. DC" americano che porterebbe soldi in saccoccia ad autori editori e forse riportare in edicola tanti lettori persi negli anni. Inforcate gli occhiali, lustratevi gli occhi e godetevi questa gallery da sogno.

21/12/15

Topolino e la doppia vigilia di Natale (1955-56) di Guido Martina e Luciano Bottaro*****



Ah! Il mio amato massacratore Disney, il buon(?) Guido Martina sceneggia quest’avventura che mai (e poi mai) potrà essere apprezzata dai bambocci di quest’epoca. Con quanta leggiadria festiva, Guido, scava nella turpe psiche dei più umani degli eroi. Graziata dalle splendide tavole di Luciano Bottaro (secondo me con un aiutino di Giulio Chierchini) la prima avventura corale italiana dei personaggi Disney, quando ancora Topolinia si chiamava Topolinopoli, dà parecchi calci negli stinchi a chi ha iniziato a leggere Topolino dopo essere stato svezzato con le Duck Tales 60 pagine divise in tre parti pubblicate sul Topolino Mondadori (Dio abbia in gloria Arnoldo) nei numeri 129-130-131.

14/12/15

Dino Battaglia: L’ispettore Coke “I delitti della fenice” Edizioni L’Isola Trovata 1983 lire 5000 ***1/2



Forse la prima cosa che balza all’occhio sul titolo di questa recensione è la mancanza di “eccellenza” nel voto. Poi ci arriviamo. Dino Battaglia, insieme al cugino di tratto Toppi, è uno dei più grandi fumettari italici. L’errore comune è considerare Battaglia uno che non veniva dalla serialità, ma lui come tutti quelli di quel periodo si era fatto le ossa su cose commerciali come il Vittorioso, robe per Bonelli e Fleetway, passando persino per Topo Gigio. Per dire le sue sperimentazioni “sul grigio”, iniziarono addirittura su Piuma Bianca. Dino sarebbe stato un altro degli “argentini” se non fosse stato innamoratissimo della triestina Laura (divenuta in seguito sua moglie e colorista) ed inventò scuse balorde pur di restare in patria e godersi giustamente la consorte. Agli inizi della sua carriera Battaglia utilizzò un tratto commerciale e di maniera, anche se di  standard elevatissimo e degno (se non superiore) a molta roba americana del periodo. Per farvi un idea c’è in giro un volumone Dardo di Robin Hood che raccoglie alcune delle sue vecchie storie che sono di una bellezza grafica indescrivibile e che è venduto a pochissimi € in tutti i luoghi e tutti i laghi.  Inutile dilungarsi sull’artistico e celebrato poi, quelle opere visionarie più volte ristampate nel costoso formato delle "Graphic Novel". E dire che quei vari “liberi” e “riduzioni” erano pubblicati su economicissimi albi tipo il Corriere dei ragazzi, quando per noi fortunati vegliardi era normale aprire un giornaletto a caso e trovarci Pratt, Manara, Magnus e tutti i meravigliosi geni che ancora sono celebrati in barba alle varie rockstar di china che ammorbano le edicole.  

01/12/15

Per Sbam! Comics il fumetto non è morto (però forse è diventato roba per vecchi)


Il buon Antonio Marangi mi ha inviato uno Sbam!link  con risposta al mio post precedente.
Io argomento a mio modo (sempre di panza e da lettore).

In blu le parole di Antonio, in nero le mie idee:

Sono d’accordo con l’amico Salvatore su molte cose, la sua analisi dei motivi che hanno fatto scendere drasticamente il numero dei lettori di fumetti è certamente condivisibile. Quello su cui invece personalmente dissento è la conclusione cui arriva: a mio parere, il Fumetto (uso volutamente la maiuscola, come politica di Sbam! per evidenziare il genere) non è morto, ma si è semplicemente evoluto. In meglio o in peggio è un altro discorso, ma certamente è un media che sta cambiando.
Una volta, qualsiasi bambino leggeva fumetti. Per forza: non aveva alternative. tv-dei-ragazziNoi bambini degli anni Settanta uscivamo da scuola alle 12.30 e – a compiti conclusi – avevamo parecchie ore libere davanti. Ogni pomeriggio, attendevamo come la manna la mitica TV dei ragazzi, che però cominciava solo alle 17 e durava un’oretta. Il resto del tempo si divideva dunque tra il pallone (o gioco equipollente per le bambine) e, appunto, la lettura dei fumetti, che infatti aumentava esponenzialmente nei mesi invernali, limitata solo e unicamente dall’esaurirsi della paghetta settimanale e/o della munificenza (o della possibilità) genitoriale. Non a caso, erano gli anni del boom della Bianconi, della Alpe, dell’Editoriale Corno…


27/11/15

Il Fumetto è morto...facciamocene una ragione


(Scritto di panza)
Quando leggo che "Sorrisi e Canzoni"  vende più di 1.300.000 copie alla settimana e leggo i "numeri" del fumetto la cosa mi pare talmente evidente che la rabbia e lo sgomento che vedo in giro per la chiusura di un Saguaro e di  Adam Wild, l'estinzione del reparto "ita" di Star Comics, i flop DC di Rw ecc...mi fanno sorridere. Parlo da consumatore ed amante della nona arte. Il fumetto è diventato noioso, costoso e anacronistico. 3,50 € di media per albo sono uno sproposito, in qualunque libreria di remainders per lo stesso prezzo prendi uno Stephen King che ti dura una settimana. Con il prezzo di 3 albi compri un videogame usato o l'abbonamento mensile a Netflix. Il rapporto tempo/denaro è sproporzionato. Io un fumetto lo leggo in media in 20 minuti. Le graphic novel sono un invenzione ridicola, il fatto che ZeroCalcare sia lento nel produrre non giustifica il fatto che per leggere una sua storia debba sborsare 18 €, e delle copertine di marmo non so che farmene. Gli e-comics sono più comodi, ne tengo a decine nel tablet, mi è più semplice collezionare o ricercare un albo, ma anche lì i prezzi ufficiali sono, oserei dire "divertenti". Amazon...ma veramente mi vuoi vendere una manciata di byte a 10 €?

22/11/15

16/11/15

Donald Duck: Mahou No Boushi (ドナルドダックの魔法のぼうし) Super Famicom 1995 ****


Pare strano che uno dei più bei giochi dell’americanissimo Paperino sia stato un'esclusiva soltanto per il mercato Giapponese.  Donald Duck: Mahou No Boushi (Paperino e il cappello magico) uscì per Super Famicom (Super Nintendo Jap) nel 1995 sviluppato da SAS Sakata e distribuito da Epoch, software house che ci ha regalato i migliori giochi di Doraemon sulla stessa console Nintendo che ospita questa vicenda ludica del pennuto. La trama pare uscita da una classica storia del Topolino libretto: E’ il compleanno di Paperina e il povero Paperino non si trova (come il solito) un dollaro in tasca per comprarle il costosissimo cappellino che la “ragazza” ha chiesto come regalo.

02/11/15

Gli è scappata non sgridarlo! (1976)




Uno "spotonika" inviato dal lettore Oldtimeswillie, vi copio il testo dell'intervento del nuovo collaboratore:

"Essendo stato, sino a grande, un vero pisciasotto, ricordo che spulciavo sia i giornalini a fumetti, sia le riviste dei “grandi”, cercando di capire se fare la pipì addosso o la pipì a letto fosse un problema solo mio. Così un giorno mi imbattei in questa pagina (apparsa sul “Radiocorriere TV” nel 1976) e me ne “innamorai”. E’ vero che la pubblicità parlava di bambini di oltre due anni quando io ne avevo già sette o otto, ed ero troppo grosso per indossare il pannolone notturno; ma ogni volta che mia madre mi sgridava o minacciava sonore sculacciate, io le mettevo sotto il naso la rivista e cercavo di assumere la stessa espressione contrita del bambino della foto.

29/10/15

Cosa ci siamo persi: Il 'Final Fantasy' Square Disney di Kurt Busiek, Del Barras e Mike Mignola (1991)


Stavo sfogliando un vecchio numero Diamond Previews è mi salta agli occhi questa illustrazione pubblicitaria di una miniserie americana basata sul famoso RPG Square-Enix. Nella saga in questione, io sono fermo ancora al secondo cd di Final Fantasy IX sulla Playstation originale. Avendo perso centinaia di ore sui capitoli precedenti ho paura di affrontare qualcosa di videoludicamente così vasto, quindi non ci penso proprio a “aggiornarmi”, anche perché invecchiando, apprezzo adesso cose tipo The Witcher e la manghitudine non mi tira più. Tornando al fumetto, mi pareva strano che in quel periodo in cui ero intrippatissimo e frequentavo ancora le fumetterie mi sia lasciato scappare questo popò di comic licenziato, infatti la serie non fu mai pubblicata. Internet dice: Final Fantasy fu commissionato da una defunta casa editrice di proprietà della Disney, tale Hollywood Comics, e doveva essere la trasposizione cartacea di Final Fantasy IV (uscito negli U.S.A come Final Fantasy II).